alle lettrici, ai
lettori
La differenzA
Dopo la consueta sosta estiva, riprendiamo la navigazione nel
mare dell'informazione cartacea e on-line e lo facciamo con
la coscienza che tra quanto vorremmo proporre e dire (o meglio,
far dire) e quanto riusciamo ad ospitare c'è quasi un
abisso. Ma tant'è, il nostro compito è quello
di fornire materiali da leggere e su cui riflettere, da cui
attingere – se possibile – per condurre un'attività,
individuale o collettiva, che segni la differenza con il sistema
organizzato sulla delega e sul potere. La copertina
e un dossier sono dedicati
alle “nuove forme di sfruttamento e repressione”,
come dice il titolo. Quattro lavoratori e un avvocato, intervenuti
a un convegno promosso a Milano la scorsa primavera dagli “autoconvocati”,
intervengono su questi temi, che saranno al centro dello sciopero
generale del sindacalismo di base del prossimo 27 ottobre. Alle
sempre drammatiche vicende dei migranti sono dedicati i primi
due articoli, di Maria Matteo
e Renzo Sabatini. Ci sono
aspetti umani, di diritti e di sofferenze, troppo spesso minimizzati.
C'è anche una politica degli stati e dei governi, compreso
quello italiano, che tende sempre più a ricacciarli indietro,
verso quel baratro da cui cercano di allontanarsi. Ci sono precise
responsabilità politiche, ammantate da un buonismo senza
senso. Uno sguardo fuori dai patri confini è un punto
fisso per “A”. Questa volta ci pensano Luca
Lapolla a riferire delle occupazioni di case a Londra e
Santo Barezini con la sua
consueta “lettera da New York”, questa volta sulla
retorica patriottica e militarista. Non così diversa
da quella dell'Isis, osserva Barezini. Che dal prossimo numero
sposterà la sua attenzione, per un po', sul sistema carcerario
Usa, a partire da questo semplice dato: gli Usa rappresentano
il 5% della popolazione mondiale e il 25% di quella detenuta.
Alla Biennale di Arte Contemporanea, svoltasi in estate a Venezia,
è andato per “A” Franco Buncuga. Il
suo resoconto è sconfortante. La delicata e controversa
questione del rapporto tra donne, femminismo e religioni è
al centro di un'intervista
redazionale a Hamid Zanaz, docente algerino rifugiatosi
in Francia. Alla musica dedichiamo come sempre (relativamente)
ampio spazio, con Gerry Ferrara
che intervista il friulano Giovanni Floreani, Marco
Pandin che dà voce sempre a musicisti fuori dal mainstream
e Alessio Lega che anticipa
il proprio intervento al prossimo Club Tenco parlando di Pierre
Mac Orlan e delle “canzoni dei marinai” (francesi).
Otto recensioni e le rubriche di Paolo
Pasi, Nicoletta Vallorani,
Ippolita, Andrea
Staid, Carmelo Musumeci
che ospita l'ergastolano Mario Trudu, Marco
Giusfredi, Roberto Ambrosoli
con il terzo comandamento. Il dossier
di questo numero, 8 interventi, 27 pagine è dedicato
all'analisi del pensiero pedagogico di Lamberto Borghi (Livorno
1907-Firenze 2000), da noi considerato il massimo riferimento
per la pedagogia libertaria. Si tratta di pagine dense, scritte
da suoi colleghi, da sue allieve, da persone che hanno avuto
rapporti con lui. Il buon Lamberto si merita questo ricordo
polifonico. E un grazie inviamo alla figlia Liana, per la disponibilità.
Sette lettere – e l'elenco dei fondi neri – chiudono
il numero. Controcopertina e... al prossimo numero.
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