Rivista Anarchica Online
Solidarnosc
di Gruppo Sigma
Fondata nel 1926, la «Anarchistyzme Federacje Polski» (AFP) - cioè la Federazione Anarchica
Polacca - era particolarmente forte nel distretto minerario della Slesia e nelle città di Varsavia e
Cracovia. Duramente perseguitati dai nazisti per la loro partecipazione alla Resistenza e decimati,
gli anarchici polacchi ricostituiscono, dopo la fine della guerra, un'altra organizzazione, la
«Federacja Polskich Anarcho-Syndikalistow» (FP AS), che nel nome evidenzia la loro adesione
alla concezione anarcosindacalista. Ma la progressiva bolscevizzazione della società polacca
costringe presto tutte le voci dell'opposizione al silenzio e alla clandestinità. Solo verso la metà
degli anni '60 si risente parlare d'anarchismo in Polonia, soprattutto grazie all'attività di un ex
membro della FPAS, Zdzistaw Szpakowski, che a partire dal 1964 porta avanti posizioni libertarie
in seno al movimento per i diritti civili, la cui figura più nota è il marxista anti-burocratico Jacek
Kuron. Di questo stesso movimento fa parte Natan Tanenbaum, anarchico di origine ebraica, la cui
influenza è notevole nelle lotte del movimento studentesco polacco nel '68: con altri dissidenti di
origine ebraica Tanenbaum è costretto ad emigrare, nel corso di una violenta campagna
nominalmente anti-sionista ma di fatto anti-ebraica scatenata in tutta l'Europa orientale all'indomani
della guerra dei 6 giorni. Attualmente Tanenbaum vive in Svezia. Un'altra figura libertaria molto nota in quel periodo in Polonia è quella di Abraham do Lata Jesse,
noto come «l'anarco-clown Aby J.» per la sua eccezionale capacità di intervenire con discorsi duri e
con sarcastici happenings alle tetre riunioni della lega degli studenti comunisti, filo-governativa.
Oggi Aby J. è un artista completamente isolato e vive a Varsavia. Nel pieno dell'estate polacca (agosto '81) si ha notizia di gruppi anarchici operanti a Varsavia,
Cracovia, Lublino e Wroclaw. In tutto, secondo stime raccolte tra i compagni di Varsavia, tra
militanti e simpatizzanti c'erano più di un migliaio di anarchici e libertari. Poi, il 13 dicembre 1981, il golpe militare. E di nuovo il buio. Un buio rotto, ora, dall'appello del
gruppo Sigma di Varsavia. Tutti coloro che volessero sottoscrivere per aiutare questi compagni polacchi nella loro difficile
lotta, possono inviare i loro contributi alla nostra redazione, servendosi del consueto conto corrente
postale n. 12552204 intestato a «Editrice A Milano» specificando chiaramente «pro-Polonia». La
sottoscrizione si chiuderà il 30 aprile: quanto avremo raccolto a quella data sarà fatto pervenire ai
compagni polacchi.
Siamo un gruppo di compagni anarchici ed antiautoritari di Varsavia ed abbiamo fondato, all'inizio
del 1980, il circolo di discussione «Sigma». Ci accomuna una concezione critica dell'attuale
sistema politico polacco. All'anarchismo siamo perlopiù giunti attraverso le letture. In Polonia sono stati stampati, alla fine degli anni '50, alcuni libri dell'anarchico russo Pietro
Kropotkin («Il mutuo appoggio», «La rivoluzione francese», «Memorie di un rivoluzionario»,
«L'etica») che sono disponibili per gli interessati nelle biblioteche pubbliche - nonostante siano
stati stampati in non molti esemplari. Un'altra fonte molto importante è stata l'edizione della
«Biblioteka Mysli Socjalistycznej», nella quale sono stati pubblicati negli anni '60, accanto a testi
di precursori del socialismo quali Winstanley, Owen, SaintSimon e Fourier, anche scritti di Pierre-Joseph Proudhon (2 volumi) e di Michele Bakunin (2 volumi) ed un'antologia di saggi - invero non
molto rappresentativa - dell'anarchico polacco Edward Abromowski. Nonostante il fatto che questi
scritti fossero inseriti in un contesto e con commenti dogmaticamente marxisti-leninisti ed a volte
fossero anche arbitrariamente tagliati, la loro influenza soprattutto nei circoli studenteschi ha
stimolato l'interesse verso l'anarchismo. Quando nell'agosto 1980 scoppiarono gli scioperi di massa dei lavoratori polacchi, che portarono
alla fondazione di Solidarnosc (il primo sindacato indipendente in Polonia dopo la seconda guerra
mondiale), creando in tutto il paese un'atmosfera di cambiamento sociale, noi decidemmo di
impegnarci attivamente nella propaganda dell idee libertarie. Alla fine del 1980 pubblicammo il
primo numero della nostra rivista Nowa Gazeta Mazowiecka, il cui compito era quello di fungere
da foro di discussione teoretica e da organo della sinistra antiautoritaria polacca. Accanto a
contributi sulla situazione politica, a prosa, liriche e satire, noi pubblicammo sulla Nowa Gazeta
Mazowiecka anche brevi articoli sulla storia e la teoria del movimento, come per esempio una
«breve storia dell'anarchismo» e un articolo sulla rivolta di Kronstadt nel 1921. Non passò molto tempo e la nostra rivista divenne molto popolare sia negli ambienti più a sinistra
all'interno di Solidarnosc sia nei gruppi studenteschi. Ciò disturbò l'ambasciatore russo a Varsavia a
tal punto da spingerlo a far pressioni sulle autorità polacche contro la sua pubblicazione. E' così
avvenuto che la Nowa Gazeta Mazowiecka, in parte, è stata ristampata da altri gruppi - che in molti
casi noi non conoscevamo neanche - come quelli di Cracovia e Wroclaw. La nostra rivista
raggiunse così un'alta diffusione, stimata intorno alle 6.000 copie. Accanto alla Nowa Gazeta Mazowiecka, noi abbiamo pubblicato la collana di opuscoli «Archiwum
Lewicy», nella quale abbiamo pubblicato alcuni dei testi più importanti sull'anarchismo,
l'anarcosindacalismo ed il comunismo dei consigli. Tra gli altri, abbiamo pubblicato «Moje
Poglady Spoleczne» (Il mio credo sociale) di Grigorij Maksimow e «Opozycja Robotnicza»
(L'opposizione operaia) di Alessandra Kollontaj. Fino alla proclamazione della legge marziale (13 dicembre 1981) siamo stati in grado di pubblicare
sei numeri della Nowa Gazeta Mazowiecka e, nella collana «Archiwum Lewicy», cinque opuscoli:
li abbiamo distribuiti per mezzo di una rete di contatti privati in tutto il paese. Entrambe le
pubblicazioni del nostro gruppo venivano stampate nell'università di Varsavia, la cui direzione
aveva, nell'«estate polacca», un atteggiamento chiaramente di apertura verso i gruppi studenteschi
d'opposizione. Oltre alle nostre pubblicazioni esisteva a Wroclaw anche un giornale anarchico: ne abbiamo avuto
notizia per caso solo dopo il dicembre 1981, quando il giornale è stato mostrato durante un
interrogatorio ad un compagno del nostro gruppo che era stato arrestato (e fu così che ne sentimmo
parlare per la prima volta). Prima della proclamazione della legge marziale in Polonia erano stati
pubblicati molti altri giornali dell'opposizione di sinistra, ed anche libri ed opuscoli, nei quali
comparivano scritti che riflettevano un'atteggiamento di simpatia verso l'anarchismo e
l'anarcosindacalismo. La posizione politica del nostro gruppo, quale appariva anche sulle nostre pubblicazioni, può essere
riassunta più o meno nei seguenti punti: - dura opposizione contro il regime totalitario del partito comunista fedele a Mosca, sia sotto
Gierek-Jagielski sia sotto Kania Jaruzelski; - sostegno all'autodeterminazione nazionale e sociale del popolo polacco; - solidarietà critica a Solidarnosc e al movimento dei diritti civili, in particolare; - sostegno a tutte quelle forze di sinistra che sono impegnate nella realizzazione di una vera
autonomia dei lavoratori, e - opposizione a tutte quelle forze (di destra) che stanno lavorando alla creazione di un regime
totalitario nazional-clericale. Nonostante che le forze libertarie non siano state del tutto sorprese dalla legge marziale, non sono
state in grado di coordinare le loro attività clandestine all'indomani del colpo di stato di Jaruzelski,
poiché non erano state in grado di realizzare prima del dicembre 1981 né una rete di comunicazioni
funzionante né una piattaforma politica generale. Un altro problema è stato dovuto al fatto che alcuni gruppi libertari hanno operato fin dal loro
sorgere in totale clandestinità, il che rendeva difficilissimo il contattarli. Così, per esempio, siamo
venuti a conoscenza dell'esistenza di un altro gruppo anarchico a Varsavia una settimana dopo la
proclamazione della legge marziale, quando abbiamo visto un volantino che circolava all'uni versità
di Varsavia, neI quale si invitava alla «resistenza attiva contro la giunta militare» di Jaruzelski. Dopo il 13 dicembre 1981 ed il temporaneo arresto di alcuni membri del nostro gruppo, siamo stati
costretti a «trasferire» in clandestinità tutte le nostre attività. In seguito alle numerose operazioni
poliziesche, quasi tutti i nostri macchinari per la stampa - che potevamo utilizzare prima della legge
marziale - sono stati confiscati o distrutti. Anche sul mercato nero si incontrano difficoltà nel
reperire ciclostili vecchissimi, carta ed inchiostro, e poi i prezzi sono assolutamente al di fuori delle
nostre possibilità finanziarie. Essendo stati derubati dei nostri strumenti tecnici e trovandoci in stato di continua insicurezza, nel
timore che le nostre riunioni venissero spiate, nei primi mesi dopo la legge marziale non abbiamo
avuto altra possibilità di diffondere le nostre idee che quella di utilizzare volantini scritti a mano e
scritte sui muri, che abbiamo fatto in punti strategici. Dopo la fine della prima ondata di repressione
statale, abbiamo cercato di metterci in contatto, ma con prudenza, con altri gruppi dell'opposizione
non-dogmatica di Varsavia. Nel maggio 1982 siamo stati finalmente in grado, con altri compagni di
Varsavia, di pubblicare il foglio clandestino «Rownosc» (Eguaglianza), come «Organo della
sinistra social-rivoluzionaria a Varsavia». Oltre a questo foglio c'è l'intenzione - che abbiamo sentito recentemente - di pubblicare qui a
Varsavia un giornale clandestino anarco-sindacalista, «Przelom» (che più o meno significa
«Rovesciamento»): ma a tutt'oggi non siamo ancora riusciti a metterci in contatto con quei
compagni. Posizioni tendenzialmente libertarie si possono riscontrare anche nel giornale clandestino trotzkysta
«Metro», la cui dura critica alla politica riformista della direzione di Solidarnosc ha provocato un
acceso dibattito nell'opposizione clandestina. Per parte nostra, noi abbiamo in programma di pubblicare regolarmente, seppure sempre
clandestinamente, la nostra rivista Nowa Gazeta Mazowiecka, ed inoltre di pubblicare vari opuscoli
sui temi dell'anarchismo, dell'anarcosindacalismo e dell 'autonomia dei lavoratori. Tra l'altro,
abbiamo in mente la pubblicazione dei seguenti titoli: A.S./R. Nagorski, «Storia dell'anarchismo in
Polonia»; Nicolas Walter, «Sull'anarchismo»; Grigorij Pietrowicz Maximow, «I sindacalisti nella
rivoluzione russa»; Maurice Brinton, «I bolscevichi ed il controllo operaio»; e un'antologia
dell'anarchico polacco Jan Waclaw Machajski (1866-1926). Per realizzare i nostri progetti e per diffondere le idee libertarie ad un puublico più vasto in Polonia,
abbiamo urgente bisogno di tutta la vostra solidarietà politica ma anche concreta. Aiutateci nella
nostra lotta contro la giunta militare di Jaruzelski e contro le forze della reazione nazional-clericale,
per l'autodeterminazione nazionale e sociale del popolo polacco. Saluti libertari.
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