Rivista Anarchica Online
Vegetarianesimo
primo passo verso la vera pace
La diffusione del
vegetarismo, o del vegetariesimo, è frenata ed ostacolata da
grandissimi interessi, ciò per altro non ha mai scoraggiato i
vegetariani consapevoli come sono di essere dalla parte di una
obiettiva certezza, di bene insuperabile anche se misconosciuta. Lo sbandierare
l'aumento del consumo della carne come segno di civile progresso è
quanto mai assurdo ed in palese contraddizione con la ricerca
scientifica che si fa in tutto il mondo di proteine sostitutive di
quelle animali che sempre più scarseggiano per ragioni contingenti.
È forse indice di
civiltà l'ecatombe di animali che puntualmente viene perpetrata in
occasione di feste o anniversari ricorrenti? Vite violentemente
stroncate, violazione delle leggi che tendono a mantenere l'originale
armonia della natura, inconscia affermazione della materia sullo
spirito. A tanta abbondanza
si contrappongono drammaticamente: da una parte le carestie, le
siccità, la cronica deficienza di proteine delle nazioni
sottosviluppate; dall'altra lo spettro della fame incombente per il
continuo aumento della popolazione mondiale. Ad un vegetariano,
tuttavia, appare per lo meno strano che si trascurino le ampie
possibilità che il mondo vegetale offre, per prendere in
considerazione, ad esempio, le alghe marine o altri ritrovati che a
lungo andare si dimostrerebbero nocivi per la salute. Per non parlare
poi di proteine derivate dal petrolio, da usare per i mangimi degli
animali, con effetti che possono essere altamente tossici per questi
animali e quindi anche per gli uomini che si nutrissero delle loro
carni. In realtà siamo di fronte a iniziative che hanno più
dell'incoscienza che del progresso scientifico. Ecco allora sorgere
il grido di allarme contro l'uso e l'abuso di sostanze chimiche che
avvelenano la nostra terra e le nostre acque, e suscitano angoscia
nei consumatori solleciti della propria salute. Non è certo il modo
migliore per ovviare alla fame nel mondo. L'agricoltura va
imitando l'industria, dimenticando che la terra, l'humus, le piante,
gli animali, l'uomo appartengono al grande ciclo biologico della
natura. Se, come giustamente usava dire Edgard Saxon, "la nostra
salute incomincia dalla terra", ben pochi di noi possono
salvaguardarsi, essendo rarissimi i cibi dei campi che non siano
trattati con concimazioni chimiche o irrorati di sostanze velenose
per eliminare i parassiti vegetali e animali. Il vegetarismo può
offrire all'umanità tesori grandissimi per una vita migliore ed
occorre pensare seriamente ad attuarne i principi finché la natura
attorno a noi è ancora recuperabile e questa inquinata società
moderna in grado di riprendersi. Potrà sembrare
strano, ma il primo passo verso la vera pace, nell'amore della
fratellanza, è proprio quello di rivedere il proprio atteggiamento
verso gli animali cessando di far versare inutilmente il loro sangue.
"Io sono da
molto tempo seguace del vegetarismo per principio, oltre che per
ragioni dietetiche e morali. Io credo fermamente che una maniera
vegetariana di vivere, per il suo effetto puramente fisico sul
temperamento dell'uomo, avrà una influenza molto favorevole per le
sorti dell'umanità".
(Albert
Einstein)
"Noi siamo
le tombe viventi di bestie assassinate per soddisfare i nostri
appetiti... Ci riempiamo di cadaveri... Così la crudeltà genera la
sua progenie: la guerra".
(Bernard Shaw)
Franco Delor,
Pasquale Messina (Milano)
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