Rivista Anarchica Online
Ricadute libertarie?
Cara redazione, leggo e pondero che Rossella Di Leo ("A" 231, p.22) vorrebbe evitare,
al suo pubblico, la pubblicazione di «un
trattato epistemologico sulle ricadute libertarie della teoria del caos». A volte anche negli esempi più
estrosi si
possono celare nodi irrisolti e, in questo caso, vorrei tranquillizzare chi si carica di così cospicue
preoccupazioni.
Un trattato epistemologico sulle ricadute libertarie della teoria del caos, infatti, non può esistere.
Innanzitutto,
perché spesso dietro le teorie del caos stanno ipostasi di ordine realistico concernenti il deterministico ed
il
probabilistico (da cui l'ordinato e il caotico). Qualcosa, cioè, viene considerato di per
sé determinato o probabile,
ordinato o disordinato, a prescindere dalle operazioni umane che lo rendono tale. La natura
epistemologica di
questo trattato, poi, lo relegherebbe fra i residuati del noto imbroglio che fa riferimento ad un sapere provvisto
di fondamenti, ovvero dei risultati di un impossibile confronto fra un «esterno» dato ed un «interno» che al dato
dovrebbe adeguarsi. Il libertario che sa della natura ideologica dell'epistemologia (un'etichetta escogitata da J.
F. Ferrier nel 1854) - e del suo storico servaggio nei confronti di ogni forma di potere, anche sotto altri nomi -,
ne sta alla larga. Fraterni saluti
Felice Accame (Milano)
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