Rivista Anarchica Online
RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione
Questa volta la nostra rassegna della stampa libertaria internazionale comprende esclusivamente
giornali e libri in inglese. Una ragione contingente è dovuta al fatto che nei mesi estivi non è
uscito in italiano quasi niente di nuovo: va anzi segnalata la prolungata sospensione delle
pubblicazioni di Umanità Nova, la cui redazione ha deciso di anticipare all'inizio di luglio
quella
sospensione estiva che tradizionalmente era limitata al mese di agosto. Con un polemico
editoriale apparso sul n. 25 (l'ultimo prima della sospensione) la redazione ha denunciato le
carenze che attanagliano la vita del settimanale, sul cui bilancio gravava allora un deficit di oltre
11 milioni. Oltre ad un numero de La questione sociale dedicato quasi esclusivamente al "caso
Galli", solo L'internazionale ha continuato ad uscire regolarmente, anche in agosto. Cogliamo
l'occasione per rettificare un'errata informazione fornita nella scorsa puntata di questa rassegna
libertaria: la tiratura de L'internazionale è di 4.000 copie mensili, e non di circa 2.000 come
avevamo erroneamente indicato. Ma vi è un'altra ragione che ci spinge a dare particolare attenzione in
questa sede alla stampa
"straniera". Conosciamo infatti l'importanza che hanno l'informazione e la circolazione delle idee
in generale, e soprattutto in un movimento decentrato e federalista come il nostro, e al contempo
sappiamo quanto sia difficile (anche per chi conoscendo altre lingue sia interessato a riceverli)
procurarsi giornali editi all'estero. Ecco quindi la principale funzione che attribuiamo a questa
rassegna: far conoscere e seguire con attenzione un po' tutta la pubblicistica libertaria
internazionale, e attraverso questa lettura critica allargare le conoscenze sull'evolversi delle
attività e del pensiero libertario ovunque si manifestino. Nessuno snobismo, dunque, nella scelta
di dar spazio a giornali in lingua straniera: anzi, il suo esatto contrario, cioè la volontà di rendere
tutti i compagni indistintamente in grado di seguire almeno nelle sue linee generali la
pubblicistica libertaria. Chi poi volesse procurarseli, si rivolga direttamente agli indirizzi che
quando indicati segnaliamo sempre. Questa rassegna della pubblicistica libertaria internazionale inizia
così segnalando due ottime
pubblicazioni in lingue inglese. Una viene dalla costa pacifica del Canada, esattamente da
Vancouver, e si tratta dell'undicesimo numero di Open Road, ricco di articoli, saggi,
informazioni. Anche la presentazione grafica è decisamente valida. Il corpo centrale di questo
numero raccoglie una serie di lunghi saggi di riflessione sull'ultimo decennio e di analisi delle
prospettive future: "gli insegnamenti degli anni '70 / le strategie per gli anni '80" è infatti il titolo
generale di questa sezione. Due di questi saggi li trovate tradotti su questo stesso numero della
rivista: si tratta del saggio sull'anarco-femminismo di Kytha Kurin e della lettera aperta
sull'ecologia di Murray Bookchin. Passiamo brevemente in rassegna gli altri: Bob Silverman
ripercorre l'esperienza tuttora in corso in Nord America del movimento dei "ciclisti militanti", un
fenomeno davvero originale per il lettore italiano. La lotta contro il traffico, con lo strapotere
delle case automobilistiche, per imporre alle autorità di facilitare ovunque la circolazione delle
biciclette sottende evidentemente una concezione "ecologica" della società che contrasta con le
scelte industriali, urbanistiche, ecc. delle classi dominanti: di qui lo scontro in atto, e la sua
tendenza ad estendersi ad altri aspetti della vita sociale. In un altro saggio Fred Mobile analizza
la situazione carceraria nordamericana, mettendo in luce i nuovi meccanismi di repressione e di
controllo della personalità: particolare attenzione viene dedicata alla lotta contro l'isolamento
carcerario, che è un po' il tema centrale di tutto il movimento anti-carceri negli U.S.A. ed in
Canada. Sempre sulla stessa tematica un gruppo anti-carceri anarchico operante in Canada
riferisce della sua esperienza pratica. John Zerzan analizza il malcontento ed i fenomeni di
rivolta che attraversano la società americana, domandandosi se la frustrazione che emerge in tanti
aspetti della vita sociale sarà incanalata in un un'isteria reazionaria (qual è quella evidenziata
dalle manifestazioni anti-iraniane dei mesi scorsi) oppure se vi sarà una crescita nelle attività
rivoluzionarie. Altri saggi (tra i quali, una buona parte del "programma anarchico" dei Gruppi
Anarchici Federati - unico contributo dall'Italia) completano quell'intelligente raccolta di
contributi da leggere, da meditare, da discutere (l'indirizzo di Open Road è: Box 6135, Station
G,
Vancouver, B.C., V6R 4G5, Canada; l'abbonamento annuo suggerito è di almeno due ore di
salario, più altri 5 dollari per l'invio via aerea. Una copia del n. 11 costa 2 dollari). Un'altra
pubblicazione in lingua inglese che desideriamo segnalare è il n. 5 dell'Anarchist review
("rivista anarchica") della Cienfuegos Press, l'attivissima casa editrice con sede nelle isole
Orchadi, a nord della Scozia (Cienfuegos Press, Over the Water, Sanday, Orkney, KW17 2BL,
Regno Unito / Una copia del n. 5 costa 2 sterline). Si tratta di un vero e proprio volume di 148
pagine, con articoli dedicati alla problematica organizzativa, alla Bulgaria oggi, agli anarchici
nella rivoluzione messicana, alla banda del Matese, ecc.. Una ventina di pagine sono dedicate
alla vita e ad alcuni scritti di Errico Malatesta. La parte del Leone è comunque fatta dalle
recensioni dei libri (qualche decina), dal cui insieme emerge la vitalità del pensiero libertario,
non solo nell'ambito culturale anarchico ma anche, seppur frammentariamente ed a volte
contraddittoriamente, in altri ambiti culturali. La medesima casa editrice anarchica Cienfuegos Press ha
pubblicato recentemente un
interessante volume di due criminologi americani, Larry Tifft e Dennis Sullivan, dal titolo The
struggle to be human: crime, criminology and anarchism ("la lotta per essere umani: crimine,
criminologia e anarchismo"). Si tratta di una ricerca da un punto di vista anarchico sul crimine,
sulla punizione, ecc., in aperta polemica con l'impostazione data alla "questione criminale" dalla
sociologia accademica e da quella marxista. Anche nella repubblica d'Irlanda (Eire) gli anarchici ci sono e si
fanno sentire: segnaliamo qui
due pubblicazioni, Resistance! (7 Marlboro St., Dublino, Eire) e Anarchist worker (49a
Leinster
Rd. Dublino 6, Eire), quest'ultima organo dell'Anarchist worker alliance ("Alleanza dei lavoratori
anarchici"). Tra i vari temi affrontati su queste testate, emerge quello della lotta contro l'energia
nucleare e, in particolare, contro le miniere di uranio. Anche gli anarchici di Belfast, la capitale
dell'Irlanda del Nord (Ulster), sono impegnati su questo fronte anti-nucleare, come risulta dal
loro periodico fondato quest'anno Outta control ("Fuori controllo") e da un volantone anti-nucleare
diffuso in questi mesi. Chi desiderasse ricevere Outta control (un numero costa il
corrispondente di 300 lire) scriva al seguente indirizzo: Outta control, Belfast Anarchist
Collective, c/o Just Books, Smithfield, Belfast, Ulster, U.K. Una vera miniera di informazioni, comunicati,
notizie ed a volte anche di interessanti analisi sul
movimento alternativo, antimilitarista principalmente ma anche ecologico, ecc., è costituita dal
quindicinale Peace news for nonviolent revolution (8 Elm Avenue, Nottingham, U.K. / una copia
costa il corrispondente di 400 lire): come indica già il titolo ("Notizie di pace per una rivoluzione
nonviolenta") non si tratta di una pubblicazione anarchica. Trovano comunque spazio al suo
interno un po' tutte le tematiche della sinistra anti-autoritaria britannica, in un continuo
susseguirsi di piccole e grandi informazioni di lotte, iniziative, marce, nuovi gruppi, appelli alla
solidarietà. Un bel giornale, graficamente vivace, che deve certamente avere una sua storia se è
vero, com'è indicato in copertina, che ha già superato i duemila numeri pubblicati! Ultima
segnalazione, il bimestrale Fifth estate ("Quinto stato") che viene pubblicato a Detroit, la
capitale U.S.A. dell'auto: si tratta di un giornale a 16 pagine, di netta impostazione libertaria ed
antiautoritaria, anch'esso ricco di informazioni e di tematiche proprie dei movimenti libertari
nordamericani - con particolare attenzione alle lotte nelle carceri. L'abbonamento per l'estero
costa 6 dollari (indirizzate a: Fifth Estate, 4403 Second Ave., Detroit, Mi. 48201, U.S.A.).
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