rivista anarchica
anno 42 n. 369
marzo 2012


Trentasette
anni fa


 

a cura della redazione

 

Ancora una copertina dedicata al movimento operaio: “Quale sindacalismo?” è la scritta che campeggia sulla copertina del n. 37 (aprile 1975).
Al tema è dedicato l’articolo di apertura, intitolato “Lo spettro del S.A.B.” e incentrato sull’intervista a Fabio Mosca (ma il nome non viene rivelato nell’articolo), anarchico triestino residente a Milano, tecnico nella storica sede RAI–TV di corso Sempione, una delle figure di punta del Sindacato Autonomo di Base, da poco fondato. L’intervista, corredata da due schede, è firmata da Umberto Montefameglio, avvicinatosi alla nostra redazione e agli anarchici in generale proprio in quei tempi, il cui fiore all’occhiello “professionale” era la rivista “Il club della pipa”, da lui inventato e diretto, un grosso successo nazionale tra i fumatori dello strano aggeggio.
Il tema del sindacalismo caratterizza anche l’articolo “Mito e realtà delle Comisiones Obreras”, tradotto dalla rivista Frente Libertario e dedicato all’analisi della principale organizzazione semi-clandestina della sinistra spagnola, dominata dai comunisti, drasticamente contrapposta alla CNT e alla storica presenza anrco-sindacalista.
Dalla Germania arriva l’articolo “Leninismo e guerriglia” di Horst Stowasser, nel quale si analizza con precisione l’Armata Rossa (altrimenti conosciuta come “Banda Baader-Meinhof”) che in alcuni ambienti politici (così come nei peggiori mass-media) era accomunata all’anarchismo. Stowasser fa giustizia delle falsità e delle stupidità che stanno alla base di quell’accostamento, che a suo avviso è frutto di una manovra statale. Analogo atteggiamento Stowasser esprime per il gruppo “2 giugno”. Negli anni successivi Horst Stowasser avrà altre occasioni per collaborare con la nostra rivista, in particolare quando con decine di altre compagne e compagni si impegnerà alla costruzione del “Projekt A”, un’interessante esperienza di vita e lavoro comunitari in una struttura tendenzialmente libertaria. Un nostro grande amico, giornalista di successo, editore, conferenziere, che ricordiamo – negli anni giovanili – anche come campione tedesco di nuoto per handicappati.
La medesima tematica della violenza nelle lotte si ritrova nell’intervista realizzata nel carcere Don Bosco di Pisa da Paolo Finzi a Belgrado Pedrini “condannato per antifascismo”, come si legge nel titolo. Pedrini era uno di quegli antifascisti che proseguì con azioni armate ed illegali dopo il 25 aprile 1945 e per questo pagò con decenni di carcere.
Sempre la questione della “lotta armata” si riaffaccia nell’articolo redazionale “N.A.P., Brigate Rosse, Bertoli – Tutti provocatori?”
Nell’ambito dello sguardo internazionale di “A”, segnaliamo anche la corrispondenza dalla Francia (“La riforma viene da destra”) di S. Parane (pseudonimo di Luis Mercer Vega).
Di Elsa Morante e del suo La storia e di Corrado Stajano e del suo Il sovversivo si parla rispettivamente nella rubrica Rassegna libertaria e in quella della posta (Casella postale 3240).
Il solito storico anarchico Giampietro “Nico” Berti (Mirko Roberti) si occupa dell’individualismo anarchico, nella storia e nel pensiero. Titolo del suo scritto: “Sulle orme di Stirner”.
Altri scritti compongono questo numero di 28 pagine, come gli altri di quel periodo e ancora per molto tempo.