Numerose sono state, sia in Italia che all'estero, le
celebrazioni della nascita di Carlo e Nello Rosselli e diversi ne sono stati gli
organizzatori, istituzionali e non. Ma un dato è comune a quasi tutte:
l'aver dimenticato, spesso intenzionalmente, il rapporto che legò i Rosselli
(Carlo in particolare) all'anarchico Camillo Berneri. Ma non basta: in alcuni
casi si è arrivati, con acrobatica ipocrisia, ad evitare il benché
minimo riferimento all'esperienza spagnola del '36-'37 di Carlo Rosselli. Il motivo
è presto detto: è impossibile parlare di Rosselli in Spagna senza
far riferimento alla sua partecipazione, insieme a Berneri, a quello straordinario
esperimento che fu la Rivoluzione Spagnola del 1936, che tutte le storiografie
hanno avuto interesse a calunniare o addirittura cancellare. E parlare di Berneri
in Spagna significa parlare del suo assassinio ad opera degli stalinisti e delle
relative responsabilità di più di un dirigente comunista italiano
presente all'epoca in Spagna.
Per ovviare a tutto ciò, la Biblioteca Franco Serantini di Pisa ha organizzato,
lo scorso 3 febbraio, una giornata di studi dal titolo "Carlo Rosselli, Camillo
Berneri, la Guerra di Spagna e l'anarchismo iberico", patrocinata dal "Comitato
nazionale delle celebrazioni del centenario della nascita di Carlo e Nello Rosselli"
e dal Comune e la Provincia di Pisa.
Il primo intervento è stato di Nicola Terracciano, del Comitato Nazionale,
che ha tenuto a sottolineare la rilevanza internazionale del pensiero di Rosselli
nonché l'impossibilità di comprenderlo pienamente e correttamente
se non alla luce proprio del suo rapporto coll'anarchismo. La complessità
del fondatore di Giustizia e Libertà non può essere ingabbiata nella
stretta definizione di riformista socialista, in quanto si trattava anche di un
rivoluzionario.
Carlo Ghirardato, redattore della rivista Libertaria, tra i più
attivi organizzatori dell'iniziativa insieme a Franco Bertolucci della BFS, ha
sottolineato l'importanza di iniziative dal basso volte a contrastare l'uso strumentale
della storia e di come la cultura e lo studio debbano essere la base per un'azione
politica autenticamente anarchica. La relazione successiva, di Santi Fedele dell'Università
di Messina, incentrata sui rapporti tra giellisti ed anarchici prima della Guerra
di Spagna, è riportata per intero in altra parte della rivista.
È stata poi la volta dell'appassionato intervento di Gianfranco Contu,
dell'Università di Cagliari, che ha parlato della numerosa partecipazione
nel fronte antifascista della Guerra di Spagna di volontari anarchici e giellisti
di origine sarda, presenti in tutte le battaglie più importanti. Il più
conosciuto tra loro è forse Tommaso Serra, ma Contu si è soffermato
anche sulle figure di Dino Giacobbe e Cornelio Martis, che morì fucilato
dagli stalinisti italiani. Di questa ed altre atrocità si parla nel memoriale
che scrisse Masetti, il principale fiduciario del PSI in Spagna, rimasto inedito
fino al '56 e poi fatto sparire da edicole e biblioteche per "inopportunità
politica".
Abel Paz, pseudonimo di Diego Camacho, militante e storico della Rivoluzione Spagnola,
ha poi approfondito ed analizzato i principali fatti che le analisi storiche ufficiali
tendono ad occultare o mistificare, così come le questioni, a volte laceranti,
che la realtà della rivoluzione pose all'anarchismo non solo iberico, molte
delle quali restano a tutt'oggi aperte.
Allo storico Luigi Di Lembo è toccato il compito di sviscerare in dettaglio
la complessa vicenda della sezione italiana della colonna di miliziani CNT-FAI
"Francisco Ascaso", quella di cui Berneri era stato commissario politico
e che in genere viene ricordata, non correttamente, unicamente come "colonna
Rosselli".
La relazione finale, dello storico Giovambattista Carrozza, ha ripercorso lo sviluppo
delle diverse riflessioni che nel movimento anarchico furono fatte sul fascismo
e da Berneri in particolare, che sul fascismo scrisse più di 150 articoli.
Si tratta di scritti che denotano un'evoluzione nel tempo e di diversa natura
e tema: analisi e critica dello stesso antifascismo, analisi anche dettagliate
di situazioni contingenti, sulla natura del fascismo, sulla psicologia delle masse,
di difesa degli attentatori, sullo spionaggio fascista all'estero. Alcuni di questi
sono ora raccolti in Mussolini normalizzatore e Mussolini grande attore,
editi dall'Archivio Famiglia Berneri.
Prima di loro lo scrittore ed editore Giuseppe Galzerano aveva affrontato, con
ampie letture di documenti raccolti, il rapporto di amicizia e di confronto politico
tra Rosselli e Berneri, ma non solo. Tutti sono stati particolarmente toccati
dalla lettura della lettera che Camillo scrisse alle figlie poche ore prima di
essere assassinato. È una lettera che tocca ogni militante cosciente della
comunione che ci lega ai compagni pur sconosciuti e distanti nello spazio e nel
tempo. È stato come sentirsi chiamati in causa ascoltarlo mentre diceva,
proprio quella notte, di non sentirsi solo in quanto cosciente di essere "in
unione coi posteri e coi venturi".
Per informazioni sugli atti del convegno ci si può rivolgere alla: Biblioteca
Franco Serantini, largo Concetto Marchesi, 56124 Pisa; tel. 050-570995; fax 050-3137201;
e-mail biblioteca@bfs.it; sito web: www.bfs.it
Pietro Masiello
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