Rivista Anarchica Online
Cooperative college
a cura della Redazione
Da molti anni gli Stati Uniti d'America sono la terra-madre del movimento delle comuni. È
lì che
si è realizzato il maggior numero di esperienze "alternative" di vita e di lavoro, ed è sempre
lì
che l'elaborazione di queste esperienze ha prodotto i suoi risultati più stimolanti. Dagli U.S.A., e
precisamente dallo stato del Massachusetts, proviene anche il documento che pubblichiamo in
queste pagine: ne sono autori i membri della Cooperative college community ("Comunità per
un'università cooperativa"). Si tratta di un progetto "alternativo" in cantiere da molto
tempo, come risulta anche dai
numerosi bollettini ciclostilati contenenti il resoconto delle riunioni della Comunità. A noi della
redazione è sembrato subito un documento interessante, ricco di spunti di riflessione anche nella
realtà italiana: per questo abbiamo sollecitato la Comunità a tenerci informati sugli sviluppi
della loro iniziativa e a farci pervenire altri loro documenti. Chi volesse mettersi in contatto con
i promotori di questa iniziativa, scriva direttamente a
COOPERATIVE COMMUNITY COLLEGE, c/o P.O. Box 36, Southbridge, MA, 01550, USA
Un gruppo di accademici e di artisti sta cercando di creare una comunità che attribuisca alla
scienza, all'arte, all'equilibrio ecologico, alla salute e all'educazione maggiore valore che alla
ricchezza e alla carriera professionale. Pensiamo a una comunità di circa 75 membri adulti, fissi,
più i bambini e gli studenti, insediata in una vasta zona rurale del nord-est degli Stati Uniti. Dal
punto di vista economico, la comunità formerebbe un villaggio solo in minima parte dipendente
dal resto della società, e organizzato su basi cooperative. L'autosufficienza economica consentirà
alla comunità di gestire una piccola università artistico-letteraria, nella quale gli studenti non
dovranno contribuire finanziariamente al mantenimento del corpo insegnanti. Sarà loro richiesto
di collaborare con esso per tutto ciò che concerne il mantenimento della comunità e
dell'università stessa, ma non dovranno pagare nulla per la frequenza ai corsi e per
l'insegnamento. Sarà un esperimento per lo sviluppo e la promozione di valori umani, un tentativo di
dimostrare
che anche in una comunità economicamente limitata è possibile condurre una vita piena e
dignitosa. Suddividendo tra tutti il carico di lavoro e la responsabilità politica, scegliendo di
limitare al massimo l'accumulazione e il consumo di beni materiali e utilizzando nel modo più
efficiente possibile le risorse naturali, speriamo di evitare lo sfruttamento dell'uomo e la
distruzione dell'ambiente che caratterizzano la società contemporanea. Non intendiamo, con
questo, proporre una panacea per tutti i mali sociali, né un modello di istituzione universitaria.
Crediamo, tuttavia, che la nostra proposta rappresenti un'alternativa possibile e concreta
all'attuale concezione dell'organizzazione sociale ed economica. Cerchiamo persone dotate di una buona
preparazione accademica, artistica e professionale, che
vogliano tentare con noi l'esperimento di creare una nuova università e una nuova comunità.
Descriviamo dettagliatamente, qui di seguito, il nostro progetto. Esso si articola nel modo
seguente: Sezione 1. Fondamenta economiche della comunità. 1.1 Aree di auto-sufficienza.
1.2 Fonti di reddito. 1.3 Politica dei fondi per la ricerca. 1.4 Ragione
sociale. Sezione 2. Gestione e organizzazione interna della comunità. 2.1 Potere decisionale.
2.2 Distribuzione del lavoro. 2.3 Sfera della vita comunitaria. 2.4 Sfera privata e sfera
comunitaria. Sezione 3. Adesione alla comunità. 3.1 Ammissione. 3.2
Dimissioni. Sezione 4. L'università. 4.1 Curriculum. 4.2 Organizzazione finanziaria
dell'università. 4.3 La vita degli studenti nella comunità. 4.4 Gestione
dell'università.
SEZIONE 1. Fondamenta economiche della comunità.
1.1 Aree di auto-suficienza. Si cercherà di raggiungere un grado considerevole di autosuficienza,
sia grazie al valore
intrinseco della scelta di soddisfare autonomamente le proprie necessità, sia per acquisire
l'indipendenza da quelle istituzioni economiche che non rispondono ai bisogni della comunità.
L'indipendenza economica, tuttavia, non potrà mai essere completa e assoluta: la comunità
dovrà
disporre di fonti sicure di reddito da cui attingere denaro per l'acquisto di libri, per l'assistenza
sanitaria, per materiali da costruzione, attrezzi e macchinari. Ciononostante, crediamo di poter
raggiungere un grado notevole di autosufficienza nelle seguenti aree: Alimentazione. La
comunità svilupperà l'orticoltura e altre attività agricole e utilizzerà varie
tecniche per la conservazione degli alimenti. Energia. Tra le fonti di energia che pensiamo di
utilizzare ricordiamo i convertitori solari, le
stufe a legna, i mulini a vento. Tuttavia, sarà necessario, almeno per quanto è possibile prevedere
finora, acquistare una certa quantità di energia elettrica e di prodotti petroliferi. Edilizia e
macchinari. L'acquisto di macchinari che necessitino di manodopera esterna per la
manutenzione sarà limitato al minimo indispensabile. Si prevede inoltre che la manodopera
necessaria per le opere edilizie sarà fornita per la maggior parte dai membri stessi della
comunità. Capitale. Il capitale sarà costituito da donazioni ad opera dei membri
della comunità, in ragione
delle rispettive possibilità economiche. Si chiederanno o accetteranno contributi esterni (ad
esempio, da fondazioni e simili) esclusivamente per fini didattici, ad esempio per l'acquisto di
computers, libri, telescopi, forni e attrezzature di laboratorio.
1.2 Fonti di reddito. Le fonti di reddito possibili sono: a) Le capacità professionali e di lavoro
dei membri della comunità, ove retribuite (ad esempio:
programmazione dei computers, falegnameria, revisioni e consulenze, collaborazioni editoriali,
tessitura, saldatura, ecc.). b) I prodotti agricoli in sovrappiù, il legname, i prodotti artistici e
dell'artigianato e tutto ciò che
la comunità saprà produrre. c) Le pubblicazioni professionali, compresi i libri di testo. d)
Il materiale didattico per le scuole primarie e secondarie: speriamo di poter offrire, in questo
campo, prodotti completi, finiti, dal contenuto didattico al libro vero e proprio, stampato e
rilegato.
1.3 Politica dei fondi per la ricerca. Compatibilmente con i limiti etici, ambientali e il programma di
sviluppo stabiliti dalla
comunità, i membri possono fare domanda di finanziamento o accettare contributi finanziari per
ricerche da parte di organismi esterni. In ogni caso, il reddito così maturato dovrà essere
utilizzato esclusivamente ai fini del programma di ricerca in questione: la comunità avrà diritto
solo al risarcimento dei "costi indiretti" e delle spese "generali" relativi al progetto stesso.
1.4 Ragione sociale. La comunità si costituirà legalmente come impresa cooperativa. Mentre
l'università si
qualificherà come ente morale, senza scopi di lucro, tutti i terreni, i fabbricati e i redditi non
direttamente attinenti all'attività didattica saranno soggetti al regime fiscale locale, statale e
federale.
SEZIONE 2. Gestione e organizzazione interna della comunità.
2.1 Potere decisionale. I meccanismi della gestione comunitaria si fonderanno prevalentemente sulle
assemblee locali e
sulle forme della democrazia diretta. Le decisioni dovranno essere suffragate dal consenso di tutti
i membri della comunità. Tuttavia, gran parte dell'autorità gestionale dovrà essere delegata
a
comitati appositamente costituiti. Le cariche di responsabilità all'interno della comunità, incluse
quelle attinenti ai comitati, saranno ricoperte a turno da tutti i membri della comunità stessa.
2.2 Distribuzione del lavoro. La comunità che pensiamo di realizzare non dovrà essere
fondata su una struttura economica di
classe, ne su una eccessiva divisione del lavoro o sulla specializzazione. Inoltre, crediamo che
l'individuo ricavi maggiore soddisfazione sviluppando ed esercitando le proprie capacità e
competenze in diversi campi di attività. Coerentemente con questi principi, il lavoro necessario al
sostentamento della comunità verrà suddiviso nel modo seguente: a) I vari compiti verranno
raggruppati per categorie, a seconda del tipo di lavoro richiesto; ad
esempio, i compiti attinenti alle attività agricole e quelli bibliotecari rientreranno in categorie
diverse. Compatibilmente con i limiti imposti da problemi di salute o altro, a ciascun membro
della comunità sarà assegnata una uguale quantità di lavoro per ciascuna categoria. Come
corollario a questo principio generale, ciascun membro prenderà parte alle attività della vita
comunitaria in forma collegiale e non individuale. b) Onde evitare che si crei una classe dirigenziale, i singoli
individui opereranno, nell'ambito
delle varie categorie, sia in senso progettuale e organizzativo, sia in senso puramente esecutivo. c) In alcuni casi
il lavoro svolto fuori dai confini della comunità rientrerà nel novero delle attività
comunitarie. Ciò potrà valere, ad esempio, per i servizi prestati ad aree circostanti, per gli scambi
con istituti o organismi esterni e per il lavoro politico coerente con gli ideali della comunità
stessa. Quanto esposto ai punti a) e b) farà sì che tutti abbiano uguali possibilità di
proseguire le loro
attività professionali o artistiche al di fuori ed oltre i doveri imposti dalla comunità.
2.3 Sfera della vita comunitaria. Vogliamo creare una comunità dotata di un forte potere di coesione,
nella quale tutti i membri si
adoperino per il benessere materiale e sociale degli altri. A questo scopo, la comunità svilupperà
e promuoverà attività agricole, di edilizia e produttrici di reddito sufficienti a soddisfare i bisogni
materiali fondamentali di tutti i suoi membri. Nei limiti del possibile, si organizzeranno
l'assistenza medica per tutti, l'assistenza per l'infanzia, per gli invalidi e per gli anziani (compresi
i genitori dei membri). La comunità cercherà di provvedere un servizio di lavanderia e di
organizzare la conservazione degli alimenti. Inoltre, le mense comuni consentiranno ai membri
della comunità di consumare regolarmente i pasti insieme. Gli alloggi individuali saranno forniti
di cucina.
2.4 Sfera privata e sfera comunitaria. Proprietà. La terra e tutti gli edifici e le strutture
che vi saranno edificati saranno di proprietà
comune. Anche i macchinari, le attrezzature di laboratorio, i libri delle biblioteche e gli altri beni
di pubblica utilità saranno patrimonio della collettività. Gli oggetti creati o acquistati dai singoli
membri per uso personale saranno considerati proprietà privata (vedi anche Sezione 3.2). I beni
acquisiti dai membri al di fuori del sistema di credito comunitario (ad es.: emolumenti vari,
eredità, interessi) saranno soggetti a tassazione nella misura stabilita dalla comunità, per
consenso di tutti i membri; la somma rimanente, al netto delle tasse, sarà proprietà privata del
singolo. La costruzione delle case di abitazione sarà compito della comunità e le case stesse
verranno assegnate ai singoli membri con scadenze a lungo termine. Nessuna limitazione verrà
imposta circa il tipo di abitazione che il membro vorrà scegliersi. Educazione dei figli.
I bambini prenderanno parte allo sviluppo e alle attività della comunità e la
loro educazione si fonderà sugli stessi principi, diritti e doveri che regoleranno la libertà d'azione
e di espressione degli adulti. I genitori avranno piena autorità per ciò che concerne l'educazione
dei figli e dovranno essere loro di guida e controllo nei rapporti con gli altri membri della
comunità. Tramite le risorse della comunità si cercherà di soddisfare i bisogni fisici,
intellettuali
ed emotivi dei bambini, ivi compresa l'assistenza diurna per l'infanzia. Spese. La comunità
imporrà un limite massimo, seppure ragionevole, alla quantità di denaro che i
membri della comunità potranno spendere per scopi non professionali. Il limite sarà stabilito per
mutuo consenso e, salvo casi eccezionali, varrà in eguale misura per tutti i membri della
comunità. Non vi saranno invece limitazioni riguardo al come spendere, salvo quelle imposte da
considerazioni di tipo ecologico, di sicurezza o simili. Il limite alla spesa ha lo scopo di impedire
che si creino, all'interno della comunità, stratificazioni sociali di carattere economico; inoltre,
esso sarà relativamente basso, perché è nostro intento dimostrare che le soddisfazioni
personali
non sono necessariamente legate ad una ingente disponibilità di beni materiali. È da notare che
non vi saranno limiti alla quantità di beni o denaro che il singolo membro potrà privatamente
possedere: la comunità regolamenterà solo l'uso di quei beni o di quel
denaro. Tempo libero. La comunità riconoscerà il diritto e la necessità
di ferie e anni sabbatici (1)
regolari, ma intendiamo porre un limite alla quantità di tempo che si potrà trascorrere al di fuori
della comunità stessa. Anche questo limite sarà stabilito per mutuo consenso e, salvo casi
eccezionali, varrà in uguale misura per tutti i membri. Non vi saranno limiti, invece, circa la
quantità e la provenienza del denaro da spendere durante gli anni sabbatici. La comunità
aspirerebbe a garantire a tutti i suoi membri una uguale disponibilità di risorse e di fondi durante
questi periodi; tuttavia, viste le differenti possibilità di ottenere finanziamenti esterni di cui i
singoli membri godranno, la parità non sempre potrà essere realizzabile.
SEZIONE 3. Adesione alla comunità.
3.1 Ammissione. L'ammissione alla comunità è subordinata al consenso dei suoi membri.
I nuovi membri
dovranno contribuire al capitale comunitario in misura pari alle loro disponibilità. Per
scongiurare il pericolo di una suddivisione in classi sociali, e in particolar modo della creazione
di una classe speciale di coniugati, tutti i residenti - ad eccezione degli studenti, dei bambini e
degli anziani non più in età di lavoro - dovranno essere membri della comunità.
3.2 Dimissioni. I membri possono abbandonare la comunità in qualsiasi momento, anche se in linea
di massima
sarebbe preferibile che ciò avvenisse nei periodi intercorrenti tra i due semestri scolastici. Il
membro uscente conserverà ogni sua proprietà privata e la quota di capitale gli verrà
interamente
restituita, possibilmente con gli interessi (ove la comunità abbia fondi sufficienti per pagarli).
SEZIONE 4. L'università. L'università sarà il centro culturale, il cuore della
comunità. Tutti i membri dovranno prendere
parte all'attività didattica.
4.1 Curriculum. Intendiamo gestire un istituto artistico-letterario pienamente riconosciuto e parificato, in
grado di
fornire un titolo di studio a livello universitario (Bachelor of Arts) (2). L'università disporrà di
una piccola biblioteca e di un laboratorio scientifico. Inoltre, intratterrà rapporti con altri istituti,
ai quali si appoggerà sopratutto per problemi di documentazione ai quali la biblioteca interna non
potrà far fronte. Il rapporto ideale insegnanti-studenti sarà circa di 1 a 4. In aggiunta alle materie
usuali dell'indirizzo artistico-letterario, verranno istituiti corsi nei quali il rapporto tra la cultura
nozionistica e la cultura pratica sarà più ricco di quanto comunemente non sia nelle
università
americane; oggetto dei corsi, infatti, potranno essere anche le tecniche di giardinaggio, l'edilizia,
la produzione di latticini e così via. Il conseguimento del titolo di studio richiederà lo
svolgimento di un programma vasto e coerente che comprenderà non solo le tradizionali
discipline accademiche, ma anche le arti pratiche e i mestieri. Uno degli obiettivi principali della
comunità sarà infatti quello di favorire e di stimolare un rapporto continuo di interazione tra gli
studenti e gli insegnanti. Inoltre, l'università avrà il compito di: a) sperimentare nuove
metodologie didattiche; b) abolire ogni distinzione tra studi pre-universitari, universitari e
continuativi; c) promuovere all'interno del gruppo studentesco la più ampia diversità ed
eterogeneità di background culturali e di età. Gli studenti potranno iscriversi all'università
anche
al di fuori dei programmi di laurea.
4.2 Organizzazione finanziaria dell'università. La forma principale di interazione economica tra gli
insegnanti e gli studenti sarà la cooperazione
reciproca; nei limiti consentiti dalle necessità finanziarie, gli studenti ricambieranno con il loro
lavoro i servizi (alimentazione, abitazione, ecc.) offerti dalla comunità. In nessun caso il
contributo degli studenti alle esigenze della comunità dovrà essere maggiore di quello di un
qualsiasi membro della facoltà. Il tempo dedicato dagli studenti alle attività didattiche (ad es.:
studio, insegnamento, acquisizione di nozioni pratiche, esperimenti) sarà esattamente equiparato
al tempo dedicato dagli insegnanti alle medesime attività. L'insegnamento e l'apprendimento
saranno considerati parti integranti e di uguale valore del progetto comunitario, ovvero del
processo di acquisizione e di trasmissione del sapere. Di conseguenza, gli studenti non dovranno
pagare nulla, né in denaro né in lavoro supplementare, per la frequenza ai corsi universitari. Il
preventivo delle spese necessarie al mantenimento e alla gestione delle attività didattiche verrà
stabilito di anno in anno ed egualmente ripartito tra docenti e studenti in misura proporzionale al
loro numero totale complessivo. Gli studenti contribuiranno ad elaborare e a rendere esecutivo un
sistema di pagamento nel quale i singoli contributi saranno determinati in ragione delle
possibilità e delle capacità individuali. La responsabilità finanziaria dell'alloggio e del
mantenimento all'interno della comunità sarà completamente a carico degli studenti stessi. In
generale, lo stretto rapporto di cooperazione tra insegnanti e studenti, anche dal punto di vista
amministrativo, garantirà che il corpo insegnanti non ricavi alcun utile materiale dalla gestione
dell'università. Oltre agli altri vantaggi offerti da questa politica, crediamo che essa serva non
solo ad integrare l'educazione intellettuale, artistica, pratica e sociale degli studenti e degli
insegnanti insieme, ma che sviluppi anche la capacità di apprezzare il valore intrinseco della
cultura e del sapere.
4.3 La vita degli studenti nella comunità. Gli studenti saranno per la maggior parte integrati nella
vita economica della comunità e
parteciperanno, tanto quanto gli insegnanti, alle attività agricole, edili, di sostentamento, alla
produzione di energia e a tutto ciò che si renderà necessario a garantire il massimo di
autosufficienza. I loro interessi e le loro capacità saranno presi in considerazione dalla comunità
nei casi in cui si rivelassero utili alla produzione del reddito. Non bisogna dimenticare che gli
studenti residenti nella comunità contribuiranno tutti in ugual modo al lavoro della comunità
stessa, a prescindere dalle possibilità economiche e finanziarie che ciascuno di essi potrà
vantare. La comunità potrà decidere di consentire l'accesso ai corsi anche a studenti che
risiedano al di
fuori di essa. Al pari dei residenti, questi studenti "pendolari" dovranno contribuire alla
produzione del reddito comunitario per ripagare le spese sostenute per la loro educazione. Inoltre,
se costoro decideranno di consumare i pasti presso le mense universitarie, dovranno partecipare
alle attività agricole. In ogni caso, gli studenti pendolari dovranno contribuire al lavoro nei vari
settori in misura pari a quella degli studenti residenti.
4.4 Gestione dell'università. I membri del gruppo insegnante e della facoltà avranno potere
decisionale su tutte le questioni
che interessano il futuro dell'università e della comunità. Gli studenti, però, saranno chiamati
ad
eleggere i membri dei comitati che dovranno stabilire le iniziative da prendere a breve scadenza
per la soluzione di problemi sociali, politici, economici ed educativi urgenti e immediati.
NOTE
(1) Nel mondo anglosassone, periodo di un anno (dopo un intervallo di sei-sette anni) durante il
quale i professori universitari sono dispensati dall'insegnamento per dedicarsi a studi e
ricerche, pur continuando a percepire regolare stipendio (NdT).
(2) Il titolo di Bachelor of Arts è più o meno corrispondente a quello italiano di 'laureato
in
lettere'. (NdT).
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