rivista anarchica
anno 45 n. 397
aprile 2015


arte

Anarchia
Crocevia
Ticino

a cura di Chiara Besana


È un progetto ideato nell'ambito dell'iniziativa «Viavai. Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia» promossa dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, ideato dal dicastero Museo e Cultura di Mendrisio: una serie di manifestazioni in diversi ambiti culturali – mostre d'arte, eventi di danza e conferenze, incontri musicali, laboratori e installazioni fotografiche – iniziate lo scorso settembre. Ecco il programma delle iniziative previste da aprile a Mendrisio, Luino e Lecco.



Disegno e dinamite
Le riviste illustrate tra satira e denuncia

1 marzo 2015 – 31 maggio 2015
Lecco, Palazzo delle Paure

Il percorso espositivo nella sede di Lecco, curato da Simone Soldini e Chiara Gatti, con la collaborazione dello studioso e collezionista francese Michel Dixmier e il direttore di Palazzo delle Paure Barbara Cattaneo, approfondisce il tema dell'illustrazione satirica legate alle maggiori riviste anarchiche europee, a cavallo fra Otto e Novecento.
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, in tutta Europa si conobbe infatti una grandiosa fioritura di giornali e riviste, mezzi di diffusione per eccellenza delle idee anarchiche. Il disegno di denuncia e l'illustrazione satirica furono una formidabile arma di lotta nelle mani di grandi artisti come Daumier, Manet, Vallotton, Luce, Signac, Steinlen, Kupka, Jossot, Galantara, Masereel, Schrimpf, Scalarini e Grosz che pubblicarono i loro disegni su testate divenute leggendarie: Les Temps Nouveaux, l'Assiette au beurre, Le Père Peinard, La Feuille, L'Asino, Il Pasquino, Mother Earth, Aktion, Simplicissimus.

Frantisek Kupka, L'argent, 1902, “L'Assiette
au beurre” n°41, 11 gennaio 1902

La mostra di Lecco, che affianca il capitolo allestito a Mendrisio, analizza il tema della rivista satirica e della storia dell'arte prestata alla critica sociale, allineando una settantina di esemplari d'epoca, fra testate e tavole originali di autori votati alla causa. Anticlericalismo, antimilitarismo e anticapitalismo sono i motori che animano immagini fortemente espressive, pagine cariche di ironia e disappunto, verso le istituzioni impietose e i soprusi esercitati a spese dei più deboli.
Un periodo turbolento, di grandi disparità e ingiustizie sociali, dunque, che la mostra indaga per temi approdando agli anni della prima Guerra mondiale: giustizia, chiesa, esercito formano, in questo quadro articolato, quella “triade del male” contro la quale si scagliò il pensiero di straordinari artisti engagés.
Gli artisti coinvolti in questo laboratorio di grafica, officina del pensiero eletto a forma d'arte, maturarono l'idea che la letteratura e la pittura potessero essere poste al servizio di una causa rivoluzionaria. Ecco allora il talento dei maggiori autori del tempo offerto a testate leggendarie, per capolavori di impaginazione dove il rapporto parole-immagine piega sempre a favore delle immagini, ampie e colorate, intervallate da pochi testi sintetici a fronte di messaggi espliciti affidati a fumetti e scene caustiche che strappano un sorriso e, allo stesso tempo, strizzano lo stomaco per la durezza dell'accusa, più potente di un botto di dinamite.

Jules Grandjouan, senza titolo, 1906 ca.,
inchiostro di china su carta, collezione privata, Parigi


Addio Lugano bella
Anarchia tra storia e arte da Bakunin al Monte Verità, da Courbet ai dada

22 marzo 2015 - 5 luglio 2015,
Mendrisio, Museo d'arte Mendrisio
a cura di Simone Soldini
comitato scientifico: Aurora Scotti, Chiara Gatti, Gianluigi Bellei, Maurizio Antonioli, Maurizio Binaghi, Simone Soldini

Il percorso espositivo nella sede di Mendrisio prende avvio dal fitto intreccio di fatti e personaggi che diede vita nel Ticino di fine Ottocento e inizio Novecento a un importante capitolo della storia dell'anarchismo, e si articolerà in ben tredici sezioni: i simboli dell'anarchia, la Comune parigina, città e campagna, lavoro e miseria, la figura emblematica del vagabondo, sciopero rivolta e repressione, la lotta contro i poteri, satira e denuncia, il sogno di una nuova società, giusta e armoniosa.

Félix Vallotton, L'anarchiste, 1892, xilografia
Musée cantonal des Beaux-Arts, Losanna

La mostra sarà racchiusa temporalmente tra gli ultimi trent'anni dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento, ovvero gli estremi cronologici della ricca vicenda ticinese: dal soggiorno di Bakunin a Locarno e Lugano (negli anni settanta dell'Ottocento) all'insediamento della Comunità naturista del Monte Verità nei primi anni del secolo, non dimenticando la continua presenza nel Ticino di grandi personalità dell'Anarchia, come Elisée Reclus, Carlo Cafiero, Andrea Costa, Errico Malatesta, Pietro Gori, Luigi Fabbri, Eric Mühsam, Raphael Friedeberg, Max Nettlau...
Una serie di capolavori dell'arte, fra verismo e avanguardie storiche, accompagnerà il visitatore attraverso i temi scelti. Un centinaio le opere esposte – fra dipinti, sculture e grafiche - provenienti da istituti e collezionisti italiani, svizzeri e francesi. Fra i masterpiece: il Ritratto di Proudhon di Gustave Courbet del Musée d'Orsay di Parigi, Nocturne aux cyprès di Henri-Edmond Cross dal Petit Palais di Ginevra, i grandi studi preparatori di Giuseppe Pellizza da Volpedo per il Quarto Stato, il capolavoro di Angelo Morbelli, Per 80 centesimi!, dal Museo Borgogna di Vercelli, il celebre Bagno Penale a Portoferraio di Telemaco Signorini, dalle raccolte di Palazzo Pitti a Firenze.
Il Museo d'arte Mendrisio ospiterà inoltre, a partire dall'11 aprile, l'installazione dell'artista visiva Ilaria Turba A come anarchia: un kit portatile di oggetti e immagini per raccontare l'anarchia dal punto di vista dei giovani che vivono nel territorio, risultato del laboratorio condotto dall'artista al Centro Giovani di Mendrisio.

Félix Vallotton, La Manifestation, 1893,
Musée cantonal des Beaux-Arts Lausanne


Gesti esplosi
All'origine della performance

a cura di Tiziana Conte e Nunzia Tirelli

16 aprile 2015, Mendrisio, ex-Filanda, ore 20.30
17 aprile 2015, Luino, Centro Culturale Frontiera, ore 20.30

Con questo appuntamento si intende declinare storicamente i fermenti che nei primi anni del ‘900 hanno profondamente segnato la storia della danza, una disciplina artistica che, anche in Ticino, più precisamente ad Ascona e al Monte Verità, ha vissuto un momento rivoluzionario, accogliendo alcune personalità che hanno marcato in modo radicale il linguaggio della danza e più in generale quello corporeo, come Rudolf Laban, Hugo Ball, Mary Wigman e altri. Attraverso la proiezione di documenti filmici, incontri con personalità interdisciplinari e momenti performativi, si vuole stimolare una riflessione sull'eredità di quest'esperienza, sul significato che ancora oggi possono avere le loro proposte artistiche e culturali, per immaginare visioni future.
Tiziana Conte: operatrice e giornalista culturale, collabora con diverse testate, in particolare con la RSI-Rete2, e con istituzioni culturali cantonali e nazionali, tra le quali Reso-rete danza e il Museo Vincenzo Vela. Dal 2012 è membro della Giuria per i Premi Federali per la danza. Dal 2002 al 2010 ha curato la direzione artistica del Festival “Chiassodanza”, promosso e organizzato dal Comune di Chiasso, istituzione per la quale ha lavorato come responsabile dell'Ufficio cultura.
Nunzia Tirelli: danzatrice, danzaterapeuta, analista del movimento, coreologa e formatrice, membro dell'International Dance Council (CID) riconosciuto dall'UNESCO.
Nel 2013 ha ottenuto lo “Special Diploma in Choreological Studies” presso il Trinity Laban Conservatorio di Musica e Danza di Londra. Ha organizzato e promosso il primo evento LABAN al Monte Verità. Nel 2014 l'Ufficio Federale della Cultura assegna al progetto da lei presentato “The Dancing Drumstick e Ishtar's Journey into Hades” uno dei premi per il patrimonio della danza in Svizzera.

Lecco, Palazzo delle Paure - La mostra
Disegno e dinamite aperta fino a fine maggio


Gli annunci pubblicitari
di Dieter Roth

22 aprile – 4 luglio 2015
Mendrisio, Casa Croci

Dieter Roth è stato tra i grandi protagonisti dell'arte contemporanea, dal dopoguerra fino ai primi anni '80. Il suo concetto d'arte mirava non tanto al risultato estetico, ma al processo creativo in sé, al crearsi e disgregarsi dell'opera. Individualista e utopista, è stato sovvertitore radicale del sistema dell'arte e della figura dell'artista. Grafico, pittore, poeta, artista multimediale: tutta la sua arte è basata sulla contaminazione, segnata dalla necessità di ripetizione, alienazione, accumulazione e caos. Nel suo percorso hanno preso corpo vari progetti protrattisi nel tempo, come la serie di annunci pubblicitari per la “Luzerner Anzeiger” pianificata con l'aiuto dell'amica Erica Ebinger. Inserti talmente astratti, poetici, in così netto contrasto con l'abituale pubblicità, da provocare la reazione allarmata del giornale, che dopo alcuni mesi li bandirà dalle proprie pagine.

Prigione di Lugano (Svizzera), 1895 - Gli anarchici
Pietro Gori, Ettore Croce, Giovanni Borghetti ed Eduardo
Milano prima di essere espulsi dal paese


Ludwig van Beethoven
un rivoluzionario?

Sonata n. 8 op. 13 in do minore “Pathétique”
Sonata n. 32 op. 111 in do minore
Giovanni Doria Miglietta, pianoforte
10 maggio 2015, Mendrisio
Sala Musica nel Mendrisiotto, ore 10.30

La libertà prima di tutto, si potrebbe dire di Beethoven. Libertà dell'umano, celebrata nello slancio mistico, religioso e fraterno della Nona Sinfonia, e libertà che trova spazio nel gioioso coro dei prigionieri alla fine del primo atto del Fidelio. Ma anche la musica strumentale fu per Beethoven un ambito privilegiato per l'esercizio della libertà di andare oltre le consuetudini, che pure conosceva benissimo. Il genio di Bonn diede uno dei primi strappi nella tredicesima Sonata per pianoforte, la Patetica e uno degli ultimi nella Sonata op. 111, l'ultima delle 32 scritte per pianoforte solo, tanto avanguardistica da essere giudicata incomprensibile e ineseguibile dai suoi contemporanei.
Giovanni Doria Miglietta: inizia lo studio del pianoforte con il padre e successivamente si diploma al Conservatorio di Genova sotto la guida di Lidia Baldecchi Arcuri. Consegue la laurea di secondo livello ad indirizzo concertistico presso il Conservatorio G. Verdi di Torino. Ha tenuto concerti per prestigiosi festival. Sta incidendo per l'etichetta londinese Piano Classics l'integrale delle trascrizioni e composizioni per pianoforte solo del grande pianista americano Earl Wild.

a cura di Chiara Besana


Italia
Centro Culturale Frontiera, via Turati 110/1, Luino, c/o I.M.F srl
Palazzo delle Paure, piazza XX Settembre 22, Lecco

Svizzera
Museo d'arte Mendrisio, Piazza San Giovanni, Mendrisio
Sala Musica nel Mendrisiotto, Piazza San Giovanni, Mendrisio
Centro Giovani Mendrisio, via Stefano Franscini 1, Mendrisio
Ex-Filanda Mendrisio, Largo Mario Soldini, Mendrisio
Casa Croci, Via Municipio, Mendrisio

Per info:
http://www.viavai-cultura.net/progetto/7/Anarchia-Crocevia-Ticino