“ecologia sociale: intervista a m. bookchin” è
scritto in copertina di “A” 93,
datata “giugno-luglio 1981”. All'interno una lunga
intervista di Paolo Finzi all'ecologista americano (di origine
russa) in Italia su invito del Centro Studi Libertari, tuttora
attivo sempre a Milano, una ricca scheda sull'ecologia sociale
di Maria Teresa Romiti e una propria dettagliata biografia scritta
dallo stesso Bookchin. Sette pagine dense che avranno altri
capitoli – sempre negli anni '80 – su Bookchin e
le sue idee – che ancora sullo scorso numero di “A”
(il 424) erano ben presenti e dibattute.
Subito dopo interviste e articoli sulla situazione nei Paesi
sotto il tallone del comunismo, in particolare Polonia e Russia.
Otto anni dopo, con la caduta del Muro, sarà tutto un
congratularsi, anche nella sinistra europea (e non solo) per
l'aria di libertà e via andare. Ma a sinistra siamo sempre
stati in pochi a dare visibilità alle opposizioni contro
i regimi comunisti, dalla Russia ai Paesi satelliti.
“Anarchia ora” è uno scritto di Gabriele
Roveda, in quel primo scorcio degli anni '80 redattore di “A”,
“portavoce” in qualche modo di istanze esterne alla
militanza e più vicine al “mondo giovanile“.
Una Rassegna libertaria piena, in una sola pagina della
rivista, di segnalazioni di giornali e libri anarchici; uno
scritto di Emilio Pucci sulla fotografie, quattro dense pagine
sulla psichiatria di Giorgio Meneguz. Un saggio di Amedeo Bertolo
sull'immaginario sovversivo. E la rivista – che pur era
un numero speciale “estivo” di ben 52 pagine –
è quasi finita.
Quasi: perché c'è la posta, la cas. Post. 17120.
Sei lettere, non poche. Anche lunghe. Su vari temi: le prime
due sono su di un servizio fotografico apparso su Quotidiano
Donna, rispetto al quale aveva espresso il proprio punto
di vista critico la (allora) redattrice di “A” Fausta
Bizzozzero. La seconda di queste lettere, bella tosta, è
della “Sig. Elettra”, che aveva posato per quel
servizio. Poi una lettera di un punk di Asti. Una lettera sui
mass-media anarchici, un'altra sugli attentatori Gianfranco
Bertoli e Ali-Agca e infine il nostro (allora e tuttora) collaboratore
Gianpiero Landi su John Olday. Vari comunicati, la pubblicità
delle edizioni Antistato e delle giornate di studio sull'Utopia
di fine settembre (1981) a Milano chiudono questo numero di
“A”.
Ci piace da ultimo sottolineare che all'inizio del numero, sotto
l'Ai lettori, vi è la convocazione della ventiduesima
assemblea di “A”, a Bologna, il 21 giugno 1981.
Ma questa volta (si precisa) vi prenderanno parte anche le redazioni
di Azione diretta (Canton Ticino), Bounty (Roma),
Senzapatria (Padova), Umanità Nova (Palermo),
Volontà (Milano) e forse L'Internazionale (Ancona).
Un piccolo segno della funzione svolta nel tempo dalla nostra
rivista per migliori relazioni tra gli organi di stampa anarchici
e libertari.
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