rivista anarchica
anno 39 n. 345
giugno 2009


ai lettori

La mi(s)ticA Simone Weil

 

Il dossier di questo numero è decisamente originale – e atipico nell’ambito della ventina di dossier che finora abbiamo pubblicato. Si tratta di un vero e proprio saggio della nostra amica e collaboratrice Monica Giorgi sugli aspetti libertari del pensiero e della vita di Simone Weil: una vita di pensiero, eccezionalmente interessante e profonda, di donna e di intellettuale. Weil ha vissuto con partecipazione e riflessione alcune delle vicende europee negli anni ’30 e ’40 dello scorso secolo. Basti citare, per esempio, la sua esperienza in fabbrica, come operaia, nella Francia degli anni ’30, con la sua presenza assidua nelle file del sindacalismo rivoluzionario. Oppure la sua partecipazione alla rivoluzione sociale spagnola, nell’ambito della Colonna Durruti.
Simone Weil non è stata né si è mai definita “anarchica”. In una costante riflessione su se stessa e sul contesto socio-politico, ha non di meno attraversato la sua breve ma intensa esistenza viaggiando per l’Europa (la natia Francia, la Germania, la Catalogna, l’Inghilterra e l’Italia) senza smettere di pensare e agire al di fuori di qualsiasi banalizzante etichetta. La cultura e l’editoria anarchiche hanno occasionalmente fatto i conti con questo personaggio scomodo, scomodo per tutti, perché per niente disponibile a farsi inquadrare: non dagli ebrei né dai cattolici, non dai comunisti (dura e argomentata la sua critica al marxismo) né dagli anarchici. Eppure quelle che Monica definisce con sensibilità e rispetto le sfumature anarchiche della Weil, ci paiono – dopo la lettura di questo suo saggio – molto precise e forse qualcosa di più che solo sfumature.
Due parole anche su Monica. La conosciamo dai primi anni ’70, quando era tra gli animatori del movimento anarchico a Livorno. In quel periodo era molto nota quale componente di punta della nazionale azzurra di tennis. Sul finire di quel decennio, ebbe grane giudiziarie che si risolsero alla fine con un’assoluzione e la decisione di Monica di trasferirsi in Svizzera, dove ha lavorato in ambito scolastico e dove attualmente collabora con gli Archivi riuniti delle donne-Ticino; nel frattempo, si è laureata in filosofia a Verona (dopo la laurea giovanile in pedagogia). Da anni partecipa alle attività della Comunità filosofica femminile Diotima (animata, insieme a molte altre, da Luisa Muraro) per l’interesse e la passione che in lei suscita la politica delle donne. Monica è una nostra irregolare e apprezzata collaboratrice.
Nel n. 102 (giugno/luglio 1982) di “A” abbiamo pubblicato una densa intervista con Monica subito dopo le sue peripezie giudiziarie.

Il prossimo numero, datato “estate 2009”, coprirà come di consueto i mesi di luglio-agosto-settembre. Al suo interno conterrà in una versione nuova e molto più analitica il catalogo completo delle nostre iniziative editoriali e musicali, quel “NonsoloA” che passa appunto da 4 a 16 pagine. Sarà naturalmente disponibile (e scaricabile) anche sul nostro sito.
Il numero successivo (“A” 347) uscirà in ottobre.