Rivista Anarchica Online
FAI - proposta: un convegno"
La fase epocale apertasi nel 1989 con le sue peculiari caratteristiche ha stimolato, senza
dubbio, quanti
continuano a non riconoscersi in maniera consapevole o inconsapevole nella società del dominio, ad
interrogarsi
sulla necessità di sapersi nel tempo munire di una progettualità realmente rivoluzionaria, atta
a prefigurare con
proposte alternative praticabili da subito una convivenza sociale basata sulla libertà e sulla
solidarietà. Un simile dibattito non poteva non interessare gli anarchici ed i libertari (vari
interventi, appelli, comunicati
sono infatti apparsi sulla stampa di movimento), ed anche la FAI in questi ultimi anni ha dato avvio ad un
proficuo confronto che si è materializzato soprattutto nei due momenti collettivi rappresentati dal
Congresso
di Milano 23/25/94 Aprile e dal Congresso Straordinario di Reggio Emilia 24/28/94 Agosto. Nel sociale,
intanto, se da un lato non è certamente mancata in alcuni settori dei dominati la vana illusione di
donarsi in maniera più o meno passiva ad un finto «rinnovamento» istituzionale, che ha visto sbarcare
nella
contraddizione il proprio lunario, a momenti alterni, verso «lidi conservatori e progressisti», dall'altro larghi
settori della cosiddetta società reale hanno senza dubbio manifestato una voglia nuova di Autogestione
ed
autorganizzazione, di cui si ritrovano i riscontri e metodologici e contenutistici nella prassi del sindacalismo
alternativo, del municipalismo libertario e dell'autogoverno, nonché di quella miriade di esperienze del
variegato
arcipelago delle strutture di base. È a partire da queste considerazioni che le/i compagne/i federate/i
convenute/i a Reggio Emilia hanno ravvisato
la necessità di confrontarsi con una fase nuova che veda confluire in un dibattito sempre più
ampio le esperienze
del «l'anarchismo organizzatore e federalista ... con le più generali istanze di emancipazione sociale
... per
valorizzare le idee e le azioni di quanti si rendono capaci di costruire, anche in via sperimentale, spazi sociali
di libertà reale in conflitto ed alternativi alla società del dominio»; «una fase nuova che,
attraverso la
discussione e l'elaborazione di un manifesto degli intenti, sappia rendere chiari e visibili i proponimenti e gli
obiettivi di lavoro per un progetto anarchico immediato e di lungo termine». Lo sforzo raggiunto da tali
prime riflessioni, pur se con differenziazioni nel dibattito, si trova in maniera
sintetica elaborato nella mozione congressuale che alla presente si allega, mozione di già pubblicata
nelle pagine
di UN n. 24 del 11-09-94 e che oggi cortesemente vi invitiamo ad ospitare nelle pagine del vostro giornale
qualora, condividendo lo spirito di libero confronto che la anima, avvertiate nel contempo, al pari nostro, la
necessità di partecipare attivamente ad un dibattito che ci auspichiamo a più voci tra quanti
ritengono possibile
la distruzione del recinto gerarchico e la conseguente realizzazione dell'Utopia, ovvero del vivere sociale in
libertà. Un dibattito che, attraverso la pluralità delle voci e delle esperienze che
riuscirà a mettere in campo, nonché
attraverso «una serie di incontri a livello territoriale e ad un Convegno nazionale che permetta la stesura del
manifesto degli intenti», si renda atto a leggere ed interpretare l'odierna fase epocale, partorendo nel contempo
proposte concrete di lavoro nel sociale, alternative e rivoluzionarie, praticabili qui ed ora, nell'intento di
riportare le idee e la prassi dell'anarchismo sociale ed organizzatore in seno alle contraddizioni ed ai conflitti
che caratterizzano il modello sociale del dominio, per costruire quotidianamente sul terreno pratico, insieme
ai dominati ed in piena autonomia dal Potere, i presupposti della rivoluzione sociale, attraverso un collegato
arcipelago di sperimentazioni libertarie che adottino l'autogestione come strumento di lotta e di dimensione
umana, individuale e sociale, di pratica nella libertà.
La commissione incaricata dal Congresso (Spezzano Albanese)
La Federazione Anarchica ha dato avvio negli ultimi anni ad un proficuo dibattito (XXI Congresso, Milano,
23/25 Aprile 1994) che, a partire da una lettura della fase epocale aperta il 1989, ravvisa la necessità
di
confrontarsi con tutto l'anarchismo organizzatore e federalista e con le più generali istanze di
emancipazione
sociale, al fine di aprire una nuova fase di definizione di modi e tempi, che volga il suo sguardo verso un
processo federativo degli anarchici e che sappia valorizzare le idee e le azioni di quanti si rendono capaci di
costruire, anche in via sperimentale, spazi sociali di libertà reale in conflitto ed alternativi alla
società del
dominio. È a partire da questo dibattito che le compagne ed i compagni riuniti nel Congresso
Straordinario di Reggio
Emilia (24/28 Agosto 1994) hanno deciso di discutere dei processi organizzativi in corso, di farne un bilancio
complessivo a partire dalle esperienze fatte, tracciando le linee per una fase nuova in cui la Federazione
Anarchica si fa promotrice di un dibattito al suo interno e per l'affermazione di reali rapporti di confronto con
il movimento anarchico e libertario e con i movimenti autogestionari e di base. Una fase che, attraverso
la discussione e l'elaborazione di un manifesto degli intenti, sappia rendere chiari e
visibili i proponimenti e gli obiettivi di lavoro per un progetto anarchico immediato e di lungo termine.
QUESTO NON È L'UNICO MONDO POSSIBILE È a
partire da questa espressione di volontà critica e di superamento dello stato di cose presenti che prende
le
mosse qualsiasi progetto di trasformazione sociale. In questo si caratterizza l'opzione anarchica che, a
partire da una radicale messa in discussione dell'ordine
mondiale basato sul dominio e lo sfruttamento, prefigura una organizzazione della convivenza sociale basata
sulla libertà, la solidarietà e l'eguale accesso alle risorse. La realizzazione cioè di
quel comunismo che è stato da sempre la bandiera della rivolta proletaria e di tutti
quegli individui che vogliono liberarsi dalle condizioni dell'alienazione, del dominio e dello sfruttamento.
La bandiera del comunismo, quello libertario ed anarchico, va rialzata, ancor di più oggi, quando
questa è
rimasta l'unica via di emancipazione umana e di reale alternativa al nuovo ordine mondiale, basato sul dominio
statuale di classe, sul controllo militare delle popolazioni e delle risorse disponibili, che trovano legittimazione
sul benessere di pochi e sulla miseria di molti.
NOI VOGLIAMO CAMBIARE QUESTO MONDO La necessità
di associare la volontà e le capacità dei singoli che si pongono sul terreno dell'azione
rivoluzionaria, ci spinge ad agitare la tematica di una organizzazione/progetto capace di porre, qui ed ora, azioni
alternative al sistema del dominio; una organizzazione che non rimandi l'anarchia a quando tutto il mondo
sarà
anarchico ma che assieme ai dominati, facendo proprio il metodo anarchico, si renda capace di costruire quei
modelli sociali che nel farsi delle lotte e delle sperimentazioni affermino già da oggi l'autonomia dal
potere
(sindacalismo di base ed autogestionario, comunalismo, comunitarismo, aggregazione e sperimentazione
sociale, movimenti di critica culturale e sperimentazione pedagogica, movimenti di riappropriazione sociale,
tutela, salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali saccheggiate da un modello di sviluppo utile
esclusivamente alla perpetuazione del dominio) e l'autogestione come dimensione umana, individuale e sociale
di pratica nella libertà dell'esperienza e del conflitto. Conflitto reso necessario dalla protervia di
un potere che si vuole consolidare a danno degli spazi, servizi e
libertà che la lotta di classe e la lotta rivoluzionaria strappano.
PER UNA PRATICA COLLETTIVA DI ELABORAZIONE A partire
dall'affermazione rivoluzionaria di un nuovo mondo possibile e dalla nostra volontà di cambiamento,
noi, compagne e compagni riuniti nel Congresso Straordinario della Federazione Anarchica, ribadiamo la
necessità di avviare un percorso che porti ad una serie di incontri a livello territoriale e ad un Convegno
nazionale che permetta la stesura di un manifesto degli intenti.
Congresso straordinario FAI 24/28 agosto 1994
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