Grecia/1
Un paese emergente pieno di contraddizioni
di Franco Bertolucci
La Grecia è vicina ma, per tanti aspetti, sconosciuta e lontana.
Eccone una scheda sintetica con uno sguardo anche alle realtà anarchiche e libertarie.
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La situazione economica
La Grecia rappresenta sul piano economico e politico, ormai da circa un decennio,
uno dei paesi emergenti, insieme alla Spagna, dell’area del Mediterraneo, con una crescita economica superiore alla media comunitaria, infrastrutture moderne e un’immagine internazionale di paese affidabile.
Nel recente passato ha avuto il suo momento di “gloria” con le Olimpiadi del 2004. Attualmente è governato da Costas Karamanlis esponente di un blocco politico conservatore di cui è perno il partito della Nuova democrazia. Un paese con poco più di 11milioni di abitanti, di cui un terzo concentrati nell’area urbana di Atene (3.757.000 – fonte: censimento 2001. Altre città principali della Grecia sono Salonicco – 1.047.000 abitanti –; Patrasso e distretto – 334.000 abitanti –; Larisa e distretto – 278.000 abitanti –; Iraklion e distretto – 294.000 abitanti –), ha un economia oggi, rispetto a trent’anni fa, estremamente più dinamica e diversificata, aperta ai prodotti e agli investimenti provenienti dall’estero. La base industriale greca risulta da sempre di ridotte dimensioni, se confrontata con altri paesi UE: nel 2005 l’industria ha contribuito con il 17,2% del PIL, di cui il 9,7% proveniente dai settori manifatturiero e minerario il 7,5% dal settore delle costruzioni. Nonostante la politica di privatizzazioni varata dagli ultimi governi, lo Stato continua a svolgere un ruolo preminente nel settore economico. Tradizionalmente, i tre quarti circa dell’attività economica sono controllate dalle aziende statali specialmente nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni. L’industria è prevalentemente concentrata nelle aree urbane e periferiche di Atene e Salonicco, mentre è assai scarsa nelle regioni settentrionali e nelle isole. Oggi, grazie agli aiuti comunitari, grande impulso hanno avuto lo sviluppo delle infrastrutture – strade, ferrovie, porti e aeroporti. Il settore dell’agricoltura, nonostante il declino degli ultimi anni, risulta in termini relativi il più esteso dell’UE rappresentando il 4,1% del PIL nel 2005, ben al di sopra della media europea del 2,5%. L’agricoltura della Grecia è caratterizzata dalla presenza di un elevato numero di unità produttive di piccole dimensioni ed è prevalentemente orientata verso produzioni tipicamente mediterranee (olio di oliva, agrumi, cotone e tabacco). Nel 2004, il settore terziario contribuiva con il 74,4% alla formazione del PIL; comparti di particolare rilievo e trainanti del settore nel suo complesso sono le attività armatoriali ed il turismo.
Il deficit della finanza pubblica è stato drasticamente ridotto: nel 2004 (anno delle Olimpiadi) era il 7,8% del PIL e nel 2007 ha raggiunto il 2,8%, al di sotto del limite del 3% fissato nel “Patto di stabilità e crescita” attualmente in vigore nei paesi dell’area euro.
La crescita degli investimenti fissi, motore del progresso economico degli ultimi anni, è aumentata notevolmente nel 2006 (14,8%); nel 2007 tale tasso ha subito un brusco rallentamento, al 4,1%, ed è previsto un suo assestamento sul 3,9% nel 2008-09; il livello degli investimenti rimane tuttavia elevato in termini assoluti. Con l’aumento dei tassi d’interesse, i consumi privati dovrebbero rallentare intorno al 2% annuo. Le esportazioni sono previste in crescita ad un tasso maggiore rispetto a quello delle importazioni; nel periodo 2008-12 il tasso di crescita del PIL dovrebbe assestarsi in media sul 3,1% (dal 4,3% del 2003-07).
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Atene, sede del Gruppo ‘Nosotros’ |
La situazione politica
La politica greca in questi ultimi trent’anni è stata gestita da due clan familiari quelli dei Karamanlis e dei Papandreou.
Nel settembre 2007, il governo di centro-destra guidato da Costas Karamanlis ha ricevuto il secondo mandato consecutivo. La rielezione di Karamanlis, anche se con un minor consenso dovuto agli effetti di alcuni scandali finanziari e alla catastrofica gestione dei soccorsi alla popolazione durante l’estate del 2007, quando la Grecia è stata devastata da molteplici incendi, nella sostanza ha significato una conferma delle politiche neoliberiste: privatizzazione delle aziende pubbliche, incremento delle riforme strutturali, in particolare quelle riguardanti le pensioni e il mercato del lavoro ecc.
George Papandreou, nonostante la sconfitta elettorale, è stato rieletto leader del PASOK nel novembre 2007 e di recente è stato nominato presidente della Internazionale socialista. Il PASOK è però impegnato in una difficile transizione. Dopo quasi venti anni consecutivi al governo, il passaggio all’opposizione ha lasciato il segno. La sconfitta elettorale ha accentuato l’antagonismo tra la componente riformista-liberista e quella social-democratica.
Sulla scena politica di questi anni si è affacciato il LAOS – Movimento popolare ortodosso su posizioni xenofobe e di estrema destra, che tutte le rilevazioni danno in crescita. Il suo leader Giorgios Karadzaferis, grazie a una politica populista basata sulla difesa dell’identità e della tradizione nazionalista e l’abilità mediatica, può rappresentare un polo di attrazione sia per una parte dell’elettorato di centrodestra, sia per la parte più social-popolare di quello che oggi vota PASOK.
Alla sinistra del PASOK ci sono altre due formazioni il KKE, Partito comunista greco di tendenza stalinista e la coalizione d’impronta ecologista della nuova sinistra SYRIZA. Entrambi i partiti nelle ultime elezioni del 2007 hanno avuto un discreto successo elettorale.
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Atene, manifesti anarchici |
Il movimento anarchico
Le cronache politiche di questi anni della Grecia hanno spesso portato all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale la presenza di un movimento anarchico numeroso e assai vivace. Da dove nasce e come si è sviluppato il neoanarchismo della penisola Ellenica?
La storia della Grecia contemporanea per la generazione dei giovani del Sessantotto, ha inizio il 21 aprile 1967 quando un gruppo di colonnelli impose un regime militare, sospendendo ogni garanzia democratica e imprigionando migliaia di oppositori. Molti studenti antifascisti greci furono costretti ad emigrare in paesi europei dove di lì a poco sarebbe scoppiata la rivolta studentesca. Il movimento anarchico in Grecia in quel periodo praticamente non esisteva. Gli anni Trenta con i regimi autoritari che si erano succeduti, la seconda Guerra mondiale e la successiva guerra civile, tra comunisti fedeli a Mosca e i monarchici/nazionalisti alleati delle potenze occidentali (soprattutto dell’Inghilterra), avevano spazzato via ogni residua memoria di un movimento che seppur minoritario aveva mosso i suoi primi passi tra la fine dell’Ottocento e i gli anni Venti del Novecento. L’oblio aveva cancellato i nomi dei pionieri dell’anarchismo ellenico come quello del poeta Mikelis Avlichos (1844-1917), dell’operaio Constantinos Speras (1893-1943) o dell’internazionalista Plotinos Rhodakanatis di tendenza socialista libertaria, che ebbe un ruolo importante nel primo movimento rivoluzionario messicano.
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Atene, lapide in ricordo del giovane studente
Michailis Kaltezas ucciso dalla polizia
l’11 novembre 1985 |
La situazione cambia radicalmente con la rivolta studentesca del Politecnico del 17 novembre 1973, cui partecipano anche alcune individualità anarchiche, che da il via alla crisi del regime dei colonelli e riporterà la Grecia nell’alveo delle democrazie occidentali. Alcuni gruppi di giovani studenti, che all’estero avevano maturato una scelta libertaria, tornati in Grecia alla caduta del regime dei colonnelli, iniziarono a costituire circoli e pubblicare giornali dichiaratamente anarchici. Alla fine degli anni Settanta il movimento anarchico greco salì alle cronache internazionali in seguito ad una dura repressione da parte delle autorità che colpì diverse decine di compagni, alcuni di questi vennero condannati con varie accuse a diversi anni di prigione. Il movimento libertario internazionale si mobilitò per strappare dalle galere questi compagni, tra i quali in particolare si ricordano Philippos e Sophia Kyritsis condannati a 9 anni di prigione per attività sovversiva.
Il movimento anarchico greco torna di nuovo alla ribalta internazionale quando in occasione delle manifestazioni indette il 17 novembre 1985, per ricordare la rivolta studentesca del Politecnico del 1973, la polizia e gli apparati speciali anti-sommossa del ministero dell’interno, allora guidato dai socialisti del PASOK, attaccano i manifestanti arrestando centinaia di studenti e uccidendo il giovane quindicenne Michailis Kaltezas – Oggi nel luogo dove fu ucciso il giovane studente una lapide lo ricorda – . Il 17 novembre è diventata una data fondamentale del calendario sovversivo e anarchico greco, ogni anno si tengono manifestazioni e proteste che spesso culminano in incidenti con le forze dell’ordine. Da quegli anni il movimento anarchico greco è cresciuto per attività e diffusione e oggi è una parte vitale dell’opposizione sociale al governo di Karamanlis.
Franco Bertolucci
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Atene, striscione anarchico |
Principali indicatori economici
Indicatore |
PIL |
2004 |
2005 |
2006 |
2007* |
PIL a prezzi correnti |
185,2 |
198,6 |
214,0 |
228,9 |
(miliardi di €) |
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PIL a prezzi correnti |
230,3 |
247,4 |
268,7 |
313,4 |
(miliardi di US$) |
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Tasso di crescita reale (%) |
4,6 |
3,8 |
4,2 |
4,0 |
PIL pro capite (US$) |
20.980 |
22.520 |
24.470 |
28.560 |
Inflazione (%) |
2,9 |
3,5 |
3,2 |
2,9ª |
Bilancia Commerciale |
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(miliardi di US$) |
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Esportazioni fob |
15,7 |
17,7 |
20,3 |
23,9 |
Importazioni fob |
-47,4 |
-52,0 |
-64,6 |
-80,8 |
Saldo |
-31,6 |
-34,3 |
-44,3 |
-56,9 |
Tasso di disoccupazione (%) |
10,5 |
9,9 |
8,9 |
8,3 |
Tasso di cambio US$:€ |
1,24 |
1,25 |
1,26 |
1,37ª |
(media annuale) |
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Debito estero (miliardi di US$) |
69,4 |
75,2 |
81,0 |
86,7ª |
Riserve Internazionali |
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(miliardi di US$ – escluso oro) |
1,2 |
0,5 |
0,6 |
n.d. |
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Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report giugno 2008 (*) stime EIU; (ª) valori attuali |
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