La
copertina e un bel dossier di 23 pagine, quasi metà della
rivista, sono dedicati in “A” 111 (giugno-luglio
1983) al femminismo. A curarlo il collettivo Le Scimmie, già
più volte citato in questa rubrica, composto da alcune
anarchiche milanesi, tra cui due redattrici di “A”
(Fausta Bizzozzero e Maria Teresa Romiti).
“Siamo ancora qui! – scrivono le Scimmie in apertura
del dossier – Un'altra volta le pagine della rivista si
aprono per un servizio al femminile. Una mania femminista? No,
solo la contaminazione ideale del nostro primo lavoro. Considerando
indispensabile ricomporre anche la frattura femminile/maschile
all'interno di ognuno per una società anarchica che non
sia solo una parola vuota, non potevamo che partire dal presente,
dalla realtà dimidiata che è l'unica che abbiamo.
Ecco quindi le interviste a donne diverse per esperienza, realtà,
vita, età. Alcune tra le intervistate hanno vissuto il
’68, il femminismo, hanno fatto attività politica,
altre sono state solo spettatrici, ma questi fenomeni le hanno
toccate in modo diretto o indiretto, a seconda dei casi.”
E allora ecco esprimersi Maria Teresa, Tiziana, Elena, Francesca,
Rossella, Marina, Antonia, Adriana, Irene, Ornella, Grazia,
Graziella, Paola, Piera, Ileana, Giannina, Fausta. Diciassette
donne, alcune anarchiche altre che non sanno nemmeno che cosa
sia l'anarchia.
Un dossier interessante, in tempi lontani. Con una sensibilità
e un'apertura mentale notevoli e soprattutto una riflessione
sicuramente “di genere”, ma criticamente non solo
tale. Come le parole sopra citate delle Scimmie dicono con grande
chiarezza. Parole e idee che fecero discutere. Soprattutto quel
riferimento a una scelta e a una prospettiva non antagonista
né separatista rispetto a un coinvolgimento dei “maschi”.
L'editoriale e il retro di copertina di codesto numero 111 sono
dedicati alle elezioni politiche del 26 giugno 1983. “Disertiamo
le urne” è il leitmotiv. Con i due piccoli Anarchik
nell'atto di bruciare la scheda e rompere la matita (un ricordo
di Roberto Ambrosoli, padre di Anarchik, lo trovate alle pp.
86-88). Delle votazioni si occupa con un taglio particolare
Maria Teresa Romiti nel suo “La corsa di Alice”,
in cui approfondisce l'analisi delle differenze tra approccio
marxista e libertario. Anche Stefano Fabbri D'Errico si occupa
di marxismo: “Quando la sinistra incontra il potere”
è il titolo del suo intervento. Domenico “Mimmo”
Pucciarelli riferisce approfonditamente di un un convegno pacifista
europeo tenutosi a Berlino. René Lourau parla della situazione
sociale in Francia. E poi varie notizie da diversi fronti di
lotta (le famose “cronache sovversive”, la presentazione
di riviste e libri “altri” nella rubrica “Rassegna
libertaria”, la recensione di un film firmata da Pino
Bertelli. Un redattore di “A” analizza e critica
il libro su Michele Schirru – mancato attentatore di Mussolini
e per questo fucilato – del suo conterraneo, sardo, Giuseppe
Fiori, comunista. Uno scritto sui videogiochi, una stimolante
riflessione di Salvo Vaccaro sull'attualità del 68,
una bella lettera dello psicoanalista anarchico argentino (residente
a Parigi) Eduardo Colombo a partire da un intervento precedente
di Luce Fabbri, figlia di Luigi e una delle più stimolanti
voci dell'anarchismo internazionale nello scorso secolo. Una
piccola chicca.
E per finire le consuete notizie sulla rivista: ricerca diffusori,
annate rilegate, sottoscrizioni. E, tra queste, una di 30.000
lire proveniente da un anarchico italiano residente in Zimbabwe,
in Africa.
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