Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 1 nr. 7
ottobre 1971


Rivista Anarchica Online

Wilhelm Reich
di G. B.

"... nella società capitalistica non esiste la liberazione sessuale dei giovani, non esiste una vita sessuale sana e soddisfacente: se vuoi eliminare la miseria sessuale, lotta per il socialismo". W. Reich 1932.

"LA RIVOLUZIONE SESSUALE" è il titolo di uno dei più conosciuti ed importanti libri scritti da Wilhelm Reich, psicanalista e sessuologo che spicca tra i colleghi per i fondamenti essenzialmente libertari del suo pensiero, oltre che per la originalità, la preveggenza dei suoi studi, per la travagliata e per alcuni versi sconcertante vita di studioso e di militante per la libertà.
Poco conosciuto e quasi dimenticato per decenni (in Italia il primo scritto che lo riguardava - salvo errori - apparve sulla rivista anarchica "Volontà" nel '56 ad opera di Maria Luisa Berneri) il suo nome ed il suo lavoro sono stati oggetto negli ultimi anni di un doveroso interesse nel filone del generale risveglio libertario in atto.
Wilhelm Reich nacque il 2 marzo 1897 in Galizia, ai confini orientali dell'impero austro-ungarico, da una famiglia di ricchi contadini di lingua tedesca.
Manifestò interesse per il mondo della vita fin da giovanissimo, si diplomò in Scienze Naturali e, nel 1918, si iscrisse alla Facoltà di Medicina di Vienna ed iniziò ad interessarsi di biologia, filosofia, sessuologia.
Nel '22 Reich si laureò in medicina e nel maggio divenne primo assistente del Policlinico psicoanalitico di Vienna (dal '28 al '30 vicedirettore).
La sua permanenza in questo dispensario fu importantissima per tutto lo sviluppo successivo del suo pensiero. Si rese conto che le turbe nevrotiche proliferavano in tutti gli strati sociali, fatto che annullava l'efficacia della psicoanalisi su scala sociale, esigendo un trattamento psicoanalitico di centinaia di sedute di un'ora ciascuna. Per guarire tutte le nevrosi sarebbe stato necessario quindi un esercito di psicanalisti dediti unicamente alla cura del resto della popolazione: cosa evidentemente impossibile. Bisognava quindi agire sulle condizioni di vita della popolazione (sulla società), di ciò nessun psicoanalista si era mai occupato.
In quegli anni comincia ad elaborare la teoria dell'orgasmo e l'analisi caratteriale.
Nel 1927 in seguito alla scarcerazione di alcuni ex-combattenti che, sparando su di un comizio socialista avevano ucciso alcuni operai, avvengono a Vienna scioperi e violente repressioni poliziesche che causarono molti altri morti, Reich, che aveva assistito ai fatti, coerentemente con la linea che aveva sviluppato e rendendosi definitivamente conto della sterilità della sua azione se limitata alla psicoanalisi, decise di dedicarsi all'attività politica.
Si iscrive al Partito Comunista: partecipa alle tradizionali attività di partito e, soprattutto, porta avanti con conferenze, assemblee, un'azione d'educazione ed istruzione sessuale tra studenti ed operai progressisti e rivoluzionari. Nel 1928, continuando in questa sua seconda attività, fonda i primi centri di igiene sessuale di Vienna: specie di dispensari psicoanalitici completamente gratuiti dove si davano consigli ai genitori riguardo all'educazione dei figli, si spiegava la fisiologia del sesso agli adolescenti, si raccomandavano gli anticoncezionali, nell'intento di prevenire per quanto possibile le nevrosi. Il successo dell'iniziativa dimostrò quanto il problema fosse sentito.
In questo periodo, partecipando alle varie manifestazioni operaie (notare che nel '29-'30 l'Austria fu investita da una crisi economica) R. ebbe modo di constatare la docilità, la mancanza di aggressività e la fondamentale sottomissione all'autorità degli sfruttati; da queste prime osservazioni sviluppò in seguito l'indagine sistematica sul comportamento irrazionale delle masse che frena tuttora ogni tentativo di emancipazione.
Ma mise anche R. di fronte alla contraddizione fondamentale dell'azione da lui condotta fino ad allora: come consigliare una libera vita sessuale quando lo impediscono miriadi di leggi, da quelle contro l'aborto, e gli anticoncezionali, a quelle a favore del matrimonio patriarcale o della castità dei minori; la impediscono le difficoltà ambientali (trovare una camera per i giovani, per esempio); l'impedisce l'educazione familiare; l'impedisce il "sistema" come si direbbe oggi)?
Tutto questo portò R. a radicalizzare sempre più le sue posizioni: per estirpare la causa delle nevrosi bisognava attaccare l'ordine stabilito.
Non si è mai parlato tanto di riforme sessuali come ai nostri giorni, diceva; ma nel campo della sessualità come in quello della politica, il riformismo evita i grossi problemi e devia l'attenzione verso obiettivi secondari. Il problema sessuale è legato indissolubilmente alle strutture sociali autoritarie, e non può essere risolto che con la distruzione dell'ordine stabilito.
Grazie a queste sue esperienze e prese di posizione le sue relazioni con la maggior parte degli psicoanalisti peggiorarono continuamente fino a che nel '30 R. lasciò Vienna per stabilirsi a Berlino dove continua la sua opera.
A Berlino, inseritosi nel partito, ebbe modo di confermare osservazioni già fatte in Austria: la solita attività propagandistica, cioè, non dava nessun risultato, gli sfruttati non prendevano coscienza del proprio sfruttamento, oppure se ne prendevano conoscenza, non vi si ribellavano. Per spezzare questo blocco, proseguì l'opera iniziata a Vienna nei centri di igiene sessuale ma con un'ottica differente. Se prima, volendo prevenire nevrosi si era reso conto dell'impossibilità di questo suo obiettivo perché nevrosi e psicosi sono causate dalla educazione familiare, educazione che è indispensabile per il perpetuarsi dello sfruttamento; e che quindi bisognava far saltare il sistema dello sfruttamento; a Berlino R. pensò di attaccare il sistema a livello della famiglia e della morale dei giovani. Disgregando la morale sessuale si indeboliscono le basi della famiglia, si indebolisce quindi l'autorità paterna e, di riflesso, l'autorità in generale. A questo scopo nel 1931 getta le basi di una organizzazione chiamata SEXPOL (associazione per una politica sessuale proletaria) a cui aderiscono alcune delle preesistenti organizzazioni per le riforme sessuali.
In poco tempo la SEXPOL ingrandì enormemente ottenendo particolare successo tra i giovani comunisti, la paura di perdere il controllo di questi ultimi, la poca manovrabilità di R., e la sua disinvoltura nel criticare il Partito per la sua politica parlamentaristica, finirono per allarmare i dirigenti del KPD. Nel '32 la dirigenza proibisce la diffusione dei suoi libri nel movimento giovanile, e tra continue polemiche si arriva al '33 quando all'avvento del nazismo R. riesce fortunosamente a fuggire all'estero.
Ripara prima a Vienna dove continua la sua polemica con gli psicanalisti "ufficiali" che non accettavano contaminazioni politiche della loro arte e, venendo praticamente espulso dalla Società di Psicanalisi. Si trasferisce in Danimarca cercandovi una atmosfera migliore ma entra subito in contrasto (in occasione della pubblicazione del suo libro "Die Massenpsycologe des Fascismus) con il Partito Comunista locale che non esita ad espellerlo (del resto Reich non ne aveva mai fatto parte). Ciò lo indusse a riflettere sul ruolo dei partiti politici e sulla natura dello stato sovietico (dove non si era costruito il socialismo e dove, certamente, sopravviveva la repressione sessuale).
Essendogli stato rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno, Reich si reca prima a Londra (dove incontra Malinowski) e quindi a Parigi, Vienna, Praga, fermandosi quindi a Malmö, in Svezia, ma nemmeno qui gli fu concesso di stabilirsi e dopo altre peregrinazioni (a Lucerna fra l'altro gli viene comunicata ufficialmente l'espulsione dalla Società di Psicoanalisi) si sistema ad Oslo dove restò cinque anni.
In questi anni ('33-'35) sì può situare il grande cambiamento nella vita e nel pensiero di R. Tra il '25 ed il '34 egli iscrisse tutte le sue grandi opere psicologico-sociali, dal '34 il suo interesse e la sua enorme capacità lavorativa si indirizzarono sempre più esclusivamente verso una bizzarra ricerca pseudoscientifica sulla energia sessuale nel disperato tentativo di vedere, misurare, captare e magari accomunare la libido, che non è altro che un modello, un modo semplificato di descrivere complessi fenomeni (era come voler misurare la fame o la sete).
Si dedicò a questa ricerca accanitamente, con una fissità tale da giustificare i sospetti di paranoia da molti avanzati (sospetti rafforzati dal cambiamento di personalità che in quel periodo manifestò, divenendo di una suscettibilità morbosa, non sopportando più alcuna critica).
Cercò con tanta forza che giunse a "vedere" a "misurare" ad "accumulare" l'"energia vitale"; ad elaborare una complessa teoria, impressionante per la sua coerenza interna, sulla stessa energia, che egli chiamerà orgonica, spiegando con essa tutti i più vari fenomeni che gli capitava di osservare.
Nel 1939 si trasferì negli Stati Uniti continuandovi la sua folle ricerca finché, incarcerato in seguito ad un processo intentatogli dalla Federal Food and Drug Administration, muore, nel carcere di Lewisburg in Pennsylvania, il 3 novembre 1957.
Di lui restano, oltre alle deliranti teorie dell'ultimo periodo, le fondamentali e preziose analisi ed elaborazioni degli anni della sua vita di psicanalista, sociologo, e militante politico.

G. B.

Le edizioni italiane delle opere reichiane sono:
- "Materialismo dialettico e psicoanalisi" (1929) apparso su "Il Corpo"; anno uno n. 3 genn.1966;
- "La rivoluzione sessuale" (1936) Milano, Feltrinelli, 1963;
- "La funzione dell'orgasmo" (1942) Milano, Sugar, 1969;
- "La teoria dell'orgasmo" (1941) Roma, Lerici, 1961;
- "Psicologia di massa del fascismo" (1933) Milano, Sugar, 1971;
Sulla vita di Reich interessante è: "La vita e le opere di Wilhelm Reich" Milano, Feltrinelli, coll. "i nuovi testi", 1970.