Rivista Anarchica Online
690122
DEDICATA AD AURELIO CHESSA COMPAGNO MAI CONOSCIUTO DA POCO
SCOMPARSO La bambina sorridente guarda stupita attraverso il finestrino la corsa del paesaggio. Guarda
le meraviglie di uno
dei suoi primi viaggi da quello schermo di vetro che la lancia in senso contrario a quello del mondo là
fuori.
Sorride. Affascinata in modo ipnotico da tutto quello, lei viaggia con lo sguardo perso, ma allo stesso tempo
attenta ogni minimo dettaglio dell'esterno. L'interno di quel treno sferragliante per lei non esiste; suo padre seduto
al suo fianco sembra non ci sia per lei. Ah, potrebbe esplodere col piombo che la bambina non smetterebbe di
essere rapita dal mondo la fuori in movimento. Il papà borbottando la sta portando con sè da
Aurelio per delle
faccende di lavoro. Anarchia. La piccola non può nemmeno immaginare di poter sapere che in quel
pomeriggio
ha lanciato un sasso in orbita. Orbita irregolare certo. Lei in quella faccenda non ha competenza, da semplice
accompagnatrice bionda, piccola, sorridente e curiosa. Non può capire e non ha mai capito. Lei non sa
che nel
suo sangue qualcosa ribolle da quel giorno. Da quando ha lanciato un sasso che dopo uno spicchio, forse un
quarto, di secolo è tornato. Ha visto sotto di lui, il sasso, mille situazioni diverse in mille posti differenti.
Anni
ormai sbiaditi, grigi, crepuscolari, solari e allo stesso tempo infiniti. Poi il sasso è caduto, dopo il suo
volteggiare,
a metà strada, pochi metri a dire il vero, tra la bambina bionda e un nuovo treno. Anarchia. Un altro treno
sul
quale lei, ora adulta, sale. Ma da sola. La macchina parte piano, con brevi movimenti del pistone centrale, per un
altro viaggio. La abbranca stringendola forte e ora corrono insieme in sintonia urlando come un vero fischio del
treno. Pompa energia per quella nuova corsa fatta di saliscendi, pompa! Luce, bagliori e poi di scatto buio; dopo
tanti anni in galleria. Affascinata in modo ipnotico da tutto quello lei viaggia con lo sguardo perso...
Lele
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