Nel braccio della morte
di Giancarlo Zilio

Da qualche mese dedico parte del mio tempo libero alla corrispondenza con alcuni ospiti del "braccio della morte" nel carcere di Huntsville nel Texas.
Uno di loro, Paul Rougeau, mi ha risposto in questi giorni, contentissimo di aver ricevuto la mia lettera, mi parla di molte cose, anche del suo misto di razze, francese, indiano, africano, spagnolo, di cui è molto orgoglioso. Desidera che molta gente gli scriva, per sopportare meglio la vita noiosa del carcere, parlando dei loro "hobbies" e interessi.
Mi chiede di fare un piccolo articolo per lui nei giornali italiani, che ha bisogno di soldi per comprare francobolli e per aiutare i suoi avvocati, volontari, che lavorano gratis per aiutarlo, perché non credono nella pena di morte e conoscono l'ingiustizia che i poveri subiscono in tribunale.
"Io ho veramente bisogno di aiuto, amico mio, e di qualsiasi cosa tu possa fare per me", mi scrive Paul nella sua lettera.
Perché Paul Rougeau si trova nel "braccio della morte"?
Nel 1978 è stato coinvolto in una lite, accusato dell'uccisione di un poliziotto, ritenuto colpevole, senza prove, da una giuria di bianchi favorevoli alla pena di morte.
"Attualmente è in atto il ricorso alla Corte Federale per provare la mia innocenza. Ho trovato alcuni difensori che cercano di fare del loro meglio per salvarmi, benché sia molto difficile senza denaro"!

Per chi desidera scrivere a Paul, il suo indirizzo è:
Paul Rougeau
T.D.C.J. N. 603
Ellis 1 Unit
Huntsvllle, Texas 77343 U.S.A.

P.S. Scrivetegli in inglese, non importa degli errori, lui sarà felice lo stesso.

Giancarlo Zilio - Selvazzano (PD)