rivista anarchica
anno 46 n. 405
marzo 2016





L'elettromutanda


È una rivoluzione nel settore dell'intimo. Un indumento che stravolge il tradizionale concetto di lingerie, e supera l'annosa divisione tra maschi votati allo slip e quanti sono passati da tempo ai boxer. L'elettromutanda ha reso obsoleta qualunque classificazione e si è imposta nel gusto dei consumatori come indiscusso capo di tendenza. Una normale mutanda, senza fronzoli, ma dotata di un sensore elettrico in grado di trasmettere una scossa al minimo segno di rilassamento del soggetto.
Perché l'elettromutanda? si sono chiesti sociologi ed esperti di trend. Trovare la risposta, corroborata dai dati di vendita, è stato semplice: perché in un contesto di competizione crescente i clienti desiderano essere messi in guardia da se stessi. Pigrizia, scarsa concentrazione, dilatazione delle pause improduttive. L'elettromutanda fa giustizia dei tempi morti, è un richiamo all'ordine che parte dal basso, una scarica salutare per riprendere un passo coordinato e socialmente utile.
Gzz gzz... gzzz gzzz...
Ehm, ehm... mi accorgo che mi sto dilungando con le spiegazioni. Sì, anch'io ne indosso un paio. Inizialmente l'effetto non è piacevole, lo ammetto, ma con il tempo ci si abitua. Il richiamo dell'elettromutanda diventa un pizzicorino che vi accompagna per l'intera giornata come un sottofondo musicale che prende le viscere e trasmette un brivido alla schiena. Vantaggi sociali, quelli sono indubbi. Io, per esempio, mi consideravo un disadattato, mentre adesso ho la sensazione di muovermi all'unisono, di essere parte di un tutto. Per non parlare dei benefici per la salute. L'elettromutanda mi ha regolarizzato il ciclo intestinale, prima così caotico. Basta una scossetta e... oplà, il gioco è fatto. Sul posto di lavoro non ho più seccature. Niente più pause bagno, e cose del genere. I tempi di evacuazione sono programmabili, perfettamente compatibili con quelli della produzione.
Già che ci siamo, parliamo di riproduzione e affini. Prima dell'elettromutanda, diciamo la verità, le energie sessuali si smarrivano spesso nel labirinto dei doveri. Ansia da prestazione, stress, routine minavano il campo del gioco erotico. Adesso, la scarica elettrica favorisce quella adrenalinica, e il partner è sempre soddisfatto. Quando parte il comando dalla centrale del desiderio, scatta l'irresistibile richiamo primitivo. Fascinazione, seduzione, sguardi magnetici, o meglio elettrici...
Gzz, gzz... Gzzz gzzz...
Ora vi devo lasciare. Mi stanno richiamando all'ordine. La centrale della sana e robusta competizione mi lancia il segnale programmato. Prima il dovere e poi il piacere, si sa. Ho sei paia di elettomutande nel mio cassetto, ognuna di un colore diverso. Tutte regolate da chi sa orientare le nostre scelte meglio di noi. Da chi, insomma, ci conosce nell'intimo.

Paolo Pasi