La
sintetica colonna di presentazione redazionale di “A”
101 (maggio 1982) segnala due fatti del precedente
mese di aprile che meritano una particolare attenzione: la morte
dell'anziano muratore anarchico Pio Turroni (Cesena 1906-1982),
militante, antifascista, fin dalla nascita di “A”
(1971) molto vicino ad “A”, e la scarcerazione della
tennista anarchica Monica Giorgi, al termine del processo di
Firenze e di una lunga vicenda politico-giudiziaria. Il primo
interno di copertina ricorda Turroni, le prime tre pagine del
numero ripercorrono le ultime vicende del caso Giorgi (e una
scritta “Monica è libera!” compare in copertina).
Maria Teresa Romiti si occupa della condizione della classe
operaia (“Sindacati e stangati”), Luciano Lanza
intervista l'intellettuale francese Cornelius Castoriadis sul
potere militare in URSS, Paolo Finzi intervista a sua volta
l'anarchico cinese Mok Chiu Yu (ex-guardia rossa maoista, poi
rifugiatosi a Hong Kong dopo l'adesione all'anarchismo), una
persona che si cela sotto lo pseudonimo di Otrebla passa in
rassegna tutti i principali gruppi musicali anarco-punk (mancano
ancora un paio d'anni all'inizio della collaborazione di Marco
Pandin, tuttora presenza regolare sulla musica), due scritti
di Mario Verdini in tema di amore, nudismo, ecc. si segnalano
per l'originalità del tema. Al cinema sono dedicati gli
interventi di Franco Garnero e Mario Castellani. Della verità
e della sua importanza nella vita e nella comunicazione delle
anarchiche e degli anarchici si occupa Andrea Papi, un nostro
storico amico e compagno, che allora e ancora oggi – quindi,
da decenni – si è assunto di fatto il compito di
aiutare noi tutti/e a riflettere criticamente sui mille aspetti
dell'attualità politica e sociale, in un rapporto mai
sclerotico e univoco tra gli ideali e i compiti dell'anarchismo
e la concretezza della realtà. Un compito non facile,
che non è solo suo su “A” (ci mancherebbe!),
al quale si dedica con lucida passione. Completano il numero
un'intervista a un libertario tunisino ripresa dalla rivista
libertaria lionese “IRL”, due lettere di altrettante
lettrici, le consuete comunicazioni di servizio (sottoscrizioni,
annate rilegate, i nuovi punti-vendita, ecc.).
Per ultimo citiamo, al centro del numero, la traduzione dell'ultima
versione aggiornata di un opuscolo uscito cinque anni prima,
pubblicato dal giornale pacifista inglese “Peace News”
(“Notizie di pace”). Ne è autore Howard Clark:
“Anarchismo e rivoluzione nonviolenta” è
la libera traduzione dell'originario inglese “Making
nonviolent revolution” (“Facendo la rivoluzione
nonviolenta”). Uno scritto lucido, una precisa scelta
redazionale in linea con la critica della lotta armata portata
avanti su “A” con crescente determinazione fin dai
primi episodi una decina di anni prima, nei primi anni '70.
La pubblicazione di questo scritto segnala l'attenzione della
nostra rivista anche al dibattito in corso a livello internazionale,
e in particolare nel mondo libertario anglosassone, sulle eterne
vicende della trasformazione sociale, del ricorso alla violenza
(quale? In che contesto? ecc.), del rapporto possibile tra pratiche
anarchiche e libertarie e uso della violenza (intrinsecamente
autoritaria).
Un dibattito che continua, 37 anni dopo, sulle nostre colonne.
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