rivista anarchica
anno 39 n. 349
dicembre 2009-gennaio 2010


ai lettori

VitA di “A”

 

Abruzzo. Lo scritto di Adriano Paolella sulla ricostruzione post-terremoto all’Aquila e dintorni, pubblicato sul numero di ottobre, ha stimolato varie lettere di apprezzamento e di consenso, tra le quali quella di compagni abruzzesi impegnati, tra mille difficoltà, in quelle terre martoriate. Dietro loro richiesta, abbiamo deciso di ristamparlo a parte, con una sua copertina, ed è quindi disponibile come dossier da distribuire. Per sostenere l’importante attività dei nostri compagni, abbiamo deciso che sia “A” a farsi carico di tutte le spese di stampa e spedizione.
Naturalmente il dossier, di cui riproduciamo qui accanto la copertina, entra far parte della sempre più numerosa schiera dei dossier di “A”, cui si aggiunge proprio in questo numero la ristampa nella nuova veste grafica dell’esaurita Lettura di Kropotkin.
Abruzzo e Kropotkin, attualità di critica e di lotta da una parte, teoria del pensiero anarchico dall’altra: due funzioni svolte da sempre dalla nostra rivista, in una continua tensione per restare con i piedi per terra senza tralasciare l’orizzonte utopico.

Bilancio. Lo scorso 30 novembre si è chiuso, come di consueto, il bilancio annuale di “A”. Che anarchici saremmo se lo chiudessimo al 31 dicembre come tutti gli altri?
Sul prossimo numero ne daremo il solito resoconto sintetico. Niente di emozionante, lo anticipiamo. Alle consuete difficoltà economiche si è aggiunta, quest’anno, la scelta di aumentare di fatto la foliazione, cioè il numero medio delle pagine. È quasi come se facessimo un numero in più all’anno e, poiché i costi di ogni numero sono solo parzialmente coperti dai ricavi (abbonamenti, distribuzione militante, vendita commerciale, ecc.), è evidente che qualsiasi miglioramento di “A” finisce per pesare sui costi.
Ne riparleremo sul prossimo numero. Se ne abbiamo accennato ora, è perché di solito a fine anno vengono rinnovati gran parte degli abbonamenti e se qualche anima bella decidesse di passare dall’abbonamento ordinario (30,00 euro) a quello sostenitore (da 100,00 euro in su) oppure aggiungesse comunque qualcosa in sottoscrizione all’abbonamento ordinario, non sarebbe male.

Iride Baldo

Iride. Se n’è andata dopo una lunga battaglia contro il cancro, Iride Baldo. Un’amica, per noi della redazione. Un’amica che ci ha dato una mano poderosa nel 2001, quando stavamo preparando l’uscita del nostro CD “ed avevamo gli occhi troppo belli”. Iride, che aveva una lunga esperienza professionale alle spalle come giornalista (tra l’altro, a Radio Popolare) e come ufficio stampa (tra l’altro con Fabrizio De André), preparò la conferenza-stampa di presentazione che si tenne l’11 giugno 2001 nel campo-nomadi di via Idro, periferia nord-est di Milano.
Per settimane lavorò secondo il suo stile stakhanovista, coinvolgendoci in un’opera certosina di contatto con tutti i giornalisti musicali, le testate, le radio, ecc.. E alla fine fu merito prevalentemente suo se il giorno dopo la conferenza-stampa (riuscitissima) la quasi totalità dei giornali ne parlò, a volte con una paginata, interviste, riquadri, ecc.. Fu quello l’inizio del successo d’immagine e anche di vendite (24.000 copie vendute a tutt’oggi) di quel “prodotto” assolutamente atipico che segnò l’inizio, per noi, dell’esperienza di “produttori” di CD e DVD.
Non eravamo in tanti a dirle addio nel cimitero di Lambrate. Ma tutti, ognuno con percorsi diversi, avevamo ragioni profonde per rimpiangerla. Citiamo qui, tra i presenti, solo Bruno Bigoni e Romano Giuffrida, nostri cari amici e compagni, autori del documentario “Faber” (diffuso dentro il nostro DVD “ma la divisa di un altro colore”), per il quale Iride aveva lavorato con il consueto entusiasmo.

 

Prossimo numero. Il n. 350 (febbraio 2010), primo della quarantesima annata di “A”, sarà spedito intorno al 20 gennaio.