Rivista Anarchica Online
Tierra y Libertad!
di Coordinadora libertaria latinoamericana (Parigi)
Movimento libertario in Messico
Durante il periodo che va dalla metà del secolo passato fino agli anni '30 del nostro secolo,
l'anarchismo ha influenzato in maniera considerevole tutti i movimenti sociali a cui dette vita il
popolo messicano. Prova di ciò è il carattere delle insurrezioni contadine, che nel secolo XIX
rivendicavano la terra di cui i contadini erano stati espropriati da parte dei cacichi (tipici
personaggi influenti dell'America Centrale e del Perù). Il Partito Liberale Messicano ed il
Magonismo, a forte influenza anarchica, contribuirono in maniera decisiva alla esplosione
rivoluzionaria del 1910, dando vita a scioperi, occupazioni di terra, milizie, ecc.; è altresì evidente
l'influenza libertaria del movimento zapatista, che al grido di "terra e libertà", con armi alla mano,
dettero vita al processo comunista più radicale della Rivoluzione Messicana. L'influenza anarchica
è anche rilevante nelle organizzazioni operaie che sorsero in Messico a partire dal 1911-1912. La
Casa dell'Operaio Mondiale e successivamente la Confederazione Generale dei Lavoratori
svilupparono molte lotte che furono per lo più soffocate dall'apparato repressivo dello Stato
messicano, fra le quali ricordiamo lo sciopero generale del 1916, la Comune di Veracruz 1920/22,
gli scioperi nelle reti tramviarie, ecc..
A causa della costante repressione, degli errori tattici, del consolidamento dell'apparato statale e
del riflusso del movimento popolare, l'anarchismo perde gran parte della sua forza nei primi anni
trenta. Nel 1941 si crea la Federazione Anarchica del Messico che raggruppa diversi gruppi
sopravvissuti della C.G.T. e della Federazione Anarchica del Centro. La F.A.M., nonostante
l'attività svolta, rimane emarginata e la sua incidenza sociale, pertanto, rimane minima, ad
eccezione della notevole influenza che raggiunse negli anni '50 e '60 fra le comunità contadine di
Nayarit e del distretto di Messico.
Nel 1968 il movimento popolare studentesco scuote il paese. Per il suo carattere spontaneo e per
il principio dell'azione diretta a cui dà vita, scavalca violentemente le strutture istituzionali,
mettendo in discussione il carattere autoritario del governo. Il movimento del '68 raggruppa
centinaia di migliaia di messicani che, al di fuori delle organizzazioni politiche, si prendono le
strade, i quartieri, i mercati e danno vita a una forma di organizzazione e di azione dove la
divisione fra dirigenti e diretti scompare. Lo Stato messicano, completamente scavalcato, ricorre
alla violenza generalizzata: disperde manifestazioni, incarcera migliaia di persone, occupa quartieri
e università, massacra la folla riunita il 2 ottobre 1968 nella piazza delle Tre Culture di Tlatelolco.
Sebbene, sotto molti aspetti, questo movimento abbia caratteristiche libertarie, l'influenza dei
pochi gruppi anarchici presenti è scarsamente rilevante.
Nel 1970 la Federazione Anarchica del Messico può contare su una pubblicazione regolare
(Regeneracion) e su vari gruppi dispersi nel paese; ma la sua dinamica interna la portata
all'isolamento ed i gruppi esistenti sono composti fondamentalmente da anziani militanti. Fra il
1970/71 si inserisce un gruppo di compagni giovani che si occupa della pubblicazione della
F.A.M.; con l'incorporazione di questo nuovo gruppo Regeneracion vive un processo di
rivitalizzazione, nonostante il grande isolamento della F.A.M. e l'isolamento della presenza
anarchica nel movimento popolare. Il 10 giugno 1971 il gruppo Regeneracion subisce il primo
grave colpo con l'assassinio del compagno José Moreno Rendon. In non più di due anni la tiratura
di Regeneracion si triplica e si inizia nuovamente a lavorare tra gli operai ed i contadini. Nel 1972
alcuni compagni che distribuiscono il giornale vengono sequestrati e detenuti violentemente dalla
polizia. Nello stesso anno viene assassinato nella città di Durango, nel nord del paese, un
compagno del gruppo Ricardo Flores Magon. Nel 1973 il gruppo Regeneracion si impegna in
attività propagandistiche. Fra il 1973 e il 1977 la F.A.M. partecipa a varie lotte popolari coi
lavoratori metallurgici, edili, dell'industria dell'abbigliamento di Irapuato, delle industrie di
Querétoro, Distretto Federale, Morelos e Edo in Messico. Si lega anche alle lotte contadine di
queste regioni ed entra in contatto con numerose organizzazioni popolari di varie località del
paese.
Le attività più importanti che la F.A.M. realizza in questo periodo sono l'impulso e l'appoggio agli
scioperi dei lavoratori del ramo dell'abbigliamento, con alcune occupazioni di fabbrica come nel
caso della "Titan", l'occupazione di terre urbane e la creazione della colonia "Libertà", poi sciolta
dalla polizia; il tentativo di occupare un carcere, il 1 Maggio 1976, per liberare "contadini
imprigionati per aver occupato illegalmente la terra": tutte queste azioni vengono effettuate nella
regione del centro del paese. A Querétoro si sviluppa un importante lavoro di appoggio ai
compagni della pubblicazione indipendente Voce Critica fortemente repressa dal governo locale;
in questa regione la F.A.M. raggiunge in poco tempo una certa influenza fra gli operai e i
contadini che lottano. Nel 1976 si costituisce il gruppo Rosa Negra che edita Il Ribelle: la
repressione aveva nel frattempo soppresso la pubblicazione Voce Critica. Nello stesso anno si
forma la Unione dei Contadini dello Stato di Querétoro, una piccola ma combattiva associazione
contadina a carattere libertario. Nel febbraio del 1977, per iniziativa della stessa organizzazione,
varie decine di contadini occupano a San Martin alcune terre, con il conseguente sgombero da
parte della polizia e la detenzione di più di cento occupanti. La forte repressione a Querétoro
causò tra l'altro la scomparsa del giornale operaio Il Ribelle, la dispersione del gruppo Rosa
Negra ed il riflusso dell'Unione dei Contadini sorta nello Stato. Nel 1976 si realizza una campagna
di solidarietà con l'"Accampamento Terra e Libertà" delle regioni di San Luis Potosí, Tomaulipas,
Veracruz. Questa organizzazione contadina è di grande importanza poiché raggruppa più di 100
comunità contadine - alcune indigene - secondo un principio federalista, essendo la sua forma
d'organizzazione interna retta dall'assemblea della comunità e promuovendo continuamente
occupazioni illegali di latifondi. Nonostante la violenta repressione esercitata dallo stato contro
questo raggruppamento autonomo, esso continua a svilupparsi e funzionare secondo le
caratteristiche originarie. Nelle regioni di Oaxaca, Puebla, Chipas, Guerrero e Hidalgo funzionano
organizzazioni contadine con le stesse caratteristiche.
La maggioranza della classe contadina messicana sindacalizzata è controllata dagli apparati
sindacali corporativi imposti dal governo messicano; ma, nonostante questa situazione, a partire
dal 1971, si inizia un processo di smembramento della centrale statale (Confederazione dei
Lavoratori Messicani) che fa sì che una buona parte dei lavoratori messicani diano vita a lotte con
richieste salariali e di autonomia sindacale. In questo processo, la F.A.M., a causa delle sue scarse
possibilità, si incorpora in vari movimenti operai dove fa propaganda anarcosindacalista,
riuscendo ad avere per qualche tempo una certa influenza tanto nei sindacati ante citati quanto in
altri come il SINTCB, STINFONAVIT, ecc.;ma, nonostante l'attività svolta, la F.A.M. non riesce
ad unificare i gruppi libertari sorti: sebbene per un certo periodo la Federazione abbia avuto una
certa vita, il suo peso specifico nel contesto della lotta di classe in Messico è minimo.
La ripresa del movimento libertario
La cosa più importante è la recente apparizione, negli ultimi tre anni, di numerosi gruppi libertari
che pur non definendosi anarchici, hanno una chiara impronta antiautoritaria. Alcuni di essi hanno
una reale incidenza sociale.
Nell'ambiente studentesco negli ultimi anni si sono sviluppati vari interessanti processi a cui hanno
dato impulso in buona misura alcuni collettivi libertari. La scuola di Architettura dell'Università
Nazionale da vari anni porta avanti un processo di autogestione che, nonostante il contesto ostile,
è riuscito a sopravvivere. La scuola di Ingegneria sviluppò nel 1976 un violento sciopero che ha
scavalcato totalmente le strutture legali. I collegi di Scienze e Lettere Umanistiche Sud e Oriente
hanno anch'essi dato vita a processi autogestionari. Attualmente esistono numerosi collettivi
libertari nelle Facoltà di Architettura, Veterinaria, Diritto, Antropologia, Economia, Scienze
Politiche, Università Autonoma Metropolitana, Ingegneria, Filosofia, ecc.; questi gruppi,
abbastanza dispersi, portano avanti un costante lavoro propagandistico.
In Messico, inoltre, negli ultimi anni, dentro il processo del Sindacalismo indipendente si sono
sviluppate importanti mobilitazioni autonome, come la sezione mineralmetallurgica degli altiforni
di Monclova, organizzazione che raggruppa più di 12.000 lavoratori, che mantengono nonostante
la repressione statale una organizzazione autonoma che si articola in assemblee dipartimentali e
generali.
Negli anni 1974-75 e 76 si è sviluppato un gruppo denominato "Cine-Cooperativa Marginale",
un'importante sezione del quale si basava su chiari principi consiliari e anarcosindacalisti. La sua
partecipazione in decine di movimenti acquisisce un carattere peculiare, poiché la sua
partecipazione fa sì che i movimenti operai a cui ha dato vita o che ha appoggiato hanno sempre
un carattere combattivo ed autonomo. Per esemplificare, citeremo il caso della impresa
automotrice "Spicer" dove 650 operai misero in pratica l'azione diretta e la democrazia
dipartimentale. Il movimento della Spicer riuscì a mobilitare migliaia di operai, ma nonostante ciò
fu soffocato dai padroni e dallo stato.
Altri casi di movimenti operai importanti sono le occupazioni delle fabbriche "La Isabel", "Titan ",
"Kelvinator", ecc.; ci sono stati anche importanti scioperi, alcuni dei quali "selvaggi", come nel
caso di General Electric, Iasca, Birreria Moctezuma, Autotrasporti, ecc.. Questi movimenti hanno
scavalcato i canali istituzionali ed i lavoratori hanno imposto le loro condizioni attraverso la
pratica autoorganizzativa e l'azione diretta.
Il movimento operaio dopo vari anni di lotta per la sua autonomia si trova attualmente in una fase
di riflusso, con l'assimilazione della maggioranza dei sindacati indipendenti. Nonostante ciò
esistono alcuni sindacati che sostengono il carattere originario con cui sorsero piccoli gruppi
operai, che esercitano una costante pressione sulle burocrazie sindacali.
Dopo aver fatto riferimento al movimento popolare, è importante segnalare i gruppi che hanno
una pratica antiautoritaria e che si sono riprodotti abbastanza celermente negli ultimi anni. Questi
collettivi si sono interessati di alcuni problemi che il movimento libertario aveva trascurato: sono
così sorti gruppi che centrano la loro attività su problemi come sessualità, ecologia, condizione
della donna, educazione alternativa, antipsichiatria, contro cultura, ecc.. Questi collettivi sono
sparsi in tutto il paese, ma in genere hanno breve vita e sono scollegati fra loro.
Il principale problema dei libertari messicani oggi è la assenza di un pur minimo collegamento. Ciò
ha fatto sì che nei momenti di repressione la risposta sia stata inesistente: per es. fra il 1977 ed i
primi mesi del '78, il Movimento Democratico Universitario di Oaxaca dette vita ad un importante
movimento autonomo, fortemente legato ai contadini della regione. La repressione statale si
scatena contro i compagni di Oaxaca ed il movimento, con forte caratterizzazione libertaria, viene
soffocato; se in questa occasione si fosse sviluppata una effettiva solidarietà libertaria, il risultato
forse sarebbe stato differente. Così come si potrebbero citare i casi dei compagni Efraen Calderon
Jara del fronte Sindacale Indipendente di Yucatan o Rodolfo Aguilar di un quartiere popolare di
Chihuahua, assassinati rispettivamente nel 1974 e 1977, senza che ci fosse una risposta da parte
dei libertari messicani.
Nel dicembre dell'anno passato è stata convocata una riunione che aveva come obiettivo che
alcuni collettivi libertari del distretto di Messico si conoscessero fra loro; si formò una
commissione coordinatrice che pubblicò un bollettino, ma questo tentativo fallì a causa della
mancanza di reali elementi di lavoro coordinati. Ora, su basi più concrete, è in gestazione un
nuovo processo di coordinamento. Come conclusione finale, occorre segnalare che negli ultimi
anni il movimento libertario in Messico è cresciuto in maniera rilevante: vi sono nuovi gruppi,
pubblicazioni, azioni. Il nuovo movimento in Messico vive un momento decisivo; se riesce a
superare la dispersione e ad incidere nella realtà sociale può acquisire una potenzialità
inimmaginata, che farebbe sì che il Movimento Libertario venisse a occupare il posto che gli
compete.
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