Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 9 nr. 72
febbraio 1979 - marzo 1979


Rivista Anarchica Online

Tierra y Libertad!
di Coordinadora libertaria latinoamericana (Parigi)

Movimento libertario in Messico

Durante il periodo che va dalla metà del secolo passato fino agli anni '30 del nostro secolo, l'anarchismo ha influenzato in maniera considerevole tutti i movimenti sociali a cui dette vita il popolo messicano. Prova di ciò è il carattere delle insurrezioni contadine, che nel secolo XIX rivendicavano la terra di cui i contadini erano stati espropriati da parte dei cacichi (tipici personaggi influenti dell'America Centrale e del Perù). Il Partito Liberale Messicano ed il Magonismo, a forte influenza anarchica, contribuirono in maniera decisiva alla esplosione rivoluzionaria del 1910, dando vita a scioperi, occupazioni di terra, milizie, ecc.; è altresì evidente l'influenza libertaria del movimento zapatista, che al grido di "terra e libertà", con armi alla mano, dettero vita al processo comunista più radicale della Rivoluzione Messicana. L'influenza anarchica è anche rilevante nelle organizzazioni operaie che sorsero in Messico a partire dal 1911-1912. La Casa dell'Operaio Mondiale e successivamente la Confederazione Generale dei Lavoratori svilupparono molte lotte che furono per lo più soffocate dall'apparato repressivo dello Stato messicano, fra le quali ricordiamo lo sciopero generale del 1916, la Comune di Veracruz 1920/22, gli scioperi nelle reti tramviarie, ecc..

A causa della costante repressione, degli errori tattici, del consolidamento dell'apparato statale e del riflusso del movimento popolare, l'anarchismo perde gran parte della sua forza nei primi anni trenta. Nel 1941 si crea la Federazione Anarchica del Messico che raggruppa diversi gruppi sopravvissuti della C.G.T. e della Federazione Anarchica del Centro. La F.A.M., nonostante l'attività svolta, rimane emarginata e la sua incidenza sociale, pertanto, rimane minima, ad eccezione della notevole influenza che raggiunse negli anni '50 e '60 fra le comunità contadine di Nayarit e del distretto di Messico.

Nel 1968 il movimento popolare studentesco scuote il paese. Per il suo carattere spontaneo e per il principio dell'azione diretta a cui dà vita, scavalca violentemente le strutture istituzionali, mettendo in discussione il carattere autoritario del governo. Il movimento del '68 raggruppa centinaia di migliaia di messicani che, al di fuori delle organizzazioni politiche, si prendono le strade, i quartieri, i mercati e danno vita a una forma di organizzazione e di azione dove la divisione fra dirigenti e diretti scompare. Lo Stato messicano, completamente scavalcato, ricorre alla violenza generalizzata: disperde manifestazioni, incarcera migliaia di persone, occupa quartieri e università, massacra la folla riunita il 2 ottobre 1968 nella piazza delle Tre Culture di Tlatelolco. Sebbene, sotto molti aspetti, questo movimento abbia caratteristiche libertarie, l'influenza dei pochi gruppi anarchici presenti è scarsamente rilevante.

Nel 1970 la Federazione Anarchica del Messico può contare su una pubblicazione regolare (Regeneracion) e su vari gruppi dispersi nel paese; ma la sua dinamica interna la portata all'isolamento ed i gruppi esistenti sono composti fondamentalmente da anziani militanti. Fra il 1970/71 si inserisce un gruppo di compagni giovani che si occupa della pubblicazione della F.A.M.; con l'incorporazione di questo nuovo gruppo Regeneracion vive un processo di rivitalizzazione, nonostante il grande isolamento della F.A.M. e l'isolamento della presenza anarchica nel movimento popolare. Il 10 giugno 1971 il gruppo Regeneracion subisce il primo grave colpo con l'assassinio del compagno José Moreno Rendon. In non più di due anni la tiratura di Regeneracion si triplica e si inizia nuovamente a lavorare tra gli operai ed i contadini. Nel 1972 alcuni compagni che distribuiscono il giornale vengono sequestrati e detenuti violentemente dalla polizia. Nello stesso anno viene assassinato nella città di Durango, nel nord del paese, un compagno del gruppo Ricardo Flores Magon. Nel 1973 il gruppo Regeneracion si impegna in attività propagandistiche. Fra il 1973 e il 1977 la F.A.M. partecipa a varie lotte popolari coi lavoratori metallurgici, edili, dell'industria dell'abbigliamento di Irapuato, delle industrie di Querétoro, Distretto Federale, Morelos e Edo in Messico. Si lega anche alle lotte contadine di queste regioni ed entra in contatto con numerose organizzazioni popolari di varie località del paese.

Le attività più importanti che la F.A.M. realizza in questo periodo sono l'impulso e l'appoggio agli scioperi dei lavoratori del ramo dell'abbigliamento, con alcune occupazioni di fabbrica come nel caso della "Titan", l'occupazione di terre urbane e la creazione della colonia "Libertà", poi sciolta dalla polizia; il tentativo di occupare un carcere, il 1 Maggio 1976, per liberare "contadini imprigionati per aver occupato illegalmente la terra": tutte queste azioni vengono effettuate nella regione del centro del paese. A Querétoro si sviluppa un importante lavoro di appoggio ai compagni della pubblicazione indipendente Voce Critica fortemente repressa dal governo locale; in questa regione la F.A.M. raggiunge in poco tempo una certa influenza fra gli operai e i contadini che lottano. Nel 1976 si costituisce il gruppo Rosa Negra che edita Il Ribelle: la repressione aveva nel frattempo soppresso la pubblicazione Voce Critica. Nello stesso anno si forma la Unione dei Contadini dello Stato di Querétoro, una piccola ma combattiva associazione contadina a carattere libertario. Nel febbraio del 1977, per iniziativa della stessa organizzazione, varie decine di contadini occupano a San Martin alcune terre, con il conseguente sgombero da parte della polizia e la detenzione di più di cento occupanti. La forte repressione a Querétoro causò tra l'altro la scomparsa del giornale operaio Il Ribelle, la dispersione del gruppo Rosa Negra ed il riflusso dell'Unione dei Contadini sorta nello Stato. Nel 1976 si realizza una campagna di solidarietà con l'"Accampamento Terra e Libertà" delle regioni di San Luis Potosí, Tomaulipas, Veracruz. Questa organizzazione contadina è di grande importanza poiché raggruppa più di 100 comunità contadine - alcune indigene - secondo un principio federalista, essendo la sua forma d'organizzazione interna retta dall'assemblea della comunità e promuovendo continuamente occupazioni illegali di latifondi. Nonostante la violenta repressione esercitata dallo stato contro questo raggruppamento autonomo, esso continua a svilupparsi e funzionare secondo le caratteristiche originarie. Nelle regioni di Oaxaca, Puebla, Chipas, Guerrero e Hidalgo funzionano organizzazioni contadine con le stesse caratteristiche.

La maggioranza della classe contadina messicana sindacalizzata è controllata dagli apparati sindacali corporativi imposti dal governo messicano; ma, nonostante questa situazione, a partire dal 1971, si inizia un processo di smembramento della centrale statale (Confederazione dei Lavoratori Messicani) che fa sì che una buona parte dei lavoratori messicani diano vita a lotte con richieste salariali e di autonomia sindacale. In questo processo, la F.A.M., a causa delle sue scarse possibilità, si incorpora in vari movimenti operai dove fa propaganda anarcosindacalista, riuscendo ad avere per qualche tempo una certa influenza tanto nei sindacati ante citati quanto in altri come il SINTCB, STINFONAVIT, ecc.;ma, nonostante l'attività svolta, la F.A.M. non riesce ad unificare i gruppi libertari sorti: sebbene per un certo periodo la Federazione abbia avuto una certa vita, il suo peso specifico nel contesto della lotta di classe in Messico è minimo.

La ripresa del movimento libertario

La cosa più importante è la recente apparizione, negli ultimi tre anni, di numerosi gruppi libertari che pur non definendosi anarchici, hanno una chiara impronta antiautoritaria. Alcuni di essi hanno una reale incidenza sociale.

Nell'ambiente studentesco negli ultimi anni si sono sviluppati vari interessanti processi a cui hanno dato impulso in buona misura alcuni collettivi libertari. La scuola di Architettura dell'Università Nazionale da vari anni porta avanti un processo di autogestione che, nonostante il contesto ostile, è riuscito a sopravvivere. La scuola di Ingegneria sviluppò nel 1976 un violento sciopero che ha scavalcato totalmente le strutture legali. I collegi di Scienze e Lettere Umanistiche Sud e Oriente hanno anch'essi dato vita a processi autogestionari. Attualmente esistono numerosi collettivi libertari nelle Facoltà di Architettura, Veterinaria, Diritto, Antropologia, Economia, Scienze Politiche, Università Autonoma Metropolitana, Ingegneria, Filosofia, ecc.; questi gruppi, abbastanza dispersi, portano avanti un costante lavoro propagandistico.

In Messico, inoltre, negli ultimi anni, dentro il processo del Sindacalismo indipendente si sono sviluppate importanti mobilitazioni autonome, come la sezione mineralmetallurgica degli altiforni di Monclova, organizzazione che raggruppa più di 12.000 lavoratori, che mantengono nonostante la repressione statale una organizzazione autonoma che si articola in assemblee dipartimentali e generali.

Negli anni 1974-75 e 76 si è sviluppato un gruppo denominato "Cine-Cooperativa Marginale", un'importante sezione del quale si basava su chiari principi consiliari e anarcosindacalisti. La sua partecipazione in decine di movimenti acquisisce un carattere peculiare, poiché la sua partecipazione fa sì che i movimenti operai a cui ha dato vita o che ha appoggiato hanno sempre un carattere combattivo ed autonomo. Per esemplificare, citeremo il caso della impresa automotrice "Spicer" dove 650 operai misero in pratica l'azione diretta e la democrazia dipartimentale. Il movimento della Spicer riuscì a mobilitare migliaia di operai, ma nonostante ciò fu soffocato dai padroni e dallo stato.

Altri casi di movimenti operai importanti sono le occupazioni delle fabbriche "La Isabel", "Titan ", "Kelvinator", ecc.; ci sono stati anche importanti scioperi, alcuni dei quali "selvaggi", come nel caso di General Electric, Iasca, Birreria Moctezuma, Autotrasporti, ecc.. Questi movimenti hanno scavalcato i canali istituzionali ed i lavoratori hanno imposto le loro condizioni attraverso la pratica autoorganizzativa e l'azione diretta.

Il movimento operaio dopo vari anni di lotta per la sua autonomia si trova attualmente in una fase di riflusso, con l'assimilazione della maggioranza dei sindacati indipendenti. Nonostante ciò esistono alcuni sindacati che sostengono il carattere originario con cui sorsero piccoli gruppi operai, che esercitano una costante pressione sulle burocrazie sindacali.

Dopo aver fatto riferimento al movimento popolare, è importante segnalare i gruppi che hanno una pratica antiautoritaria e che si sono riprodotti abbastanza celermente negli ultimi anni. Questi collettivi si sono interessati di alcuni problemi che il movimento libertario aveva trascurato: sono così sorti gruppi che centrano la loro attività su problemi come sessualità, ecologia, condizione della donna, educazione alternativa, antipsichiatria, contro cultura, ecc.. Questi collettivi sono sparsi in tutto il paese, ma in genere hanno breve vita e sono scollegati fra loro.

Il principale problema dei libertari messicani oggi è la assenza di un pur minimo collegamento. Ciò ha fatto sì che nei momenti di repressione la risposta sia stata inesistente: per es. fra il 1977 ed i primi mesi del '78, il Movimento Democratico Universitario di Oaxaca dette vita ad un importante movimento autonomo, fortemente legato ai contadini della regione. La repressione statale si scatena contro i compagni di Oaxaca ed il movimento, con forte caratterizzazione libertaria, viene soffocato; se in questa occasione si fosse sviluppata una effettiva solidarietà libertaria, il risultato forse sarebbe stato differente. Così come si potrebbero citare i casi dei compagni Efraen Calderon Jara del fronte Sindacale Indipendente di Yucatan o Rodolfo Aguilar di un quartiere popolare di Chihuahua, assassinati rispettivamente nel 1974 e 1977, senza che ci fosse una risposta da parte dei libertari messicani.

Nel dicembre dell'anno passato è stata convocata una riunione che aveva come obiettivo che alcuni collettivi libertari del distretto di Messico si conoscessero fra loro; si formò una commissione coordinatrice che pubblicò un bollettino, ma questo tentativo fallì a causa della mancanza di reali elementi di lavoro coordinati. Ora, su basi più concrete, è in gestazione un nuovo processo di coordinamento. Come conclusione finale, occorre segnalare che negli ultimi anni il movimento libertario in Messico è cresciuto in maniera rilevante: vi sono nuovi gruppi, pubblicazioni, azioni. Il nuovo movimento in Messico vive un momento decisivo; se riesce a superare la dispersione e ad incidere nella realtà sociale può acquisire una potenzialità inimmaginata, che farebbe sì che il Movimento Libertario venisse a occupare il posto che gli compete.