Rivista Anarchica Online
Sotto il tendone
a cura della Redazione
Nella serata di sabato 22 settembre, due giorni prima dell'apertura dell'incontro, sono terminati i
lavori di montaggio dell'immenso tendone (1.200 mq.) che in Campo S. Polo era destinato ad
ospitare le mostre («arte ed anarchia», «storia e geografia dell'anarchismo»), le prioiezioni (filmati,
videotape, diapositive, ecc), alcuni dibattiti. Domenica notte, però, un vento furioso si è abbattuto
su Venezia ed il tendone è mezzo crollato. All'indomani di nuovo tutti all'opera per tirarlo su,
rafforzandone le strutture portanti. Con il vento non ci sono stati più problemi, ma ci si è messa
l'acqua alta - la prima quest'anno a Venezia. Campo S. Polo ha cominciato a riempirsi d'acqua,
alcune vie di accesso sono state sommerse e per un po' è rimasto quasi tagliato fuori. Nuova
emergenza: mettere in salvo i pannelli delle mostre e gli altri materiali. Poi il livello dell'acqua ha
iniziato a decrescere, e nel corso della settimana tutto è filato via liscio.
Martedi 25, alle 5 di sera, senza vento né acqua alta, con tanta gente sotto il tendone, c'è stata
l'inaugurazione «ufficiale» delle attività in San Polo, con il dibattito sul tema «Arte, impegno
sociale, anarchia». Relatori: Arturo Schwarz ha parlato di tantrismo, surrealismo, alchimia ed
anarchismo (c.fr. l'intervista con lui pubblicata sul n. 3/84 di «Volontà»); Benito Recchilongo,
autore del libro «Grafica anarchica», ha analizzato l'opera di Camille Pissarro ed i suoi rapporti con
la stampa e il movimento anarchico; Pietro Ferrua, docente all'università dell'Oregon (USA), ha
riferito dei suoi studi sui rapporti tra numerosi pittori e l'anarchismo, accompagnando la sua
relazione con la proiezione di diapositive; Laura Zalasnick, infine, ha presentato una relazione
sull'arte americana, con particolare attenzione ai graffiti di New Vork, dei quali ha portato un'ampia
documentazione che è rimasta esposta a Campo San Polo per tutta la settimana.
Sempre martedi si sono inaugurate le due mostre. Quella su «arte ed anarchia» è stata preparata dai
compagni dello Studio A di Milano e da altri che hanno partecipato ai lavori di montaggio, alla
stesura dei testi, alla ricerca dei documenti, ecc .. Analizzando su 52 pannelli diversi movimenti
artistici, dai precursori (Delacroix, Daumier, Millet) fino ai contemporanei (Baj, ecc.) si sono
evidenziati i collegamenti tra pittori ed anarchismo. Un tema nuovo e, per cosi dire, un po' fuori
dalla «parrocchia», che ha stimolato l'interesse dei molti visitatori.
Dell'altra mostra, su «storia e geografia dell'anarchismo», abbiamo già avuto occasione di parlare a
lungo nel penultimo numero della rivista (Pierre Porre, Il senso di un viaggio, su «A» 121). I
compagni del Centro internazionale per le ricerche sull'anarchismo di Ginevra, curatori di questa
eccezionale mostra (92 pannelli), si sono avvalsi della collaborazione di decine di compagni sparsi
qua e là nel mondo. Sempre a San Polo vi è stata la proiezione continuata di alcuni audiovisivi: Arte ed anarchia (che è
una continuazione e un completamento della mostra omonima), I manifesti anarchici dal '68 ad
oggi e La rivoluzione messicana. Numerosi i videotape proiettati nel corso della settimana
veneziana (alcuni previsti dagli organizzatori, molti portati spontaneamente dai partecipanti
dell'incontro): tra gli altri Ein leben für die Freiheit («Una vita per la libertà»), Die Matrosen von
Kronstadt («I marinai di Kronstadt»), Der kurze Sommer der Anarchia («La breve estate
dell'anarchia»); Spagna '36: un popolo in armi; un video sulla rivoluzione machnovista in Ucraina; uno sull'occupazione di case a Zurigo; un altro sul segreto bancario in Svizzera, realizzato
nell'ambito di una manifestazione in Svizzera contro lo strapotere bancario; interviste al
sindacalista libertario tedesco Augustin Souchy ed a militanti delle collettività agricole spagnole
durante la rivoluzione del '36; uno completamente realizzato da handicappati; un altro sulle lotte
nell'Irlanda del Nord; e tanti altri ancora. La sera, poi, avvenivano le proiezioni dei films a 16 mm.. Il regista Bernard Baissat ha presentato il
suo film sull'eccezionale personalità di May Picqueray, anarchica, antimilitarista, pacifista; i
compagni di Hong Kong (che nel corso dell'incontro hanno girato un lungo reportage, dal quale
trarranno un vero e proprio film) hanno presentato il film sul teatro di cui sono stati al tempo stesso
gli interpreti ed i realizzatori; Libertarians in Brasil e The free voice of labour sono due film che
trattano rispettivamente la storia dell'immigrazione anarchica in Brasile e di quella yiddish
anarchica negli USA. Vivo interesse hanno suscitato i due filmati presentati dal Gruppo artigiano
ricerche visive, di Roma (Terra e fabbrica e Che cos'è la vita).
Insomma, decine di documentari, film, videotape, ecc. a testimoniare - ancora una volta - i mille
volti, le mille storie, le mille sensibilità dell'anarchismo internazionale. Forse nessuno, a parte
(forse) i compagni «responsabili» delle attività sotto il tendone, ha avuto la possibilità di visionare
tutto questo materiale. La contemporaneità di molte iniziative è stata infatti la caratteristica di
questo incontro: una conseguenza diretta della quantità di «cose» che si sono riversate in questa
settimana. Ed era bello, uscendo dal tendone ed avvicinandosi verso Campo Santa Margherita,
vedere tanti compagni «itineranti» nel disperato tentativo di non perdere niente, di riuscire a vedere
tutto quello che era in programma, nel tentativo di vivere con la massima intensità questa
indimenticabile settimana.
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