rivista anarchica
anno 48 n. 425
maggio 2018




“ecologia sociale: intervista a m. bookchin” è scritto in copertina di “A” 93, datata “giugno-luglio 1981”. All'interno una lunga intervista di Paolo Finzi all'ecologista americano (di origine russa) in Italia su invito del Centro Studi Libertari, tuttora attivo sempre a Milano, una ricca scheda sull'ecologia sociale di Maria Teresa Romiti e una propria dettagliata biografia scritta dallo stesso Bookchin. Sette pagine dense che avranno altri capitoli – sempre negli anni '80 – su Bookchin e le sue idee – che ancora sullo scorso numero di “A” (il 424) erano ben presenti e dibattute.
Subito dopo interviste e articoli sulla situazione nei Paesi sotto il tallone del comunismo, in particolare Polonia e Russia. Otto anni dopo, con la caduta del Muro, sarà tutto un congratularsi, anche nella sinistra europea (e non solo) per l'aria di libertà e via andare. Ma a sinistra siamo sempre stati in pochi a dare visibilità alle opposizioni contro i regimi comunisti, dalla Russia ai Paesi satelliti.
“Anarchia ora” è uno scritto di Gabriele Roveda, in quel primo scorcio degli anni '80 redattore di “A”, “portavoce” in qualche modo di istanze esterne alla militanza e più vicine al “mondo giovanile“.
Una Rassegna libertaria piena, in una sola pagina della rivista, di segnalazioni di giornali e libri anarchici; uno scritto di Emilio Pucci sulla fotografie, quattro dense pagine sulla psichiatria di Giorgio Meneguz. Un saggio di Amedeo Bertolo sull'immaginario sovversivo. E la rivista – che pur era un numero speciale “estivo” di ben 52 pagine – è quasi finita.
Quasi: perché c'è la posta, la cas. Post. 17120. Sei lettere, non poche. Anche lunghe. Su vari temi: le prime due sono su di un servizio fotografico apparso su Quotidiano Donna, rispetto al quale aveva espresso il proprio punto di vista critico la (allora) redattrice di “A” Fausta Bizzozzero. La seconda di queste lettere, bella tosta, è della “Sig. Elettra”, che aveva posato per quel servizio. Poi una lettera di un punk di Asti. Una lettera sui mass-media anarchici, un'altra sugli attentatori Gianfranco Bertoli e Ali-Agca e infine il nostro (allora e tuttora) collaboratore Gianpiero Landi su John Olday. Vari comunicati, la pubblicità delle edizioni Antistato e delle giornate di studio sull'Utopia di fine settembre (1981) a Milano chiudono questo numero di “A”.
Ci piace da ultimo sottolineare che all'inizio del numero, sotto l'Ai lettori, vi è la convocazione della ventiduesima assemblea di “A”, a Bologna, il 21 giugno 1981. Ma questa volta (si precisa) vi prenderanno parte anche le redazioni di Azione diretta (Canton Ticino), Bounty (Roma), Senzapatria (Padova), Umanità Nova (Palermo), Volontà (Milano) e forse L'Internazionale (Ancona). Un piccolo segno della funzione svolta nel tempo dalla nostra rivista per migliori relazioni tra gli organi di stampa anarchici e libertari.