“Chiesa Cattolica Apostolica Romana S.p.A.” è il titolo dell’articolo di apertura del n. 36 (marzo 1975) di “A”. Anche la copertina è dedicata alla chiesa, in occasione dell’Anno Santo. Al di là dei suoi aspetti squallidamente folkloristici – si legge nel sommarietto dell’articolo firmato da R. Brosio (Roberto Ambrosoli) – l’Anno Santo ripropone in tutta la sua attualità il problema della funzione e della potenza della Chiesa Cattolica. La “multinazionale” di Papa Montini controlla un gigantesco giro d’affari e continua nonostante tutto ad esercitare un pericoloso effetto su milioni di coscienze. La validità del nostro anticlericalismo.
A.B. (Amedeo Bertolo) analizza “la paura strumentalizzata”,, cioè il ruolo dei mass-media nell’incutere incertezza e anche terrore tra i cittadini in tema di sicurezza personale e ordine pubblico. Una parte dello scritto è dedicata agli effetti delle campagne mediatiche sulla classe operaia e sulle donne.
Emilio Cipriano (Luciano Lanza) si occupa degli scenari di politica economica. Il suo articolo “Cefis, per esempio” (occhiello: L’ascesa al potere della tecnoburocrazia) si conclude così: I burocrati delle imprese pubbliche stanno sviluppando una intensa azione per estendere e consolidare il loro potere, così facendo creano le condizioni per la fusione del potere politico con quello economico, fenomeno questo tutt’altro che secondario e che pone grossi interrogativi sulle modalità della lotta rivoluzionaria oggi in Italia. A tutto questo dobbiamo dare una risposta adeguata, pena il fallimento della nostra azione. Ritorna dunque, ancora una volta, l’insistenza sulla tematica della tecnoburocrazia, “nuova classe” che con la sua progressiva ascesa modifica gli scenari di classe: una costante nei primi anni di “A”, in assonanza con le analisi elaborate in quegli anni dai Gruppi Anarchici Federati.
Giampietro “Nico” Berti (“Dalla necessità alla libertà”) affronta i diversi approcci dell’anarchismo e del marxismo alla questione della scienza.
Il Comitato Spagna Libertaria (“La repressione non è uguale per tutti”) intervista l’avvocato Francesco Piscopo, che a Madrid ha seguito – insieme ad altri avvocati “stranieri” - il processo di Madrid contro 4 anarco-sindacalisti vittime di una montatura politico-giudiziaria da parte del regime franchista.
Altri temi affrontati: la situazione della stampa di regime, un’intervista a Corrado Stajano sul suo libro Il sovversivo dedicato alla vicenda del giovane anarchico Franco Serantini, la biografia dell’anarchica francese dell’800 Louise Michel (tutti e tre firmati, in vario modo, da Paolo Finzi), un altro scritto di Ambrosoli questa volta sui “decreti delegati” nella scuola, due recensioni di riviste libertarie e alcune “cronache sovversive”.
In definitiva, anche questo numero presenta il solito interessante mix di attualità, un po’ di storia, teoria anarchica. Ma ancora una volta tutti gli articoli sono scritti dai soliti noti della redazione. Gli “altri” trovano spazio solo nella paginetta della posta.
37 anni dopo, la differenza con la rivista che hai in mano è impressionante. Basta dare un’occhiata al sommario.