rivista anarchica
anno 45 n. 399
giugno 2015


arte

Quadritos,
immagini di memoria


opere di Brunella Tegas
schede biografiche a cura di Emanuele Del Medico e Brunella Tegas


Eredità di un viaggio in Messico, di cui è rimasta eco nell'estetica, i piccoli altari pagani creati dall'artista pugliese Brunella Tegas perpetuano la memoria di uomini e donne impegnati nel sociale - tra cui anche diversi anarchici e la cagnolina Laika. Pubblichiamo alcuni dei suoi Quadritos e le relative schede biografiche. Intanto il progetto artistico, nato undici anni fa, continua a crescere e ad arricchirsi.


Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti

Nicola giunge negli Stati Uniti il 12 aprile del 1909, poco prima di compiere diciotto anni, mentre Bartolomeo vi giunge nel 1908, all'età di venti. Sacco di professione fa l'operaio in una fabbrica di scarpe, lavorava sei giorni la settimana, dieci ore al giorno.
Nonostante ciò, partecipa attivamente alle manifestazioni operaie dell'epoca, tenendo spesso dei discorsi.
Vanzetti è uno spirito libero e indipendente. Ha fatto molti lavori ma dopo aver guidato uno sciopero nessuno gli vuole più dare un lavoro. Si mette quindi in proprio, facendo il pescivendolo.
Nicola e Bart pagano a caro prezzo la loro natura e le idee di libertà che professano.
Immigrati italiani e anarchici, vengono arrestati e processati con l'accusa di omicidio di un contabile e della guardia di un calzaturificio. Sulla loro colpevolezza ci sono molti dubbi già all'epoca del loro processo; a nulla vale la confessione del detenuto Madeiros, che scagiona i due.
A nulla valogono le centinaia di manifestazioni in loro favore in tutto il mondo.
Vengono giustiziati sulla sedia elettrica.



Giuseppe Pinelli

Giuseppe nasce a Milano, nel popolare quartiere di Porta Ticinese.
Finite le elementari è costretto ad andare a lavorare prima come garzone, poi come magazziniere. La sua innata sete di conoscenza lo porta a colmare le sue lacune da autodidatta, attraverso la lettura di centinaia di libri.
Giovanissimo, durante la Resistenza è staffetta nelle Brigate Bruzzi Malatesta, poi animatore del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa. Il 12 dicembre 1969, dopo la strage alla Banca dell'Agricoltura in Piazza Fontana dove una bomba ha ucciso 16 persone, Pino viene invitato a seguire i poliziotti in questura dove altri militanti della sinistra extraparlamentare sono in stato di fermo.
Pinelli è sereno, li precede in motorino. Viene trattenuto per tre giorni, non gli è concesso né di dormire né di mangiare, viene sottoposto a interrogatori sfibranti.
Muore il 15 dicembre 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano. Per gli assassini si è suicidato. Giuseppe Pinelli è la diciassettesima vittima della strage.



Louise Michel

Louise si diploma maestra  ma non insegna nelle scuole pubbliche perché non vuole prestare giuramento all'Imperatore.
Alla morte del nonno riceve un'eredità cospicua che distribuisce tra i poveri, con scandalo dei benpensanti.
Si trasferisce a Parigi dove comincia a frequentare gli ambienti rivoluzionari vicini al movimento repubblicano-socialista guidato da Auguste Blanqui.
Combattente durante le giornate della Comune di Parigi, si consegna prigioniera solo quando sua madre è arrestata al suo posto. Viene condannata alla deportazione a vita in Nuova Caledonia.
Nel 1880 ottiene la grazia: all'imbarco per la Francia è salutata da una folla di nativi.
A Parigi riprende l'attività di militante anarchica. Arrestata altre volte, vittima di un attentato, a Londra assiste al Congresso dell'Internazionale socialista, nel quale avviene la separazione definitiva tra socialisti e anarchici. Durante una riunione propone che gli anarchici adottino a proprio emblema la bandiera nera.



Emma Goldman

Nata in Lituania, Emma a soli quindici anni emigra negli Stati Uniti. Qui segue con interesse le vicende seguite agli incidenti avvenuti a Chicago (4 maggio 1886) fra lavoratori in sciopero e polizia.
A causa di una montatura giudiziaria, quattro anarchici vengono impiccati, uno si uccide in cella. Emma ammira quegli uomini.
Le idee dei martiri di piazza Haymarket diventano presto le sue. Instancabile oratrice e conferenziera, donna emancipata e femminista ante-litteram, la polizia le impedisce più di una volta di parlare.
“Red Emma” conosce Alexander Berkman, suo compagno di lotta e d'amore per molti anni, che viene arrestato dopo l'attentato a un industriale. Espulsi entrambi, si imbarcano alla volta della Russia rivoluzionaria. Ma dopo la rivolta di Kronstadt repressa dai bolscevichi, i due perdono ogni speranza e se ne vanno: Stoccolma, Monaco, Londra.
Emma muore in Canada e viene seppellita a Chicago, vicino ai martiri di Haymarket.



Buenaventura Durruti

Buenaventura nasce in una numerosa e modesta famiglia proletaria.
Nel 1917 si impegna attivamente nello sciopero generale proclamato dall'UGT.
Diserta ed è dichiarato renitente, ormai è un militante influente all'interno delle organizzazioni anarchiche spagnole.
Aderisce al gruppo “Los Solidarios”, di cui fanno parte anche Juan Garcia Oliver e Francisco Ascaso, che si rende protagonista di numerose azioni dirette volte ad attaccare
il sistema capitalistico.
Braccato dalla “giustizia”, è costretto ad emigrare prima in Sudamerica, poi in Francia. Quando scoppia la guerra contro i franchisti nel 1936, Durruti diviene uno tra i principali protagonisti della rivoluzione spagnola.
Il 23 luglio del 1936 si mette a capo di 10.000 anarchici, chiamati poi “Colonna Durruti”, ottenendo numerose vittorie sul fronte aragonese e successivamente si sposta verso Madrid, minacciata dall'avanzata dei franchisti. Qui vi trova la morte, colpito da un'arma da fuoco.



Fabrizio De André

“Faber” nella memoria collettiva è ricordato come “il cantautore degli emarginati” o il “poeta degli sconfitti”. Ha inciso in quarant'anni di attività tredici album, raccontando con raffinatezza e gusto poetico storie di emarginati, ribelli, prostitute.
Di simpatie anarchiche, è uno degli artisti che maggiormente ha valorizzato la lingua ligure, esplorando anche altri idiomi come il gallurese e il napoletano. Durante le registrazioni di «Storia di un impiegato» conosce Dori Ghezzi, compagna di una vita, che nello studio a fianco sta realizzando il suo nuovo disco da solista.
Lavoratore instancabile e al limite del perfezionismo in studio, De André non riesce invece a esibirsi in pubblico (anche la sua timidezza è tra le cause che gli provocano una seria dipendenza da alcol).
Gli viene diagnosticato un carcinoma polmonare, che lo porta a interrompere definitivamente i concerti. Durante i suoi funerali, al dolore della famiglia, partecipa una folla di oltre diecimila persone.



Sante Caserio

Di famiglia contadina, Sante all'età di dieci anni si trasferisce a Milano. Qui trova lavoro come garzone di un fornaio e fonda un piccolo circolo anarchico denominato “A Pè” (“A piedi”, nel senso di senza soldi).
Davanti alla Camera del Lavoro dispensa ai disoccupati pane e opuscoli anarchici stampati con il suo misero stipendio. Identificato e schedato durante una manifestazione, è costretto a fuggire prima in Svizzera e poi in Francia. Il 24 giugno uccide il presidente della Repubblica francese Sadi Carnot a Lione colpendolo al cuore con un coltello, identificato come il principale responsabile della repressione contro gli anarchici e gli immigrati, nonché della miseria del popolo.
Dopo l'atto non tenta la fuga.
Arrestato, gli viene offerta la possibilità di ottenere l'infermità mentale in cambio della delazione dei nomi di alcuni compagni, ma Caserio rifiuta sprezzatamente: «Caserio fa il fornaio, non la spia».
Viene giustiziato tramite ghigliottina.



Camillo Berneri

Camillo Berneri aderisce giovanissimo al movimento socialista. Nel 1915 matura la sua conversione all'anarchismo.
Chiamato alle armi e inviato al fronte nel 1918, viene poi spedito in confino. Terminata la guerra, inizia a collaborare con la stampa anarchica. Con l'avvento del fascismo, dopo aver iniziato a insegnare filosofia, rifiuta di giurare fedeltà al regime ed è per questo costretto all'esilio. Nel 1926 giunge in Francia, dove viene arrestato e poi espulso; continua a subire tutta una serie di persecuzioni che lo costringono a espatriare in diversi paesi europei.
Allo scoppio della rivoluzione spagnola, nel 1936, parte per combattere.
Insieme a Carlo Rosselli fonda la sezione italiana della colonna internazionale Francisco Ascaso.
Muore assassinato da sicari stalinisti a seguito del tragico scontro tra antifascisti scoppiato a Barcellona e a causa della sua dura critica nei confronti di chi aveva tradito gli ideali della rivoluzione e imposto la propria autorità.



Gaetano Bresci

Gaetano Bresci fin dall'età di 15 anni milita nel circolo anarchico di Prato. Condannato una prima volta nel 1892 a 15 giorni di prigione per «oltraggio e rifiuto di obbedienza alla forza pubblica», viene schedato come «anarchico pericoloso» e relegato nel 1895 a Lampedusa.
Amnistiato alla fine del 1896, emigra negli USA. A Paterson (New Jersey) trova lavoro in un'industria tessile e frequenta la comunità anarchica di emigrati italiani.
Qui gli giunge la notizia dei gravi fatti del maggio 1898 di Milano, quando i cannoni del generale Bava Beccaris sparano sulla folla inerme causando 80 morti e 450 feriti.
Decide allora che sarebbe rientrato in Italia per uccidere il re Umberto I che aveva autorizzato Bava Beccaris a sparare, decorandolo poi con la “Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia” per i servizi resi al paese.
A Monza, il 29 luglio 1900, Bresci spara contro il re tre colpi di pistola.
Si lascia catturare senza opporre resistenza. Condannato ai lavori forzati, muore impiccato nell'isola di Ventotene.



Albert Camus

«La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza».
Difficilmente etichettabile in una corrente letteraria definita, Albert Camus è uno dei padri dell'esistenzialismo accanto a Jean-Paul Sartre, malgrado i forti elementi di contrasto tra i due. Aderenti entrambi alla Resistenza e al Partito Comunista francese, ben presto Camus mostra l'inconciliabilità della sua visione del mondo col marxismo ortodosso; lascia il partito e si accosta al movimento anarchico.
Il suo è un lavoro teso allo studio dei turbamenti dell'animo umano e al tentativo di superarli tramite la solidarietà.
L'unico scopo del vivere e dell'agire, per Camus, pare esprimersi nel combattere le ingiustizie, nel ribellarsi. La sua narrativa filosofica trae spunto dai turbamenti esistenziali della società europea tra le due guerre.
Premio Nobel per la letteratura nel 1957, muore in un incidente d'auto. Nelle sue tasche viene trovato un biglietto ferroviario non utilizzato, probabilmente aveva pensato di usare il treno, cambiando idea all'ultimo momento.



Francisco Ferrer y Guardia

Ben presto Francisco dà prova del suo carattere antiautoritario denunciando il parroco che ha percosso lui e il fratello, rei di aver partecipato al funerale civile dello zio di idee libertarie.
Autodidatta, frequenta le scuole serali e si avvicina agli ideali repubblicani, alle tesi internazionaliste e all'anticlericalismo.
Controllore per le ferrovie, perde il lavoro per aver aiutato dei rifugiati politici a nascondersi sul suo treno. Esiliato a Parigi, torna in Spagna nel 1901 e apre la Escuela moderna, un'esperienza pedagogica votata a un insegnamento razionale lontano dai dogmatismi degli insegnamenti religiosi.
Accusato ingiustamente di essere a capo dell'ondata di violenza politica che aveva investito la Spagna durante la cosiddetta “Settimana Tragica” (1909), dopo un processo farsa e nonostante le numerose proteste internazionali, viene condannato a morte e fucilato.
Il suo vero crimine è quello di essere stato un libero pensatore.



George Orwell

Orwell conduce la sua attività letteraria in parallelo con quella di giornalista e attivista politico. La sua scrittura, pur esprimendo concetti complessi, è chiara e adotta parole comprensibili a tutti.
Viene ricordato soprattutto per il suo contributo alla letteratura distopica che utilizza più volte per denunciare il totalitarismo. Alunno al college di Aldous Huxley, dopo una traumatica esperienza in Birmania nella polizia imperiale da cui si allontana disgustato, nel 1928 George parte per Parigi, dove vuole osservare con i propri occhi i bassifondi
delle grandi metropoli europee.
In questo periodo lavora come sguattero in alcuni ristoranti. Tornato in Inghilterra, fa il maestro elementare, il libraio, il critico letterario.
Scoppiata la guerra civile spagnola, vi prende parte combattendo nelle fila dei trotzkisti e criticando i metodi stalinisti che stanno tradendo la rivoluzione. Sul fronte aragonese è colpito alla gola da un cecchino franchista.
Lascia la Spagna quasi clandestinamente.
Muore per il cedimento di un'arteria polmonare.



Virginia Woolf

Figlia di un critico letterario, Virginia riceve dai genitori un'educazione umanistica.
La morte della madre scatena in lei i primi disturbi psichici, che l'avrebbero accompagnata per tutta la vita.
Dopo la morte del padre si trasferisce con la sorella a Bloomsbury, dove con lei dà vita al primo nucleo del circolo intellettuale noto come Bloomsbury Group. Formatasi sotto l'influsso del razionalismo, grazie alla sua intelligenza e sensibilità diviene scrittrice, saggista e critica di forte personalità, ricordata anche per il suo impegno libertario e a volte fuori dagli schemi a favore dei diritti civili e della parità tra i sessi.
I personaggi femminili nei suoi libri sono quasi sempre autoritratti.
Una mattina saluta il marito, esce di casa con il suo bastone da passeggio per arrivare lungo il fiume e si getta tra le sue acque con alcune pietre infilate nella tasca della giacca. Una delle più tormentate menti del Novecento si uccide a 59 anni, con già alcuni tentativi di suicidio alle spalle: «L'unica esperienza che non descriverò mai».



Frida Kahlo

Frida sostiene di essere nata nel 1910, si sente figlia della rivoluzione messicana.
Fin dall'adolescenza manifesta una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico e a uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale.
Il grave incidente del 1925 inciderà pesantemente su tutta la sua dolorosa esistenza. Costretta ad anni di riposo nel letto di casa, col busto ingessato, Frida legge e dipinge.
Autoritratti, soprattutto. Il rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato caratterizza uno degli aspetti fondamentali della sua arte:
crea visioni del corpo femminile non più distorto da uno sguardo maschile.
Un giorno decide di portare i suoi dipinti a Diego Rivera, il quale ne rimane profondamente colpito. Frida diviene attivista del Partito comunista messicano, partecipa a numerose manifestazioni e si innamora di Diego.
Ma anche di Tina Modotti, Lev Trotsky, André Breton... L'incontenibile passione per la vita di una combattente.



Laika

Laika il 3 novembre 1957 lascia la Terra a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2.
Secondo la versione ufficiale Laika è un cane randagio trovato a Mosca, che all'epoca ha all'incirca tre anni.
Il suo vero nome è Kudrjavka, “ricciolina”.
La capsula Sputnik 2 è attrezzata per il supporto vitale e porta cibo e acqua, ma non prevede il rientro, quindi la sorte della cagnetta è segnata fin dall'inizio della missione.
Muore poche ore dopo l'entrata in orbita, anche se la versione data dal governo sovietico è che Laika sopravvive per “oltre quattro giorni”.
Ancora oggi non si sa quali considerazioni abbiano spinto alla decisione di utilizzare un cane come primo passeggero a bordo di un satellite, anche se è intuibile che le dimensioni ridotte dell'animale possano aver giocato un ruolo fondamentale nella scelta.
Dopo alcuni anni un responsabile della missione dichiara che il lancio di Laika è stato un sacrificio inutile: ben poche informazioni scientifiche sono state raccolte da tale missione.



Francisco Ascaso

Panettiere, Francisco milita nel sindacato della CNT e nel gruppo d'azione diretta “Los Solidarios”, del quale fa parte anche Buenaventura Durruti.
Prende parte a numerose azioni contro i “Pistoleros”, gruppo paramilitare al servizio del padronato che frequentemente colpiva a morte i sindacalisti. Ricercato dalla polizia, Ascaso riesce a scappare, continuando la sua attività di “espropriatore” di banche, attività necessaria per autofinanziare la rivoluzione.
Si rifugia in Francia insieme a Durruti, col quale apre una libreria. I due partono per Cuba e Argentina, dove partecipano ad azioni insurrezionali. Durante un processo tenuto a Parigi il 17 ottobre 1926, rivendicano con orgoglio di avere avuto l'intenzione di assassinare il re.
Tornati in Spagna dopo la deportazione alle Canarie, nel 1936 partecipano alla rivoluzione sociale. Ascaso muore ucciso da un cecchino nelle prime ore del sollevamento di Barcellona contro il colpo di stato franchista.
Gli viene intitolata una formazione antifranchista, la Colonna Ascaso.