"Il posto dove fu colpito a morte,
è sul Lungarno Gambacorti di Pisa, tra la via Toselli
e la via Mazzini. Si lascia sulla sinistra, venendo dal ponte
di Mezzo, il palazzo del Comune e si cammina lungo una ininterrotta
serie di piccole botteghe che forse esistono da secoli e hanno
mutato soltanto il genere dei loro minuti commerci. Una mescita
di vino al numero 10, allangolo di via Belle donne; un tappezziere
al numero 13; un aggiustatore di macchine fotografiche al n.
14; la calzoleria "La rapida" al 16; lagenzia Sbrana,
compravendita e affitti; il circolo Enal al 19.
Alle spalle dellisolato, La Nunziatina, lintricato quartiere
del sottoproletariato rosso. Di là dallArno, sotto i
palazzi aristocratici e inaccessibili, lo scalo del carbone
con la lapide che ricorda lapprodo della barca di Garibaldi
ferito ad Aspromonte.
Non lontano dal Lungarno Gambacorti, tante volte citato
nei rapporti dei commissari di pubblica sicurezza, nei verbali
dei sostituti procuratori della Repubblica, nelle sentenze dei
giudici istruttori, nelle cronache dei giornali e nelle relazioni
dei periti medico-legali, splendono i gioielli dellarte e della
religione, Santa Maria della Spina, San Paolo a Ripa dArno
e, a pochi passi, la chiesa di santa Cristina dove, il 1° aprile
1375, santa Caterina da Siena ricevette le Sacre Stimmate, "cinque
lucidissimi raggi sanguigni, usciti dal santissimo crocifisso
sullaltare e andati a ferire le mani di Caterina, i piedi,
il suo castissimo e virgineo petto".
Ma la sera del 5 maggio 1972, né la patrona dItalia,
né la presenza antica di bellezza e di arte, né
i segni della storia e della cultura servirono a salvare dalla
furia della polizia, tra la bottega del vinaio e quella del
tappezziere, un giovane non alto, ricciuto, gli occhiali da
miope, il viso serio e sofferto, vestito con una giacca marrone,
un paio di pantaloni di lana nera, una camicia con le maniche
lunghe dai disegni fantasia color giallo arancione. Franco Serantini,
di ventanni, sardo, anarchico, figlio di nessuno nella vita
come nella morte."
Così iniziava il libro di Corrado Stajano, Il
sovversivo. Vita e morte dellanarchico Serantini, uscito
nel 1975, un testo diventato un classico di quella letteratura
giornalistica che contribuì alla battaglia contro i misfatti
e la strategia della tensione inaugurata dalla Strage della
Banca dellAgricoltura e dal "volo" dal 4° piano della
questura di Milano del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.
Da allora la storia di Franco si è intrecciata con
la storia sociale della città di Pisa. Negli anni successivi
si sono tenute manifestazioni e iniziative per ricordarlo. A
una lapide inaugurata pochi giorni dopo la sua morte, e che
ancora oggi è visibile presso lex istituto Thouar, dove
Franco viveva, è seguito un monumento installato nel
maggio del 1982, a dieci anni dalla scomparsa. Nel 1979 fu istituita
la biblioteca che porta il suo nome, per non dimenticare ma
anche per continuare, idealmente, a coltivare una delle passioni
che aveva coinvolto Franco fin dalla sua prima militanza politica,
la lettura, i libri e lo studio. Oggi la biblioteca compie ventanni
di attività. Dal primo nucleo di libri e opuscoli, via
via attraverso donazioni, piccole e grandi, di amici e compagni
di Franco, o di semplici appassionati di storia dellanarchismo,
dei movimenti libertari, dellantifascismo e della Resistenza
si è arrivati a un centro di documentazione che possiede
circa 14.000 volumi, 3200 periodici e numeri unici, 1700 manifesti
murari, un centinaio di buste darchivio e un bellarchivio
fotografico.
In questi anni la biblioteca ha organizzato numerosi importanti
convegni e conferenze fra cui ricordiamo: Antifascismo rivoluzionario
(1992); Giovanni Rossi e la comunità Cecilia (1993);
Moti della Lunigiana (1994); Pietro Gori (1995
e 1996); Gli anni della rivolta 1968-1977 (1997); Marxismo,
populismo e anarchismo (1997); Aldo Capitini (1998);
attualmente sta preparando un convegno sullimmagine sociale
di Galileo Galilei e Giordano Bruno nei movimenti popolari a
cavallo fra 800 e 900.
Inoltre ha iniziato unintensa attività editoriale
il cui asse centrale sono due collane quella della "Biblioteca
di storia dellanarchismo" e della "Biblioteca di
cultura storica" e la Rivista Storica dellAnarchismo,
un semestrale che esce puntualmente da cinque anni.
Franco Bertolucci

per contattare
la BFS
Indirizzo:
Largo Concetto Marchesi,
56124 Pisa
per corrispondenza: C.P. 247 - 56100 Pisa
Telefono: 050 570995
Fax: 050 3137201
E-mail: bfspisa@tin.it
Sito web: http://www.bfspisa.com
La biblioteca è aperta tutti i giorni feriali
dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 19
(sabato pomeriggio escluso).
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Pisa, manifestazione
per il ventennale della morte di FA (maggio 1992)

Pisa, manifestazione
nazionale per FS (maggio 1997)
A Pisa, il 7 maggio
Il 7 maggio a Pisa, presso la Limonaia (Vicolo del
Ruschi), si terrà una manifestazione culturale
per festeggiare i ventanni di attività della BFS.
La Compagnia Sdrammatika di San Miniato metterà
in scena lopera di Mario Benedetti, Pedro e il Capitano.
Liniziativa sarà aperta alle 18 dallinaugurazione
di una mostra di manifesti murali prodotti dalla BFS in
ventanni di attività e da unesposizione di libri
e di stampa libertaria.
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BFS/ultime uscite
Collana "Rovesciare il futuro"
Riccardo BELLOFIORE (a cura di), Il lavoro di domani.
Globalizzazione finanziaria, ristrutturazione del capitale
e mutamenti della produzione.
pp. 272, L. 30.000
Biblioteca del pensiero
Rocco ALTIERI, La rivoluzione nonviolenta. Per una
biografia intellettuale di Aldo Capitini.
pp. 160, L. 23.000
Biblioteca di cultura storica
Pier Carlo MASINI, Mussolini
pp. 144, L. 15.000
Narrativa
Umberto LUCARELLI, Nulla
pp. 64, L. 9.000
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BFS edizioni
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