È
sempre la vicenda politico-giudiziaria legata alla Strage di Stato
a tenere banco sul n. 11 (marzo 1972) di “A”. La copertina e oltre 3 pagine interne se ne occupano: in particolare un’intera pagina prevalentemente fotografica è dedicata all’affollata manifestazione nazionale anarchica svoltasi a Roma in occasione dell’inizio del “processo Valpreda”. Un corsivo redazionale prende posizione – in assonanza con le posizioni espresse dalle organizzazioni anarchiche nazionali – contro la candidatura di Pietro Valpreda nelle liste elettorali de “il Manifesto”. Mentre la rivista è già in macchina – si legge – apprendiamo che Valpreda ha accettato la candidatura. Non possiamo che ribadire con maggiore sdegno la nostra condanna al gruppo dirigente del Manifesto. La decisione incoerente di Valpreda è comprensibile se non sul piano politico per lo meno sul piano umano. Le manovre dei politicanti non hanno invece attenuanti.
I temi trattati nel n. 11 sono come sempre i più varii. Un vero e proprio piccolo saggio è dedicato alla Cina (“La Cina è vicina: a chi? Discorso sulle strutture socio-economiche cinesi”), tanto più apprezzabile se si pensa alla mitologia pro-maoista che influenzava gran parte della sinistra non solo italiana. Interessante anche un reportage sulla variopinta presenza anarchica in Olanda.
Un tema presente su quasi ogni numero di “A” è quello “operaio”: questa volta viene analizzata la situazione all’Alfa Romeo di Arese (Milano). Una dichiarazione collettiva di obiezione di coscienza “come mezzo di lotta rivoluzionaria” viene pubblicata con la dichiarata volontà “di aprire un dibattito per ottenere dei contributi critici e per sviluppare l’analisi del problema”.
Il nostro collaboratore storico Nico Berti (pseudonimo: Mirko Roberti) propone una bella storia sull’esperienza storica dei consigli operai. Altri articoli si occupano di pedagogia libertaria (“Il bambino al centro della scuola”), di “Freud e la repressione sessuale”. Scompare da questo numero la rubrica “Cronache sovversive”, che raccoglieva numerose notizie in breve, di ogni tipo, a volte riprese dal Bollettino dei giornalisti democratici.