Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 17 nr. 147
giugno 1987


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Annie Anxiety

Dopo quasi tre anni di silenzio discografico ritorna alla ribalta ANNIE ANXIETY con "As I lie in your arms", un extended-play contenente tre nuove composizioni più due alternate dub versions. Il disco è pubblicato da One Little Indian Records, la nuova etichetta dei Flux (dei quali ricordo il recente ed ottimo album "Uncarved block"). Annie non ha abbandonato le atmosfere soffocanti e cariche di tensione del suo mondo fatto di confusione, luce soffusa, brandelli di aria calda, piccole istantanee ritagliate col rasoio sottile ed affilatissimo della sua poesia. Eppure, dietro ogni singola nota, dietro a ogni piccolo momento "As I lie in your arms" la rivela diversa, familiare, inedita, rinnovata.
Ascoltare queste poesie sofferte ed affannate dà un'emozione simile a quella che si può provare incontrando per caso una vecchia amica persa di vista da tempo: un'altalena naturale tra ricordi ed immagini recenti, il passato da una parte, il presente che si costruisce attimo dopo attimo sotto gli occhi.
Annie prosegue artisticamente per la strada indicata dal precedente e fortunato album "Soul possession", ma con "nuove scarpe" ai piedi ed un nuovo vestito addosso, nuove letture nel cuore e nuovi paesaggi tutt'attorno. Con lei, comunque, gli stessi cari compagni di sempre, tra cui Kishi ed Adrian Sherwood e l'intera immensa periferia londinese, a condividere l'eccitazione della nuova puntata di una bella avventura.
Presto ancora in tour in Italia: chi fosse interessato ai particolari e/o a fare qualcosa in proposito (un concerto, o una lettura di poesie) può farsi vivo in redazione.

Plasticost

Lungo silenzio discografico, a parte qualche fugace apparizione in compilation sotterranee, è stato anche quello dei PLASTICOST, interrotto adesso da "Evviva evviva", il loro secondo disco.
Fox, Elvio e compagni hanno ristrutturato la formazione, si sono dati al cinema (producendo un terzo filmato: dopo "Canzone Dada" e "John Gavanti" è ora il turno dell'esilarante "Modern cowboy"), hanno allestito performance sempre più divertenti e demenziali.
"Evviva evviva" contiene tre nuove canzoni più "Panorama", già apparsa qualche tempo fa, da intendersi come bis richiesto dalle numerose lettere giunte a proposito a Particolare Music.
Questa seconda uscita è, manco a dirlo, ancora più ambigua ed enigmatica del precedente ed omonimo lavoro del gruppo. Ai Plasticost piace un sacco scherzare, prendere e soprattutto prendersi in giro, cambiare improvvisamente gusti, umore, direzione: in due parole, dubito si riesca a sorprenderli nel già-visto, nel già-sentito. Ecco allora che da "Evviva evviva" escono, come dal cilindro di un improbabile mago di paese, storie astruse di marziani, la Birmania, la Lapponia e la Thailandia condite da ritornelli acchiappacervelli (mai ascoltare i Plasticost in macchina, soprappensiero, o mentre ci si rade!), e chi ne ha più ne metta.
I Plasticost di oggi concettualmente somigliano molto ai Talking Heads (a parte la musica, sofisticatamene ed irrinunciabilmente tricolore) per il gusto sottile dell'intelligenza mascherata dietro ai paroloni e alle fratture del ritmo.
Piccoli grandi Plasticost: riescono a farci sorridere senza farci sentire scemi, e non è cosa da poco! Il disco è edito da Particolare Music e si può trovare nei negozi che trattano produzioni indipendenti.
Informazioni e contatti per eventuali concerti e performance vanno indirizzati a Particolare Music c/o Sergio Volpato, via Oldelle 8, 36060 Pianezze San Lorenzo, Marostica (Venezia).

Jon Hassel

Erroneamente ritenuto un sotto-prodotto dell'intelligenza artificiale di Brian Eno, in verità JON HASSEL è un vero e proprio genio "naturale", attivo negli Stati Uniti ed in Germania sin dalla metà degli anni Sessanta.
Nato a Memphis, Tennessee, nel 1937, Hassel ha studiato musica e musicologia per poi trasferirsi per lungo tempo in Germania, dove ha collaborato con Karlheinz Stockhausen. È stato lo stesso compositore tedesco a fargli conoscere la musica di La Monte Young, ricca di influenze indiane.
Al suo ritorno negli Stati Uniti, Jon Hassel è entrato personalmente in contatto con Young e con Terry Riley, unendosi al loro THEATRE OF ETERNAL MUSIC e partecipando alle registrazioni dell'album "In C" dello stesso Riley.
Contemporaneamente, diviene allievo del guru Pandit Pran Nath, col quale tuttora studia raga vocale. Nei primi anni Settanta Hassel perfeziona i propri studi di musica etnica, avendo però scarse possibilità di recarsi a fare ricerche "sul campo". Il risultato delle esperienze in questo settore lo porterà ad elaborare le sue teorie di "Musica del Quarto Mondo": "...una continua esplorazione dei modi in cui la musica esotica delle culture tribali del Sud possa essere amalgamata con le possibilità tecnologiche del mondo occidentale. Un tentativo di creare una musica che dissolva la differenza tra lo strutturale ed il sensuale ("classico" e "popolare" in termini occidentali, ndt). Una proposta di musica classica per il futuro...". Ed è innegabilmente proiettato verso il futuro "Power Spot" , il suo ultimo album, registrato a Toronto in Canada oltre tre anni fa e pubblicato recentemente dalla famosa label tedesca ECM.
Difficilmente ho potuto ascoltare una musica così bella e difficile da descrivere. È un torrente in piena, un tramonto sulla Luna, un'esplosione di energia "vera" e riscaldante: a tratti il respiro si ferma, per ascoltare. Musica da toccare, da amare appassionatamente. Questo è un disco da avere, da ascoltare, da consumare con amore.

MIMI festival

Vi ricordate del MIMI Festival?
Quest'anno Ferdinand Richard presenta la seconda edizione di quella che a mio avviso, assieme alla rassegna Time Zone di Bari, è il più importante ed intelligente appuntamento musicale dell'Europa mediterranea.
Dal 2 al 5 luglio, a St. Remy de Provence (vicino ad Avignone) si potrà godere della musica dl AFTER DINNER (dal Giappone, per la prima volta in Europa), GHEDALIA TAZARTES (Francia), JULVERNE (Belgio), DIE SCHWINDLER (Germania), FISH AND ROSES (Stati Uniti, per la prima volta in Europa), LES 4 GUITARISTES DE L'APOCALYPS0 BAR (un quartetto canadese al quale si aggiungerà in via straordinaria il percussionista Chris Cutler), ART MOULU (Francia) e in conclusione dei bizzarri CASSIBER (Germania).
Parallelamente ai concerti si svolgerà una serie di performance teatrali e di incontri, dibattiti e workshop con i musicisti partecipanti al festival. Il tutto, come promesso e mantenuto lo scorso anno, in mezzo ad un'atmosfera di amicizia e serenità.
Informazioni e prenotazioni AMI/Mouvement International des Musiques lnnovatrices, Domaine Sainte Marie, 13150 Mézoargues, Avignon, France