Rivista Anarchica Online
Wilhelm Reich
di G. B.
"... nella società capitalistica non esiste la liberazione
sessuale dei giovani, non esiste una vita
sessuale sana e soddisfacente: se vuoi eliminare la miseria sessuale, lotta per il socialismo". W.
Reich 1932.
"LA RIVOLUZIONE SESSUALE" è il titolo di uno dei più conosciuti ed importanti
libri scritti da
Wilhelm Reich, psicanalista e sessuologo che spicca tra i colleghi per i fondamenti essenzialmente
libertari
del suo pensiero, oltre che per la originalità, la preveggenza dei suoi studi, per la travagliata e per
alcuni
versi sconcertante vita di studioso e di militante per la libertà. Poco conosciuto e quasi
dimenticato per decenni (in Italia il primo scritto che lo riguardava - salvo errori -
apparve sulla rivista anarchica "Volontà" nel '56 ad opera di Maria Luisa Berneri) il suo nome
ed il suo
lavoro sono stati oggetto negli ultimi anni di un doveroso interesse nel filone del generale risveglio
libertario in atto. Wilhelm Reich nacque il 2 marzo 1897 in Galizia, ai confini orientali dell'impero
austro-ungarico, da una
famiglia di ricchi contadini di lingua tedesca. Manifestò interesse per il mondo della vita fin
da giovanissimo, si diplomò in Scienze Naturali e, nel
1918, si iscrisse alla Facoltà di Medicina di Vienna ed iniziò ad interessarsi di biologia,
filosofia,
sessuologia. Nel '22 Reich si laureò in medicina e nel maggio divenne primo assistente del
Policlinico psicoanalitico
di Vienna (dal '28 al '30 vicedirettore). La sua permanenza in questo dispensario fu importantissima
per tutto lo sviluppo successivo del suo
pensiero. Si rese conto che le turbe nevrotiche proliferavano in tutti gli strati sociali, fatto che annullava
l'efficacia della psicoanalisi su scala sociale, esigendo un trattamento psicoanalitico di centinaia di sedute
di un'ora ciascuna. Per guarire tutte le nevrosi sarebbe stato necessario quindi un esercito di psicanalisti
dediti unicamente alla cura del resto della popolazione: cosa evidentemente impossibile. Bisognava quindi
agire sulle condizioni di vita della popolazione (sulla società), di ciò nessun psicoanalista
si era mai
occupato. In quegli anni comincia ad elaborare la teoria dell'orgasmo e l'analisi caratteriale. Nel
1927 in seguito alla scarcerazione di alcuni ex-combattenti che, sparando su di un comizio socialista
avevano ucciso alcuni operai, avvengono a Vienna scioperi e violente repressioni poliziesche che
causarono molti altri morti, Reich, che aveva assistito ai fatti, coerentemente con la linea che aveva
sviluppato e rendendosi definitivamente conto della sterilità della sua azione se limitata alla
psicoanalisi,
decise di dedicarsi all'attività politica. Si iscrive al Partito Comunista: partecipa alle
tradizionali attività di partito e, soprattutto, porta avanti con
conferenze, assemblee, un'azione d'educazione ed istruzione sessuale tra studenti ed operai progressisti
e rivoluzionari. Nel 1928, continuando in questa sua seconda attività, fonda i primi centri di
igiene
sessuale di Vienna: specie di dispensari psicoanalitici completamente gratuiti dove si davano consigli ai
genitori riguardo all'educazione dei figli, si spiegava la fisiologia del sesso agli adolescenti, si
raccomandavano gli anticoncezionali, nell'intento di prevenire per quanto possibile le nevrosi. Il successo
dell'iniziativa dimostrò quanto il problema fosse sentito. In questo periodo, partecipando alle
varie manifestazioni operaie (notare che nel '29-'30 l'Austria fu
investita da una crisi economica) R. ebbe modo di constatare la docilità, la mancanza di
aggressività e la
fondamentale sottomissione all'autorità degli sfruttati; da queste prime osservazioni
sviluppò in seguito
l'indagine sistematica sul comportamento irrazionale delle masse che frena tuttora ogni tentativo di
emancipazione. Ma mise anche R. di fronte alla contraddizione fondamentale dell'azione da lui
condotta fino ad allora:
come consigliare una libera vita sessuale quando lo impediscono miriadi di leggi, da quelle contro
l'aborto,
e gli anticoncezionali, a quelle a favore del matrimonio patriarcale o della castità dei minori; la
impediscono le difficoltà ambientali (trovare una camera per i giovani, per esempio); l'impedisce
l'educazione familiare; l'impedisce il "sistema" come si direbbe oggi)? Tutto questo portò R.
a radicalizzare sempre più le sue posizioni: per estirpare la causa delle nevrosi
bisognava attaccare l'ordine stabilito. Non si è mai parlato tanto di riforme sessuali come ai
nostri giorni, diceva; ma nel campo della sessualità
come in quello della politica, il riformismo evita i grossi problemi e devia l'attenzione verso obiettivi
secondari. Il problema sessuale è legato indissolubilmente alle strutture sociali autoritarie, e non
può
essere risolto che con la distruzione dell'ordine stabilito. Grazie a queste sue esperienze e prese di
posizione le sue relazioni con la maggior parte degli psicoanalisti
peggiorarono continuamente fino a che nel '30 R. lasciò Vienna per stabilirsi a Berlino dove
continua la
sua opera. A Berlino, inseritosi nel partito, ebbe modo di confermare osservazioni già fatte
in Austria: la solita
attività propagandistica, cioè, non dava nessun risultato, gli sfruttati non prendevano
coscienza del proprio
sfruttamento, oppure se ne prendevano conoscenza, non vi si ribellavano. Per spezzare questo blocco,
proseguì l'opera iniziata a Vienna nei centri di igiene sessuale ma con un'ottica differente. Se
prima,
volendo prevenire nevrosi si era reso conto dell'impossibilità di questo suo obiettivo
perché nevrosi e
psicosi sono causate dalla educazione familiare, educazione che è indispensabile per il perpetuarsi
dello
sfruttamento; e che quindi bisognava far saltare il sistema dello sfruttamento; a Berlino R. pensò
di
attaccare il sistema a livello della famiglia e della morale dei giovani. Disgregando la morale sessuale si
indeboliscono le basi della famiglia, si indebolisce quindi l'autorità paterna e, di riflesso,
l'autorità in
generale. A questo scopo nel 1931 getta le basi di una organizzazione chiamata SEXPOL (associazione
per una politica sessuale proletaria) a cui aderiscono alcune delle preesistenti organizzazioni per le
riforme
sessuali. In poco tempo la SEXPOL ingrandì enormemente ottenendo particolare successo
tra i giovani comunisti,
la paura di perdere il controllo di questi ultimi, la poca manovrabilità di R., e la sua disinvoltura
nel
criticare il Partito per la sua politica parlamentaristica, finirono per allarmare i dirigenti del KPD. Nel '32
la dirigenza proibisce la diffusione dei suoi libri nel movimento giovanile, e tra continue polemiche si
arriva al '33 quando all'avvento del nazismo R. riesce fortunosamente a fuggire all'estero. Ripara
prima a Vienna dove continua la sua polemica con gli psicanalisti "ufficiali" che non accettavano
contaminazioni politiche della loro arte e, venendo praticamente espulso dalla Società di
Psicanalisi. Si
trasferisce in Danimarca cercandovi una atmosfera migliore ma entra subito in contrasto (in occasione
della pubblicazione del suo libro "Die Massenpsycologe des Fascismus) con il Partito Comunista locale
che non esita ad espellerlo (del resto Reich non ne aveva mai fatto parte). Ciò lo indusse a
riflettere sul
ruolo dei partiti politici e sulla natura dello stato sovietico (dove non si era costruito il socialismo e dove,
certamente, sopravviveva la repressione sessuale). Essendogli stato rifiutato il rinnovo del permesso
di soggiorno, Reich si reca prima a Londra (dove
incontra Malinowski) e quindi a Parigi, Vienna, Praga, fermandosi quindi a Malmö, in Svezia,
ma
nemmeno qui gli fu concesso di stabilirsi e dopo altre peregrinazioni (a Lucerna fra l'altro gli viene
comunicata ufficialmente l'espulsione dalla Società di Psicoanalisi) si sistema ad Oslo dove
restò cinque
anni. In questi anni ('33-'35) sì può situare il grande cambiamento nella vita e nel
pensiero di R. Tra il '25 ed
il '34 egli iscrisse tutte le sue grandi opere psicologico-sociali, dal '34 il suo interesse e la sua enorme
capacità lavorativa si indirizzarono sempre più esclusivamente verso una bizzarra ricerca
pseudoscientifica
sulla energia sessuale nel disperato tentativo di vedere, misurare, captare e magari accomunare la libido,
che non è altro che un modello, un modo semplificato di descrivere complessi fenomeni (era
come voler
misurare la fame o la sete). Si dedicò a questa ricerca accanitamente, con una fissità
tale da giustificare i sospetti di paranoia da molti
avanzati (sospetti rafforzati dal cambiamento di personalità che in quel periodo
manifestò, divenendo di
una suscettibilità morbosa, non sopportando più alcuna critica). Cercò con
tanta forza che giunse a "vedere" a "misurare" ad "accumulare" l'"energia vitale"; ad elaborare
una complessa teoria, impressionante per la sua coerenza interna, sulla stessa energia, che egli
chiamerà
orgonica, spiegando con essa tutti i più vari fenomeni che gli capitava di osservare. Nel 1939
si trasferì negli Stati Uniti continuandovi la sua folle ricerca finché, incarcerato in seguito
ad
un processo intentatogli dalla Federal Food and Drug Administration, muore, nel carcere di Lewisburg
in Pennsylvania, il 3 novembre 1957. Di lui restano, oltre alle deliranti teorie dell'ultimo periodo, le
fondamentali e preziose analisi ed
elaborazioni degli anni della sua vita di psicanalista, sociologo, e militante politico.
G. B.
Le edizioni italiane delle opere reichiane sono: - "Materialismo dialettico e
psicoanalisi" (1929) apparso su "Il Corpo"; anno uno n. 3 genn.1966; - "La rivoluzione sessuale"
(1936) Milano, Feltrinelli, 1963; - "La funzione dell'orgasmo" (1942) Milano, Sugar, 1969; -
"La teoria dell'orgasmo" (1941) Roma, Lerici, 1961; - "Psicologia di massa del fascismo" (1933)
Milano, Sugar, 1971; Sulla vita di Reich interessante è: "La vita e le opere di Wilhelm
Reich" Milano, Feltrinelli, coll. "i nuovi
testi", 1970.
|