“Spagna:
dove va la CNT?” è la scritta che campeggia nella
copertina di “A” 107 (febbraio 1983),
sotto a una foto scattata durante i lavori del 6° congresso
appunto della CNT-AIT, storica organizzazione anarco-sindacalista
iberica. E anche le altre 3 pagine delle copertine e contro-copertine
e ben 18 pagine interne sono dedicate in vario modo alla situazione
storica e presente della Spagna libertaria. Siamo a ormai quasi
7 anni dalla morte del cattolicissimo dittatore fascista Francisco
Franco e ancora le speranze di una consistente ripresa della
presenza libertaria nel movimento operaio e sindacale spagnolo
sono presenti. Una delegazione di “A” si è
recata a questo congresso, ha partecipato alla parte culturale,
ha intervistato compagne e compagni. Il dossier ne dà
conto.
Sempre di presenza e lotte operaie si occupa la redattrice Maria
Teresa Romiti nel suo editoriale “Fuoco di paglia?”,
in apertura del numero, in cui al centro ci sono le partecipatissime
manifestazioni in tutta Italia contro la manovra economico-sociale
del governo.
Di Solidarno, della Federazione Anarchica Polacca e della situazione
in quel paese, ancora sotto il tallone della dittatura comunista,
si occupa un dettagliato e interessante articolo del gruppo
Sygma.
Segue un saggio sull'“immaginario scomparso” del
collettivo “Le scimmie”, attivo in quegli anni a
Milano, di cui facevano parte anche due redattrici di “A”,
Fausta Bizzozzero e la citata Maria Teresa Romiti. Durò
qualche anno, quel collettivo esclusivamente femminile, che
intervenne spesso su “A”, portando avanti un tentativo
di riflessione femminile e femminista a tratti non allineato
con il mainstream del femminismo allora predominante.
“Comiso/La lotta continua” è il titolo di
un resoconto del Campo della Pace organizzato nella cittadina
del Ragusano, in Sicilia, in cui qualche anno dopo si svolsero
prolungate e partecipate lotte contro la locale base americana
e poi contro gli euromissili. Una mobilitazione importante nella
storia delle lotte antimilitariste nell'isola, in cui il gruppo
anarchico di Ragusa, che tuttora edita il mensile “Sicilia
Libertaria”, ha sempre svolto un ruolo significativo e
coagulante la partecipazione anarchica da tutt'Italia e anche
dall'estero. Su questo numero di “A” a scrivere
del Campo della Pace è Pierluigi Starace Bertacchi, esponente
della Lega per il Disarmo Unilaterale. Questa organizzazione,
fondata dallo scrittore Carlo Cassola, da altre personalità
del mondo pacifista e da alcuni esponenti del movimento anarchico
(ricordiamo qui Antonio Cardella, Angelo Gaccione, Umberto Marzocchi
e Ugo Mazzucchelli), meriterebbe un'attenzione maggiore, da
parte anarchica, di quella avuta finora nella ricostruzione
di quegli eventi e di quegli anni.
Prima della rubrica delle lettere e dei consueti comunicati
di fine-rivista (nuovi punti-vendita, elenco delle sottoscrizioni,
annate rilegate, ecc.) il numero si chiude con la ripubblicazione,
da una rivista accademica certo poco letta, di un saggio (“La
lunga marcia dell'Inquisizione”) di Italo Mereu, allora
docente di Esegesi delle fonti del diritto italiano all'Università
di Ferrara, una delle menti più rigorose e documentate
del pensiero laico italiano: un punto di riferimento fondamentale,
in particolare con il suo “Storia dell'inquisizione in
Europa”, per chiunque ritenga un dovere civile e civico
essenziale la lotta contro il clericalismo e la sua mortifera
opera in campo culturale e sociale.
Le dieci pagine di “A” dedicate alla conoscenza
di questo scritto di Mereu sono una piccola ma significativa
testimonianza dell'attenzione che questa rivista ha sempre avuto
verso la strabordante e asfissiante presenza vaticana e clericale
in Italia.
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