rivista anarchica
anno 33 n. 289
aprile 2003


ai lettori

AntifAscisti sempre

 

Dossier. Al centro di questo numero c’è un dossier antifascista di 24 pagine, in bicromia. Ne abbiamo fatto stampare a parte alcune migliaia di copie, pensando alle esigenze di quella che una volta si chiamava “propaganda” e che – a prescindere dalle parole usate – resta, a nostro avviso, di grande attualità. Ci riferiamo all’esigenza di ricordare le nostre radici, che affondano sì nella Prima Internazionale, nel dibattito in seno al movimento operaio e socialista di fine ’800. Ma con altrettanta importanza si nutrono della scelta antifascista – una scelta compiuta fin dalle origini del fascismo e della sua ascesa al potere.
In questi tempi di mobilitazione anti-guerra, vale la pena ricordare quanto il nostro antifascismo sia sempre stato tutt’uno con l’antimilitarismo. Non è un caso che la stessa “svolta” di Benito Mussolini, dal socialismo al nazionalismo (e poi alla fondazione del movimento fascista) sia avvenuta ai tempi della Prima Guerra Mondiale e proprio in merito alla questione dell’intervento. Così come l’epilogo del fascismo sia iniziato con la partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale, al fianco della Germana hitleriana.
E anche oggi, che insieme a tanti altri dei più diversi orientamenti, scendiamo in strada a manifestare contro la guerra, il ribadire la nostra scelta di fondo antifascista ha un senso preciso: quello di un’opposizione radicale alla macchina del militarismo e del Potere, opposizione ancora più decisa quando i due si incontrano e fanno sfracelli – com’è proprio in queste settimane.
Il dossier che proponiamo non è nuovo: recepisce in gran parte l’analogo dossier Gli anarchici contro il fascismo, uscito dentro il n. 216 (marzo 1995) di “A” e distribuito in questi anni in innumerevoli occasioni da tanti compagni e gruppi. In questa nuova edizione, con otto pagine in più e stampa in bicromia, si sono aggiunte le schede su tre situazioni locali, in cui gli anarchici hanno giocato un ruolo particolarmente significativo (Carrara, Imola, Piombino). In conclusione del dossier abbiamo aggiunto due begli articoli sul fascismo di Errico Malatesta (1853-1932), il più moderno ed equilibrato tra i “classici” dell’anarchismo.
Ricordiamo che “la madre” di tutti i dossier sull’antifascismo anarchico è stato il n. 20 (aprile 1973) della nostra rivista, interamente dedicato all’argomento – salvo le ultime due pagine dedicate al caso dell’anarchico salernitano Giovanni Marini. Quelle due pagine vennero stampate a parte in 50.000 copie e furono uno degli strumenti che gli anarchici allora utilizzarono nella campagna di contro-informazione su quella vicenda. Quel numero di “A” ebbe anche il merito di essere la prima raccolta di materiali sulla storia del nostro antifascismo.
Il dossier costa € 2,00. Per ordinazioni da 1a 20 copie, aggiungere € 2,00 fissi quale contributo per le spese postali. Per ordinazioni di almeno 50 copie le spese postali sono a nostro carico e il prezzo scende a € 1,00 l’uno. Per ordinazioni di almeno 200 copie scende a 30 cent l’uno. Ciò significa che per riceverne 200, basta pagare € 60,00.

Bentornato! Con un editoriale contro il militarismo riprende la collaborazione con “A”, dopo oltre un decennio di assenza, Andrea Papi. Nel primo ventennio della rivista, cioè negli anni ’70 e ’80, è stata una delle voci più presenti e vivaci sulle nostre colonne. È un nostro vecchio amico e siamo contenti che il suo percorso e le sue riflessioni si incrocino di nuovo con “A”.

Codice a barre. Da questo numero, in quarta di copertina fa la sua comparsa il codice a barre. È uno strumento diventato quasi indispensabile nella distribuzione commerciale, nel nostro caso nelle librerie.