Rivista Anarchica Online


 

 

Telenovela da 270 bis

Nelle calde giornate di agosto vengo a sapere di essere indagato dalla Procura di Milano con il famigerato articolo 270 bis in merito ad un ipotetico reato "commesso in Italia e all’estero dal dicembre 1998". Inquisizione che, a quanto pare, prosegue da molto tempo e di cui vengo avvisato soltanto grazie alla richiesta di supplemento indagini del GIP Cristina Mannocci.
Forse non tutti sanno che il 270 bis recita testualmente: "Associazioni con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico"; di fatto un’ipotesi di reato utile a creare un clima collettivo di guerra psicologica, di eterna emergenza continua.
In questo caso il senso del "collettivo" lo riscopro nel documento di Marco Camenisch, del 23 maggio 2000, in cui emerge chiaramente il tentativo di coinvolgere in "Associazione eversiva" le persone, gli amici, i compagni, gli amici degli amici e tutti quanti legati da solidale affettività con Marco stesso.
L’innesco della vicenda pare sia da attribuire alle indagini conseguenti all’evasione di Marcello Ghiringhelli dal carcere di Novara dopo un mancato rientro, per l’appunto nel dicembre 1998. Arrestato in Svizzera dopo breve latitanza, l’amicizia di Marcello con Marco, i 5 anni di convivenza in uno speciale, i parenti, gli amici di Marco e ... diventano la scenografia di una ennesima telenovela inquisitoria di bassa lega.
Da parte mia rivendico l’affettività con Marco, con suo fratello Renato (inquisito e avvisato già da molti mesi) e con Annaberta, la madre di Marco e Renato.
Con Annaberta in particolare, che considero una mamma adottiva a tutti gli effetti, ho condiviso la vicenda di Marco anche accompagnandola periodicamente in lunghi anni di visite e colloqui, spesso resi ancora più lunghi da gratuite attese, inciampi burocratici, e non solo. E in questi 9 anni non mi è stata permessa neppure un’ora di colloquio con Marco! Il carcere di Pisa, Livorno, Milano San Vittore, lo speciale di Novara ed ora la casa circondariale di Biella hanno conosciuto la nostra frequentazione e da tutte queste storie ci si potrebbe tranquillamente scrivere un libro ricordo, a Novara,  quando Annaberta e Renato entravano a colloquio, oltre al pacco viveri-vestiario per Marco, non mancava mai il pacco anche per Marcello.
Tutto questo i novelli inquisitori non potranno mai capirlo, loro così estranei ad ogni cultura di solidarietà tra chi li abusi di potere li vive ogni giorno, non solo in carcere.
Devo dunque stupirmi del 270 bis?

Piero Tognoli
(Sondrio)

Anch'io coinvolto

Cari compagni,
ho saputo che Piero Tognoli è indagato dalla procura di Milano per "Associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico" perché legato da amicizia e solidarietà con Marco Camenisch.
Ho recentemente spedito in carcere a Marco, pur senza conoscerlo direttamente, alcune cassette con registrate vecchie canzoni di Fabrizio De André.
Dato il contenuto altamente sovversivo ed ideologicamente pericoloso di queste, e considerato il fatto che sto preparando per Marco altre registrazioni simili, mi chiedo se posso essere anch’io coinvolto in una qualche rogna giudiziaria.
Nel caso mi confermiate questa ipotesi, pensate che possa in qualche modo "andare a patta" con la giustizia se spedisco a Marco anche un paio di cassette inoffensive, tipo Jovanotti e Vasco Rossi?
Saluti libertari.

Marco Pandin
marcpan@tin.it

Cannibalismo in Cina

Non sono di un "anticomunismo viscerale cronico", visto che mi dichiaro comunista libertario, ma senza dubbio, e  cronicamente, sono un anti-partito comunista! Quanto alla rivoluzione culturale, essa ha rappresentato una delle più grandi catastrofi che il popolo cinese abbia mai vissuto. Invece di dare retta a Maria Antonietta Macciocchi e consorti, Massimo Ortalli (autore della lettera "I comunisti mangiano i bambini?", pubblicata sullo scorso numero) dovrebbe stare dalla parte di Simon Leys, dell’Internazionale situazionista e della rivista Minus di Hong Kong. Riguardo a Sorgo Rosso, il suo autore, Mo Yan, è recidivo nel Paese dell’alcool, dove un ispettore ha l’incarico d’indagare sugli abominevoli banchetti durante i quali alcuni alti quadri del Partito consumano "bambini di macelleria".  E Shaogang in Pa pa pa torna ancora sul tema del cannibalismo nel corso della rivoluzione culturale.
Il cannibalismo è ricorrente nella storia della Cina. Basta leggere gli Antichi Annali di Tang, del X secolo, due dei più grandi classici della letteratura cinese, Al bordo dell’acqua e I tre reami, oppure il famoso Diario di un pazzo  di Lu Xun, scritto nel 1918: "Se si ripercorre la storia della Cina, una sola parola ritorna: quella del cannibalismo!"
Quanto al tentativo di gettare discredito su Zheng Yi trattandolo da "dissidente", per giunta rifugiato negli Stati Uniti, si tratta semplicemente di una manovra che definirei miserabile. Zheng Yi ha condotto un’inchiesta sul posto, ha avuto accesso agli archivi del Partito Comunista, ha dedicato alla "ricerca delle prove" le prime ottanta pagine del suo libro. Il quale libro ha non solo ricevuto l’avallo dei nostri amici sinologi Angel Pino e Guilhelm Fabre (presenti all’Incontro Internazionale Anarchico di Venezia nel 1984 e entrambi attualmente docenti universitari) ma anche del sinologo francese più noto, se non il più competente, Jean-Luc Domenach, che è l’autore soprattutto del volume Chine, le goulag oubliè, e del quale citerò semplicemente qualcosa dell’articolo pubblicato il 31 marzo su Le Monde: "Nel 1997 Zheng Yi ha pubblicato un’inchiesta sui casi di cannibalismo verificatisi nella provincia di Guangxi nel luglio 1968... Una cronaca intollerabile, sostenuta da testimonianze e indagini condotte dallo stesso Partito nel 1983-84, che descrive gli orrori delle purghe, le torture alle "bestie revisioniste", le follie collettive che degenerarono in barbari festini nel corso dei quali si divorarono fegati umani appena estirpati dal ventre."
Forse i "comunisti che mangiano i bambini" sarà uno slogan della destra in Italia, ma nella Cina maoista nel corso della rivoluzione culturale fu una sinistra realtà.
Fraterni saluti

Jean-Jacques Gandini
(Montpellier -Francia)
(traduzione di Guido Lagomarsino)

 

 

I nostri fondi neri

Sottoscrizioni.
Andrea Sperelli Fieschi d’Ugenta (Pavia), 374.000; Adriano Slivestri (Racconigi), 20.000;  Aurora e Paolo (Milano) ricordando Alfonso Failla, 1.000.000;  a/m Marco Pandin, ricavato dalla "Musica per A", 1.000.000;  raccolte al Bloom (Mezzago) in occasione del concerto dei Judas 2, 163.100.  Francesco Sargentini (Varallo Sesia), 50.000;  Giordana Garavini (Castel Bolognese) ricordando la cara Luce, 100.000; Ermanno Gaiardelli (Novara), 60.000; un piccolo fondo nero da  Matteo Hu, Francesco Mussida e gli amici del Torchiera (Milano), 35.000;  Antonio La Monaca (Firenze), 50.000; Loriano Zorzella (Verona), 200.000;  Andrea Della Bosca (Cosio Valtellino), 50.000. 
Totale lire 3.102.100.

Abbonamenti sostenitori.
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Totale lire 877.000.