Dalla partecipazione, giovanissimo, alla rivoluzione sociale
e alla lotta antifranchista nella Barcellona del 1936-’37
fino ai giorni nostri,
attraversando una vita di impegno sociale, carcere, esilio,
sconfitte, speranze.
Senza mai perdere la bussola libertaria
e soprattutto con lo sguardo rivolto al presente e al futuro.
Diego Camacho (Abel Paz il suo pseudonimo) ha scritto
libri importanti sulla “guerra civile” e sul ruolo svolto dagli anarchici
allora e dopo la vittoria di Francisco Franco.
E continua a fare giri di conferenze.
L’ultimo, in Italia, lo scorso autunno.
In quell’occasione una sua lunga intervista è apparsa su “Alias”,
il supplemento settimanale del quotidiano comunista “Il Manifesto”.
La ripubblichiamo in questo numero.
Segue l’Abeledario, una curiosa sintesi dell’AbelPazpensiero in 21 voci.