Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Annie Anxiety
Dopo quasi tre anni
di silenzio discografico ritorna alla ribalta ANNIE ANXIETY
con "As I lie in your arms", un extended-play contenente tre
nuove composizioni più due alternate dub versions. Il disco è
pubblicato da One Little Indian Records, la nuova etichetta dei Flux
(dei quali ricordo il recente ed ottimo album "Uncarved block"). Annie non ha abbandonato le atmosfere soffocanti e cariche di
tensione del suo mondo fatto di confusione, luce soffusa, brandelli
di aria calda, piccole istantanee ritagliate col rasoio sottile ed
affilatissimo della sua poesia. Eppure, dietro ogni singola nota,
dietro a ogni piccolo momento "As I lie in your arms" la
rivela diversa, familiare, inedita, rinnovata. Ascoltare queste
poesie sofferte ed affannate dà un'emozione simile a quella che si
può provare incontrando per caso una vecchia amica persa di vista da
tempo: un'altalena naturale tra ricordi ed immagini recenti, il
passato da una parte, il presente che si costruisce attimo dopo
attimo sotto gli occhi. Annie prosegue
artisticamente per la strada indicata dal precedente e fortunato
album "Soul possession", ma con "nuove scarpe" ai piedi
ed un nuovo vestito addosso, nuove letture nel cuore e nuovi paesaggi
tutt'attorno. Con lei, comunque, gli stessi cari compagni di sempre,
tra cui Kishi ed Adrian Sherwood e l'intera immensa periferia
londinese, a condividere l'eccitazione della nuova puntata di una
bella avventura. Presto ancora in
tour in Italia: chi fosse interessato ai particolari e/o a fare
qualcosa in proposito (un concerto, o una lettura di poesie) può
farsi vivo in redazione.
Plasticost
Lungo silenzio
discografico, a parte qualche fugace apparizione in compilation
sotterranee, è stato anche quello dei PLASTICOST, interrotto
adesso da "Evviva evviva", il loro secondo disco. Fox, Elvio e
compagni hanno ristrutturato la formazione, si sono dati al cinema
(producendo un terzo filmato: dopo "Canzone Dada" e "John
Gavanti" è ora il turno dell'esilarante "Modern cowboy"),
hanno allestito performance sempre più divertenti e demenziali. "Evviva evviva"
contiene tre nuove canzoni più "Panorama", già apparsa qualche
tempo fa, da intendersi come bis richiesto dalle numerose lettere
giunte a proposito a Particolare Music. Questa seconda
uscita è, manco a dirlo, ancora più ambigua ed enigmatica del
precedente ed omonimo lavoro del gruppo. Ai Plasticost piace un sacco
scherzare, prendere e soprattutto prendersi in giro, cambiare
improvvisamente gusti, umore, direzione: in due parole, dubito si
riesca a sorprenderli nel già-visto, nel già-sentito. Ecco allora
che da "Evviva evviva" escono, come dal cilindro di un
improbabile mago di paese, storie astruse di marziani, la Birmania,
la Lapponia e la Thailandia condite da ritornelli acchiappacervelli
(mai ascoltare i Plasticost in macchina, soprappensiero, o mentre ci
si rade!), e chi ne ha più ne metta. I Plasticost di
oggi concettualmente somigliano molto ai Talking Heads (a parte la
musica, sofisticatamene ed irrinunciabilmente tricolore) per il gusto
sottile dell'intelligenza mascherata dietro ai paroloni e alle
fratture del ritmo. Piccoli grandi
Plasticost: riescono a farci sorridere senza farci sentire scemi, e
non è cosa da poco! Il disco è edito da Particolare Music e si può
trovare nei negozi che trattano produzioni indipendenti. Informazioni e
contatti per eventuali concerti e performance vanno indirizzati a
Particolare Music c/o Sergio Volpato, via Oldelle 8, 36060
Pianezze San Lorenzo, Marostica (Venezia).
Jon Hassel
Erroneamente
ritenuto un sotto-prodotto dell'intelligenza artificiale di Brian
Eno, in verità JON HASSEL è un vero e proprio genio
"naturale", attivo negli Stati Uniti ed in Germania sin dalla
metà degli anni Sessanta. Nato a Memphis,
Tennessee, nel 1937, Hassel ha studiato musica e musicologia per poi
trasferirsi per lungo tempo in Germania, dove ha collaborato con
Karlheinz Stockhausen. È stato lo stesso compositore tedesco a
fargli conoscere la musica di La Monte Young, ricca di influenze
indiane. Al suo ritorno
negli Stati Uniti, Jon Hassel è entrato personalmente in contatto
con Young e con Terry Riley, unendosi al loro THEATRE OF ETERNAL
MUSIC e partecipando alle registrazioni dell'album "In C"
dello stesso Riley. Contemporaneamente,
diviene allievo del guru Pandit Pran Nath, col quale tuttora studia
raga vocale. Nei primi anni Settanta Hassel perfeziona i propri studi
di musica etnica, avendo però scarse possibilità di recarsi a fare
ricerche "sul campo". Il risultato delle esperienze in questo
settore lo porterà ad elaborare le sue teorie di "Musica del
Quarto Mondo": "...una continua esplorazione dei modi in cui
la musica esotica delle culture tribali del Sud possa essere
amalgamata con le possibilità tecnologiche del mondo occidentale. Un
tentativo di creare una musica che dissolva la differenza tra lo
strutturale ed il sensuale ("classico" e "popolare" in
termini occidentali, ndt). Una proposta di
musica classica per il futuro...". Ed è innegabilmente
proiettato verso il futuro "Power Spot" , il suo ultimo album,
registrato a Toronto in Canada oltre tre anni fa e pubblicato
recentemente dalla famosa label tedesca ECM. Difficilmente ho
potuto ascoltare una musica così bella e difficile da descrivere. È
un torrente in piena, un tramonto sulla Luna, un'esplosione di
energia "vera" e riscaldante: a tratti il respiro si ferma, per
ascoltare. Musica da toccare, da amare appassionatamente. Questo è
un disco da avere, da ascoltare, da consumare con amore.
MIMI festival
Vi ricordate del
MIMI Festival? Quest'anno
Ferdinand Richard presenta la seconda edizione di quella che a mio
avviso, assieme alla rassegna Time Zone di Bari, è il più
importante ed intelligente appuntamento musicale dell'Europa
mediterranea. Dal 2 al 5 luglio,
a St. Remy de Provence (vicino ad Avignone) si potrà godere della
musica dl AFTER DINNER (dal Giappone, per la prima volta in
Europa), GHEDALIA TAZARTES (Francia), JULVERNE
(Belgio), DIE SCHWINDLER (Germania),
FISH AND ROSES (Stati
Uniti, per la prima volta in Europa), LES 4 GUITARISTES DE
L'APOCALYPS0 BAR (un quartetto canadese al quale si aggiungerà
in via straordinaria il percussionista Chris Cutler), ART MOULU
(Francia) e in conclusione dei bizzarri CASSIBER (Germania). Parallelamente ai
concerti si svolgerà una serie di performance teatrali e di
incontri, dibattiti e workshop con i musicisti partecipanti al
festival. Il tutto, come promesso e mantenuto lo scorso anno, in
mezzo ad un'atmosfera di amicizia e serenità. Informazioni e
prenotazioni AMI/Mouvement International des
Musiques lnnovatrices, Domaine Sainte Marie, 13150
Mézoargues, Avignon, France
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