Rivista Anarchica Online
RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione
E' uscito recentemente negli Stati Uniti il primo numero di BLACK ROSE, (Rosa nera) che
reca come sottotitolo
"Giornale dell'anarchismo contemporaneo". In una lunga premessa - della quale riproduciamo qui alcuni
stralci -
il gruppo redazionale chiarisce le funzioni che questa nuova pubblicazione intende
adempiere. "BLACK ROSE", Pubblicato dal Black Rose Collective, un gruppo di anarchici dell'area
di Boston, intende
innanzitutto essere un gruppo creativo teorico al pensiero ed alla prassi della sinistra anarchica e
libertaria. Non
può esserci dubbio sulla necessità di un simile giornale proprio in questo momento. La
confusione teorica e
pratica che ha caratterizzato la new left (nuova sinistra americana) e che continua a
permeare i suoi resti non fa
che confermare che ciò di cui v'è bisogno è una riscoperta ed una riformulazione
della stesso progetto
rivoluzionario, in una maniera adeguata non solo al presente ma anche al futuro. Ciò per noi non
può voler dire
che la massimizzazione della libertà attraverso l'eliminazione di tutte le forme di dominio da parte
di una singola
persona, di un gruppo di persone o altri; in altri termini, l'abolizione dell'alienazione attraverso la
cosciente
creazione di una società autogestita senza stato (...). Con i mezzi tecnologici oggi
obiettivamente a disposizione, la "soggettività", la "questione della presa di
coscienza", assume un'importanza predominante. Una società autogestita può essere
raggiunta solo da individui
capaci di autogestione: è questa una semplice tautologia alla cui realizzazione si oppone il vincolo
psichico dei
secoli di oppressione sessuale e gerarchica. Tutto ciò spinge ad una nuova e più vasta
comprensione della lotta
di classe: il proletariato, considerato come l'insieme di tutti coloro che non possiedono il controllo sulle
loro
stesse vite, non è la classe dello sviluppo dell'economia, così come lo era la borghesia.
Piuttosto esso si pone
come la classe dello sviluppo della coscienza. Perciò la forma più alta di coscienza di
classe diventa
l'autocoscienza ed obiettivo della rivoluzione non può che essere la totale trasformazione della
vita di ogni
giorno. (...) Non è nostro interesse sviluppare un pensiero dogmatico e sparare astratti giudizi
dal comodo trono di una
supposta superiorità ideologica. (...) Noi auspichiamo lo sviluppo di una teoria rivoluzionaria
creativa, che nel contempo influenzi una prassi sempre
più rivoluzionaria, basata su di un obiettivo che coinvolga ciascuno, e pertanto noi siamo
interessati a mantenere
rapporti con chiunque ci giudichi suoi compagni". Come si può intuire dai brani succitati,
il progetto di BLACK ROSE è interessante, anche se alcune affermazioni
meritano di essere approfondite e chiarite. Già in questo primo numero, comunque, il lettore
può trovare alcuni
articoli decisamente stimolanti. Fra gli altri, segnaliamo un lungo saggio (di 29 pagine) su "Luisa Michel
e
l'anarco-femminismo", un articolo di Murray Bookchin su "Gerarchia e dominazione" ed infine una
lunga
intervista con Noam Chomsky. "Black Rose", Box 474 Somerville, Mass, 02144, U.S.A.,
periodicità imprecisata, formato 15x22, pagine 100,
prezzo per quattro numeri: 4 dollari.
Sull'ultimo numero di Befreiung, (Liberazione) mensile anarchico in lingua
tedesca edito a Colonia, quasi due
pagine sono state dedicate alla Bulgaria ed all'attività clandestina dei gruppi
anarchici. Pochissime notizie si hanno solitamente sulla situazione dell'opposizione libertaria ai regimi
tecno-burocratici
dell'area sedicente "socialista": è quindi con grande interesse che segnaliamo questo pur breve
servizio, basato
principalmente su una lettera pervenuta da un anarchico militante in Bulgaria. La descrizione da lui fatta
delle
condizioni socio-politiche generali è realistica. Di fronte alla (quasi) onnipotenza dello stato e
delle sue polizie,
che si servono di tutti i mezzi per stroncare qualsiasi pur piccola opposizione, vi è il continuo
lavoro sotterraneo,
estremamente rischioso, portato avanti in condizioni proibitive dai militanti anarchici. Molti compagni
sono stati
assassinati, altri si trovano in galera e nei campi di concentramento: fra questi ultimi l'anonimo
corrispondente
cita il caso di Christe Koleff Jordanov, che è rinchiuso nelle prigioni di Deli Orman (nel nord
del Paese). Di
questo valoroso militante anarchico, da decenni impegnato nella lotta contro ogni forma di sfruttamento
e di
autorità, non si hanno notizie precise da molto tempo. Befreiung, nel pubblicare
ampi stralci da quella lettera,
fa suo l'appello lanciato dall'interno della Bulgaria per la libertà di Christe Koleff Jordanov e di
tutti i lavoratori
rivoluzionari perseguitati ed incarcerati nell'apparato statale marxista-leninista bulgaro. Altri articoli
del giornale sono dedicati alle lotte operaie alla Ford di Colonia, alla repressione in Irlanda, alla
situazione in Belgio, Portogallo, Argentina, ecc. ecc. Per concludere, merita di essere sottolineato
il fatto che Befreiung è giunto ormai al suo ventesimo anno di vita,
il che testimonia - nell'ambito della pubblicistica anarchica in lingua tedesca (peraltro molto ridotta e
raramente
interessante) - una vitalità di tutto rispetto. "Befreiung", 5 Colonia 1, Moltkestr. 27,
Repubblica Federale di Germania, periodicità mensile, formato
21x30, 24 (a volte meno) pagine, abbonamento a 12 numeri: 12 DM. (conto postale Köln
291241-505 Ralf
Stein).
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