Rivista Anarchica Online


storia

Caro Camillo, caro Carlo
di Pietro Masiello

Resoconto della Giornata di Studi pisana del 3 febbraio.

Numerose sono state, sia in Italia che all'estero, le celebrazioni della nascita di Carlo e Nello Rosselli e diversi ne sono stati gli organizzatori, istituzionali e non. Ma un dato è comune a quasi tutte: l'aver dimenticato, spesso intenzionalmente, il rapporto che legò i Rosselli (Carlo in particolare) all'anarchico Camillo Berneri. Ma non basta: in alcuni casi si è arrivati, con acrobatica ipocrisia, ad evitare il benché minimo riferimento all'esperienza spagnola del '36-'37 di Carlo Rosselli. Il motivo è presto detto: è impossibile parlare di Rosselli in Spagna senza far riferimento alla sua partecipazione, insieme a Berneri, a quello straordinario esperimento che fu la Rivoluzione Spagnola del 1936, che tutte le storiografie hanno avuto interesse a calunniare o addirittura cancellare. E parlare di Berneri in Spagna significa parlare del suo assassinio ad opera degli stalinisti e delle relative responsabilità di più di un dirigente comunista italiano presente all'epoca in Spagna.
Per ovviare a tutto ciò, la Biblioteca Franco Serantini di Pisa ha organizzato, lo scorso 3 febbraio, una giornata di studi dal titolo "Carlo Rosselli, Camillo Berneri, la Guerra di Spagna e l'anarchismo iberico", patrocinata dal "Comitato nazionale delle celebrazioni del centenario della nascita di Carlo e Nello Rosselli" e dal Comune e la Provincia di Pisa.
Il primo intervento è stato di Nicola Terracciano, del Comitato Nazionale, che ha tenuto a sottolineare la rilevanza internazionale del pensiero di Rosselli nonché l'impossibilità di comprenderlo pienamente e correttamente se non alla luce proprio del suo rapporto coll'anarchismo. La complessità del fondatore di Giustizia e Libertà non può essere ingabbiata nella stretta definizione di riformista socialista, in quanto si trattava anche di un rivoluzionario.
Carlo Ghirardato, redattore della rivista Libertaria, tra i più attivi organizzatori dell'iniziativa insieme a Franco Bertolucci della BFS, ha sottolineato l'importanza di iniziative dal basso volte a contrastare l'uso strumentale della storia e di come la cultura e lo studio debbano essere la base per un'azione politica autenticamente anarchica. La relazione successiva, di Santi Fedele dell'Università di Messina, incentrata sui rapporti tra giellisti ed anarchici prima della Guerra di Spagna, è riportata per intero in altra parte della rivista.
È stata poi la volta dell'appassionato intervento di Gianfranco Contu, dell'Università di Cagliari, che ha parlato della numerosa partecipazione nel fronte antifascista della Guerra di Spagna di volontari anarchici e giellisti di origine sarda, presenti in tutte le battaglie più importanti. Il più conosciuto tra loro è forse Tommaso Serra, ma Contu si è soffermato anche sulle figure di Dino Giacobbe e Cornelio Martis, che morì fucilato dagli stalinisti italiani. Di questa ed altre atrocità si parla nel memoriale che scrisse Masetti, il principale fiduciario del PSI in Spagna, rimasto inedito fino al '56 e poi fatto sparire da edicole e biblioteche per "inopportunità politica".
Abel Paz, pseudonimo di Diego Camacho, militante e storico della Rivoluzione Spagnola, ha poi approfondito ed analizzato i principali fatti che le analisi storiche ufficiali tendono ad occultare o mistificare, così come le questioni, a volte laceranti, che la realtà della rivoluzione pose all'anarchismo non solo iberico, molte delle quali restano a tutt'oggi aperte.
Allo storico Luigi Di Lembo è toccato il compito di sviscerare in dettaglio la complessa vicenda della sezione italiana della colonna di miliziani CNT-FAI "Francisco Ascaso", quella di cui Berneri era stato commissario politico e che in genere viene ricordata, non correttamente, unicamente come "colonna Rosselli".
La relazione finale, dello storico Giovambattista Carrozza, ha ripercorso lo sviluppo delle diverse riflessioni che nel movimento anarchico furono fatte sul fascismo e da Berneri in particolare, che sul fascismo scrisse più di 150 articoli. Si tratta di scritti che denotano un'evoluzione nel tempo e di diversa natura e tema: analisi e critica dello stesso antifascismo, analisi anche dettagliate di situazioni contingenti, sulla natura del fascismo, sulla psicologia delle masse, di difesa degli attentatori, sullo spionaggio fascista all'estero. Alcuni di questi sono ora raccolti in Mussolini normalizzatore e Mussolini grande attore, editi dall'Archivio Famiglia Berneri.
Prima di loro lo scrittore ed editore Giuseppe Galzerano aveva affrontato, con ampie letture di documenti raccolti, il rapporto di amicizia e di confronto politico tra Rosselli e Berneri, ma non solo. Tutti sono stati particolarmente toccati dalla lettura della lettera che Camillo scrisse alle figlie poche ore prima di essere assassinato. È una lettera che tocca ogni militante cosciente della comunione che ci lega ai compagni pur sconosciuti e distanti nello spazio e nel tempo. È stato come sentirsi chiamati in causa ascoltarlo mentre diceva, proprio quella notte, di non sentirsi solo in quanto cosciente di essere "in unione coi posteri e coi venturi".

Per informazioni sugli atti del convegno ci si può rivolgere alla: Biblioteca Franco Serantini, largo Concetto Marchesi, 56124 Pisa; tel. 050-570995; fax 050-3137201; e-mail biblioteca@bfs.it; sito web: www.bfs.it

Pietro Masiello