Quantified Self, conoscenza del sé attraverso i numeri
Il quantified self è un movimento per incorporare
la tecnologia nell'acquisizione automatica di dati relativi
a ogni aspetto della vita quotidiana di una persona in termini
di input. Il motto è “self knowledge through numbers“
(conoscenza di sé attraverso i numeri).
La vita come procedura biologica
La pratica del lifelogging, tenere un diario della vita,
nel senso di vita biologica, è nata per iniziativa degli
editor della rivista Wired nel 2007.
L'impulso della miniaturizzazione e diffusione dei dispositivi
biometrici e di altri apparecchi connessi alla rete globale
ha consentito uno spettacolare balzo nel monitoraggio costante
delle attività biologiche. Ogni aspetto vitale è
definito in termini di input, stati e performance: quantità
di cibo consumato, qualità dell'aria respirata, umore,
eccitazione, ossigenazione del flusso sanguigno prima, dopo
e durante uno sforzo fisico, e chi più ne ha più
ne metta.
I moderni sensori si possono indossare (wearable sensors)
e sono in grado di misurare non solo la frequenza cardiaca e
l'attività magnetica cerebrale, ma anche le concentrazioni
ormonali di insulina, cortisolo e diversi neurotrasmettitori;
possono sequenziare il DNA e le cellule microbiche che abitano
i nostri corpi.
Altri sinonimi meno usati per indicare le attività di
quantificazione delle attività quotidiane, spesso con
l'obiettivo di migliorare le proprie prestazioni sono: self-tracking,
auto-analytics, body hacking, self-quantifying, self-surveillance,
personal informatics.
Auto-sorveglianza di massa
Le prospettive dischiuse da simili pratiche sembrano la realizzazione
di distopie fantascientifiche. Se i dispositivi di monitoraggio
decantati dal quantified self si diffondessero su larga
scala, le piattaforme di intermediazione dei dati raccolti potrebbero
implementare funzioni automatizzate di verifica remota sullo
stato di salute dei propri cari. Perché non dovrei sapere
quante pulsazioni al minuto hai, se questo può evitarti
teoricamente un infarto, o almeno non tagliarmi fuori durante
l'infausto evento facendomelo vivere in diretta? Lo spettacolo
è pur sempre lo sfondo comune. Perché non avere
un'app che segnala in tempo reale come stanno i tuoi amici,
o i tuoi figli, o i tuoi dipendenti? Quante preoccupazioni in
meno!
In questo sistema confessionale si polarizzano due qualità
opposte. La trasparenza radicale come virtù suprema e
l'opacità (cioè la privacy) come vizio per eccellenza.
Perversione della conoscenza di sé. Il desiderio e la
ricerca della verità del sé, a partire dall'antico
insegnamento delfico gnothi seauton, conosci te stesso,
si trasforma così progressivamente in uno strumento di
auto-addestramento e perfino di domesticazione politica.
Misurare le manifestazioni fisiologiche del proprio corpo con
strumenti di automonitoraggio digitali, tenere una traccia costante
del proprio corpo organico, serve per poi poter osservare i
dati prodotti, confrontarsi con gli altri mediante strumenti
di profilazione, in perenne competizione con tutti, anche e
soprattutto con se stessi.
Significa farsi “cose esposte“ nel corpus tecnologico,
perfettamente integrati nei meccanismi di reificazione e mercificazione,
sottoponendosi a estenuanti rituali digitali e a pratiche di
pornografia emotiva alla ricerca di una verità essenziale
che sempre sfugge, perché l'identità, anche quella
digitale, è un processo, non una procedura da affinare
per ottenere prestazioni migliori. Significa aprirsi alle tecnologie
del dominio, sottomettersi alla “apertura“ come
fosse la panacea di tutti i mali.
Ippolita
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