rivista anarchica
anno 32 n. 283
estate 2002


arte

Un monumento a Bakunin
Intervista di Maria Mesh a Christian H. Cordes

 

Ecco le motivazioni dell’autore del monumento fai da te pubblicato in questa pagina; buona lettura, e poi… buon montaggio!

Come ti è venuta l’idea del monumento?

Il punto di partenza fu un concorso per un monumento a Bakunin indetto dalla NGBK [Neue Gesellschaft für Bildende Kunst – www.ngbk-berlin.de (nuova società per le belle arti)] di Berlino. Quest’associazione aveva organizzato un concorso di bozzetti in collaborazione con l’editore Karin Kramer Verlag. La finalità dell’iniziativa era la realizzazione di una mostra dei progetti. Il mio monumento fu una parte di questa, con copie da portare via per i visitatori. All’epoca il monumento era ancora fatto con 2 fogli A4 e ovviamente l’anno indicato era il 1996. In occasione della mostra fu pubblicato un catalogo. Bakunin?Ein Denkmal!, Kunst Anarchismus (Bakunin? Un monumento!, Arte anarchismo) per le edizioni Karin Kramer Verlag, Berlino. Questo contiene idee sorprendenti e convenzionali, in parte vale la pena guardarlo e in parte vale anche la pena leggerlo, ci sono parti molto aneddotiche.

Qual è il tuo rapporto con Bakunin?

Prima del concorso avevo solo qualche vaga idea. Poi ho iniziato a leggere, con crescente interesse, tutto quel che mi capitava tra le mani. Inizialmente la cosa che più mi interessava era la biografia con le sue differenti fasi e rotture. Una cosa che poi è contenuta anche nel mio monumento. Il monumento può viaggiare facilmente, potendo apprendere lingue straniere anche senza problemi in altri paesi, si sente a casa sua su differenti piattaforme tecniche.
Di Bakunin mi piacciono molto i pensieri molto critici, fondamentali sullo Stato, come il seguente:
L’unità è la meta verso cui l’umanità tende irresistibilmente. Ma essa diventa fatale distruttrice dell’intelligenza, della dignità, della prosperità degli individui e dei popoli, tutte le volte che essa ci viene al di fuori della libertà, sia attraverso la violenza, sia basandosi sull’autorità di un’idea teologica, metafisica, politica od anche economica.
Poi anche in riguardo a molti temi attuali: Il patriottismo che tende all’unità al di fuori della libertà è un cattivo patriottismo , sempre funesto agli interessi popolari e reali del paese ch’egli pretende esaltare e servire, amico, spesso senza volerlo, della reazione – nemico della rivoluzione, vale a dire dell’emancipazione delle nazioni e degli uomini.
(…) – senza di esso
(il principio della libertà, N.d.R.), non vi è intelligenza né giustizia, non vi è prosperità né umanità.
Delle volte fa bene leggere che pensieri del genere sono di un manoscritto del 1871.

Un monumento per Bakunin può essere soltanto un monumento da sovvertire... ma non ti è mai successo che qualcuno abbia frainteso la cosa?

Fino ad oggi no!
Una volta che uno si è costruito il monumento, se n’è già occupato così tanto che non c’è più molto da fraintendere. Ma ovviamente poi c’è sempre anche la frustrazione, quando la corona cade nuovamente giù... è così quando si lavora senza trucchi! Ma vale la fatica.

Maria Mesch

Citazioni da: M. Bakunin, Libertà, uguaglianza, rivoluzione, Edizioni Antistato, Milano, 1976