rivista anarchica
anno 43 n. 382
estate 2013


a cura della redazione


“L'azione diretta paga” è la scritta che campeggia in copertina del cinquantesimo numero di “A” (ottobre 1976), sotto la foto di una casa occupata. E dentro troviamo articoli sulle lotte autonome degli ospedalieri, un editoriale su “lotte autonome e controllo sindacale”, una tavola-rotonda realizzata nella sede occupata di via Conchetta 16 a Milano, due articoli sull'autotrasporto in Italia (“Sfruttamento a quattro ruote” e “Le carovane di facchinaggio”). L'idea che si ricava anche solo da un'occhiata veloce al numero è quella di una rivista ben attenta al sociale, alle lotte e ai movimenti.
“Da fabbrica del consenso a istituzione totale” è il titolo di un approfondito articolo di Gian Luigi Pascarella su quella che viene definita “l'evoluzione mistificante della scuola” e il relativo sommarietto (sicuramente scritto dalla redazione) è un bell'esempio del linguaggio in vigore negli anni '70 nei movimenti: “La possibilità di innescare lotte libertarie in una struttura di socializzazione autoritaria, qual'è la scuola oggi, richiedono una forte carica di creatività giovanile che permetta di superare i limiti oggettivi che le lotte studentesche hanno dimostrato di avere”. Della serie “cazzo compagni” & dintorni...
Tra gli altri temi presenti, merita di essere sottolineata l'arte. “L'artista tecnocrate” è il titolo di uno scritto di Claudia Vio, veneziana, che in occasione della Biennale (definita “la Biennale dell'ideologia”) si occupa del rapporto tra arte e società, della trasformazione ideologica dell'arte come risposta alla crisi culturale degli anni '30, del rapporto tra industria e arte.
Il legame costante con il movimento anarchico si evince da due scritti, uno di carattere storico e l'altro di stretta attualità. Ci riferimao a una breve storia del movimento anarchico bulgaro, da un secolo in lotta – come si legge nel titolo – “Contro i padroni vecchi e nuovi”. Ne è autore G.R. Balkansky, allora anziano militante anarchico bulgaro in esilio in Francia, esponente di rilievo dell'Internazionale delle federazioni anarchiche (Ifa). Significativa, oltre alla ricostruzione storica, il lancio di un appello in solidarietà con l'anarchico Christo Kolev, detenuto dal regime comunista bulgaro. Del suo caso si stava occupando anche Amnesty international: “ma dobbiamo essere noi anarchici in prima fila nella lotta per la sua liberazione. I nostri compagni incarcerati nei paesi 'socialisti' sono certo numerosi, ma di loro sappiamo poco o niente. Di Kolev invece abbiamo informazioni più dettagliate che ci permettono di aiutarlo concretamente. Non dobbiamo dimenticarlo.”
Sempre nell'ambito dell'attenzione e della mobilitazione contro le dittature “di sinistra” segnaliamo infine uno scritto dello storico anarchico, di origine russa, Sam Dolgoff a proposito di Cuba. Occhiello: La struttura del potere a Cuba. Titolo: Dalla guerriglia alla dittatura. I temi trattati sono ben indicati dal sommarietto: Il potere personale di Castro e la riorganizzazione dell'apparato governativo – Il ruolo mistificante delle Organizzazioni del Potere Popolare – Il controllo sui lavoratori e le condizioni di vita del popolo – La resistenza passiva e l'assenteismo espressioni del dissenso popolare.
Criticare esplicitamente e denunciare il governo del “mitico” Fidel Castro ha sempre segnato una spaccatura a sinistra, in una sinistra affascinata dal ruolo anti-yankee del comandante barbuto (e ora di suo fratello Raul), pronta non solo a perdonargli ma a tacere del tutto e anzi ad attaccare come “pagati dalla Cia” quegli oppositori, a volte di segno libertario, che sempre si sono opposti alla dittatura comunista spesso finendo in carcere. Con in più il marchio dell'infamia.
Cari compagni castristi, ora anche filo-bolivariani (Chávez), noi non ci stavamo ieri e non ci stiamo oggi. L'opposizione all'imperialismo e a quello che ora si chiama neo-liberismo non ci ha mai fatto abbassare la guardia contro chi, in nome del popolo, del proletariato, del comunismo, fonda e sostiene dittature o comunque regimi autoritari.