rivista anarchica
anno 41 n. 367
dicembre 2011 - gennaio 2012


Trentasette
anni fa


 

a cura della redazione

 

 

La copertina, un’intervista alle militanti radicali del CISA (Centro Informazione Sterilizzazione e Aborto) e un articolo sulla situazione in Italia (“Nel paese dei cucchiai d’oro” il titolo) segnalano l’attenzione della rivista per la drammatica questione dell’aborto. Il numero che rivisitiamo questa volta è il n. 35, datato “febbraio 1975”. Interessante notare la contemporanea presenza, negli scritti di Rossella Di Leo, di una forte simpatia e sintonia con l’attività “illegali” delle militanti radicali del CISA e di un costante riferimento ideologico all’anarchismo. “La stessa Adele Faccio, una delle fondatrici del CISA, – scrive Di Leo in conclusione del servizio - si dichiara anarchica, pur non avendo legami con il movimento anarchico organizzato. Dove noi non seguiamo più i radicali è quando dall’azione diretta, cioè dall’ambito sociale, passano ai referendum e alle leggi, cioè all’ambito istituzionale e statale. Perché noi, per l’appunto, siamo rivoluzionari e libertari, loro sono riformisti e democratici, anche se extra-parlamentari.”
In queste parole si conferma la linea della rivista – e di una parte del movimento anarchico – di convinta astensione rispetto ai referendum promossi in quegli anni dai radicali, a partire da quello sul divorzio che qualche mese prima aveva segnato, con la clamorosa vittoria del “no” all’abrogazione, una storica sconfitta del potere clericale in Italia. Una scelta e un dibattito che si sono riproposti nel corso dei decenni all’attenzione e alle scelte degli anarchici e dei libertari, con soluzioni differenziate in merito alla partecipazione o meno ai referendum.
Un altro tema affrontato 37 anni fa e tuttora “aperto” è quello del “linguaggio di A”. Nella rubrica della posta vengono pubblicate due lettere, una di “un compagno di Venezia” e un’altra di un manovale disoccupato di Catania. Quest’ultimo lancia “un appello ai compagni professori, dottori, ecc. che scrivono su A: sforzatevi di essere semplici e abbandonate il linguaggio da addetti ai lavori (...)”. La redazione sostanzialmente accetta le critiche e coglie l’occasione per chiedere ai collaboratori di tenere presente la questione della comprensibilità.
Ripensando al dossier in più puntate sulle cooperative USA, curato da Enrico Massetti e pubblicato nel corso del 2011 su “A”, assume un interesse particolare lo scritto di Roberto Ambrosoli sul movimento cooperativo in Italia, significativamente intitolato “Tramonto di un’illusione?”. Dello stesso Ambrosoli segnaliamo una netta presa di posizione contro i Decreti Delegati, cioè per i nuovi organi collegiali della scuola, nati in maniera verticistica per recepire e convogliare, in qualche modo, la spinta alla partecipazione nel determinare le scelte in ambito scolastico, sull’onda lunga del ‘68.
Tra le altre tematiche affrontate sul n. 35 di “A” ricordiamo: il ricordo, 30 anni dopo, del gelido inverno del 1944 e dei partigiani che lo vissero in montagna impegnati contro i nazi-fascisti; la politica del presidente messicano Echeverria; un’analisi di alcune società primitive tra potere e sacralità; la situazione dei giovani costretti al servizio militare; l’intervista all’avvocato di Gianfranco Bertoli, l’attentatore del maggio 1973 alla Questura di Milano.