Rivista Anarchica Online
L'anima in cemento armato
Perfino il Dio di biblica memoria, dopo sei giorni di fervida creatività e di fronte alla
prospettiva di plasmare «Il
condominio» dal crepaccio di qualche caverna del paradiso terrestre, ha sentenziato: «Signori miei, domani
riposo». Ed è grazie a questo gesto ispirato della misericordia celeste che per millenni siamo vissuti
liberi dal giogo
condominiale! Il nome stesso con-DOMINIO, racchiude una potenzialità sinistra e spietata! Ma
perché l'uomo si ostina a voler
sconfiggere la morte e non intraprende una più salutare battaglia contro il regime condominiale?
Ultimamente
anzi, questa moda inumana ha varcato la soglia di questo mondo... e così nei cimiteri, a poca distanza
dalle
esclusive cappelle «monofamigliari», sorgono sempre più spesso i grandi casermoni
«dormitorio»... Mancano solo le provette condominiali in cemento armato per la fecondazione artificiale,
perché si parli
compiutamente di «un mondo grigio». Ma perché il Dio della Bibbia avrebbe sprecato sei giorni interi
per creare:
luce, acqua, terra, etc., se poi l'uomo si riduce ad una esistenza nel cemento armato? Molti diranno che l'uomo
è libero di usufruire come crede del «progetto divino»; ma un Dio così democratico che lascia
la libertà di aderire
al proprio progetto, cosa ha fatto per formare la natura umana secondo VERI principi di
libertà? Come sostiene «Il grande Inquisitore» nell'omonimo capitolo de I fratelli
Karamazov di Dostoevskij, l'uomo non
desidera altro che liberarsi della propria libertà; ed è così che nel corso della storia si sono
avvicendate: tirannie,
dominazioni, religioni, condomini. Si! Il condominio è solo la versione domestico/tecnologica del potere
e della
non libertà: deleghe, capiscala, amministratori, presidenti d'assemblea, segretari! Perché delle
persone che vivono
sotto la stessa grondaia e perciò hanno all'incirca gli stessi bisogni e necessità, si riducono ad
arruolare un
mercenario allo scopo di evitare un bagno di sangue ad ogni assemblea? Perché delegare ad una persona
esterna,
pagandola, le responsabilità di ciascun condomino? Non lo capirò mai. Come non capisco
l'imbecillità dei regolamenti condominiali specie quando si parla di
«decoro»: gli zerbini debbono essere uguali per tutti, anche le targhette nominative sulle porte debbono essere
uguali, i portaombrelli debbono essere uguali, le tende da sole sui balconi anche, le fioriere sulle balaustre idem,
e poi le cassette per la corrispondenza, i panni da non stendere sul balcone, etc. Da sempre è risaputo
che i panni sporchi si lavano in famiglia, ma solo da quando è stato scoperto... il «Decoro
Condominiale», non è più possibile stendere oltre le balaustre dei balconi! Forse non è
bene che si sappia chi
indossa le mutande e chi no? Ma il buonsenso ha poco a che fare con le mutande; o mi sbaglio!?! Una volta
era facilissimo spiegare ad un ospite la strada di casa: «dopo la palazzina rossa, vai a destra»; oppure:
«quando vedi la tenda da sole azzurra, vai a sinistra».
Franco Frascolla (Olgiate Malgora)
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