Ricordando Giacomo Verde/
Il regista della nostra VHS (con Bfs) su Franco Serantini
Con tristezza comunichiamo che è scomparso all'età
di 64 anni, dopo una lunga malattia, il videoartista Giacomo
Verde, originario di Napoli ma che dal 1998 viveva e lavorava
a Lucca.
Giacomo Verde nasce in provincia di Napoli nel '56 in una famiglia
di emigranti e si diploma all'istituto d'arte di Firenze. Migrante,
ha passato 12 anni a Treviso, poi ha vissuto a Empoli e a Lucca
ma come cittadino del mondo, lavorando spesso all'estero.
Negli anni '70 ha fatto animazione teatrale, concerti di musica
popolare, teatro di strada e comico. Negli anni '80 ha iniziato
come pioniere ad allestire progetti di teatro di ricerca, tecno-performance
e videoarte svolgendo anche mille “mestieri”, dal
suonatore di zampogna agli spettacoli teatrali per ragazzi.
Dai primi anni Novanta si è occupato anche di televisione
e arte interattiva, realtà virtuale, didattica video,
telematica, teoria della comunicazione, accorgendosi di essere
anche un “cyberpunk”.
Tra i pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche
in Italia, Giacomo Verde ha operato in un territorio di confine,
all'incrocio tra diversi linguaggi e generi. Con coerenza, ironia
e un'attitudine hacker, da tempo ha perseguito una ricerca estetica
e tecnologica mai disgiunta dall'impegno sociale e politico.
Si è occupato dell'utilizzo creativo di tecnologia “povera”
per realizzare opere di videoarte, spettacoli teatrali, installazioni
artistiche e laboratori didattici. Ha realizzato più
di 300 opere che vanno dalla video-poesia al documentario, dai
video matrimoniali alle sigle per la TV, dalle installazioni
interattive alle performance. È stato l'inventore del
“tele-racconto” – performance teatrale che
coniuga narrazione, micro-teatro e macro-ripresa in diretta
– tecnica utilizzata anche per video-fondali-live in concerti,
recital di poesia e spettacoli teatrali. È stato tra
i primi italiani a realizzare opere di arte interattiva e net-art.
Ha collaborato con diverse formazioni come autore, attore, performer,
musicista, videoscenografo e regista. Le sue riflessione e sperimentazioni
sulle mutazioni tecno-antropologiche in atto e sulle connessioni
tra i diversi generi artistici sono state la sua costante. È
stato docente di Regia all'Accademia Albertina di Torino, del
Laboratorio di arti digitali alla Facoltà di Lettere
e Filosofia di Roma Tre e del corso di Spettacolo multimediale
alla Alma Artis di Pisa oltre che docente a contratto alla Accademia
di belle arti di Carrara.
Con la Biblioteca Franco Serantini aveva iniziato una collaborazione
circa vent'anni fa con un progetto didattico realizzato all'interno
di un tirocinio formativo, il primo nel suo genere, con un gruppo
di studentesse coordinato dalla professoressa Sandra Lischi
della Facoltà di Lettere, corso di laurea in Cinema,
musica e teatro dell'Università di Pisa, che poi si è
concretizzato nel video documentario S'era tutti sovversivi.
Una collaborazione e un'amicizia che si è mantenuta negli
anni e di cui la biblioteca va orgogliosa: nel 2007 ha pubblicato
con la casa editrice della biblioteca il volume Artivismo
tecnologico. Scritti e interviste su arte, politica, teatro
e tecnologia.
Con lui se ne va un amico, una persona generosa, un artista
originale, sensibile e libero, un vero e onesto libertario.
Alla famiglia le più sentite condoglianze.
Circolo culturale Biblioteca F. Serantini Associazione amici della Biblioteca F. Serantini
Carpi (Mo)/
Nasce una gatta nera
Dal collettivo anarchico Stella Nera nasce, nella bassa modenese,
la comune libertaria Gatta Nera. Uno stabile, situato a San
Martino sulla Secchia di Carpi, in disuso da diversi anni e
danneggiato dal sisma del 2012 che sta vedendo nuova vita attraverso
il progetto della comune. Scopo primario di questo nuovo luogo
liberato è quello di trasportare nel quotidiano le pratiche
sperimentali di autogestione che da più di otto anni
pratichiamo con il collettivo Stella Nera in città.
Vi sarà un nuovo gruppo che autogestirà un'abitazione
condivisa, progetti di lavoro cooperativo e agricolo, eventi
e iniziative culturali e sociali. Come ogni proposta che matura
all'interno della nostra realtà, sarà aperta a
contributi e partecipazioni da parte di tutti/e. Abbiamo voluto
aprire la casa ai lavori collettivi fin da subito come chiara
volontà di apertura di un luogo comune a partecipazione
collettiva.
Nella comune vi sarà la possibilità di trovare
ospitalità continua, per tutte/i quelle/i che vorranno
attraversare il progetto e partecipare alle iniziative che si
organizzeranno.
La comune non vorrà essere un luogo chiuso, dove solo
taluni elementi godranno di certe possibilità, ma al
contrario, si cercherà di dare un'equa distribuzione
delle possibilità dello spazio a chiunque voglia parteciparvi.
Quando non ci sarà più posto per fare ciò,
avvieremo nuovamente una campagna pubblica per l'apertura di
una nuova casa comune. Prevediamo di festeggiare l'apertura
della Gatta Nera il 18-19-20 settembre 2020 attraverso tre giornate
di festa.
Un pensiero che volge al passato ci porta con amore a riaprire
uno spazio anarchico nella bassa Modenese, culla del movimento
libertario d'inizio '900 e di tante figure di rilievo ad esso
legate.
Anarchia è organizzazione e su questa modalità
di pensiero e d'azione continuiamo a costruire progetti concreti
che vogliono far fiorire comunità autogestite dal basso.
In tutto ciò che stiamo proponendo vediamo una reale
opportunità di creare un'alternativa al sistema capitalistico.
Fin quando questi nostri movimenti non avranno la forza di annullare
ogni forma di autorità e disuguaglianza, continueremo
a diffonderli e proporli senza sosta.
Per sostenere il progetto, abbiamo attivato una campagna di
crowdfounding attraverso la piattaforma Produzioni dal basso:
www.produzionidalbasso.com/project/la-gatta-nera-una-nuova-comune-libertaria.
Spazio anarchico Stella Nera
Comune libertaria Gatta Nera
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