Rivista Anarchica Online
La Croce Nera Anarchica
di Paolo Finzi
A Madrid, nel 1964, la polizia arresta un giovane scozzese, giunto
appositamente dall'Inghilterra per organizzare
un attentato contro il dittatore Franco. Il giovane ha solo diciotto anni, essendo nato nel 1946 a Glasgow,
ed è
cresciuto nel clima di dura lotta proletaria esistente nel capoluogo scozzese, dove molti minatori
continuano da
decine di anni a tenere in vita le tradizioni del socialismo libertario.. Stuart Christie - così si
chiama il giovane
anarchico - viene condannato a venti anni di galera dalla corte marziale sotto l'accusa di "banditismo e
terrorismo", prima ancora che l'attentato possa essere tentato. Dopo tre anni di detenzione al
Carabanchel, il
famigerato carcere madrileno, ed in altri reclusori franchisti, Christie viene liberato nel settembre del
1967, in
seguito alle forti pressioni dell'opinione pubblica inglese. Tornato libero a Londra, insieme ad altri
compagni
fonda l'"Anarchist Blach Cross" (Croce Nera Anarchica), che è un'organizzazione specifica per
aiutare i detenuti
politici anarchici nelle galere franchiste, tramite l'invio di generi di prima necessità, la
pubblicazione dei loro
documenti pervenuti clandestinamente, la costante attenzione a tutte le manovre repressive dell'apparato
poliziesco del Caudillo. I precedenti storici non mancano. Già nel 1907 i profughi politici
russi avevano organizzato una Croce Rossa Anarchica (più tardi divenuta Croce
Nera Anarchica) con lo scopo di aiutare i compagni imprigionati nelle carceri zariste. Dopo la rivoluzione
russa
del 1917, in cui ebbero tanta parte, gli anarchici si trovarono ad affrontare la repressione bolscevica, che
certo
non fu meno sanguinaria di quella degli zar deposti; così gli anarchici sfuggiti alle persecuzioni
dei nuovi dittatori
"rossi" cercarono in ogni modo di comunicare e di aiutare i militanti detenuti, a volte internati nei
famigerati campi
di lavoro siberiani. La solidarietà internazionalista degli anarchici raggiunse, nel periodo fra le
due guerre
mondiali, anche le vittime politiche in Italia, in Germania, e soprattutto in Spagna. A Milano, nei
primi mesi del 1969, con quasi involontaria tempestività, sorge la CROCE NERA ANARCHICA
che mutua il nome dalla Black Cross ed intende affiancarsi ad essa ma che subito si trova a dover operare
"in
casa". Infatti proprio in quell'epoca iniziava, con gli attentati fascisti del 25 aprile (alla Fiera Campionaria
ed alla
Stazione Centrale di Milano) e con l'arresto di alcuni giovani libertari, la manovra anti-anarchica di
provocazione-calunnia-repressione, che doveva culminare sempre a Milano il 12 dicembre dello stesso
anno (con la "strage di
stato" di piazza Fontana). Così all'azione pro-Spagna dapprima si affianca, poi la sostituisce quasi
completamente
l'azione anti-repressiva in Italia, non solo con l'invio di denaro agli arrestati, ma anche e soprattutto con
l'organizzazione di manifestazioni di vario genere per sensibilizzare l'opinione pubblica, con la pronta e
precisa
risposta data alle calunnie diffuse dalla polizia e dai suoi portavoce. La pubblicazione di un bollettino
interno
del movimento anarchico, di cui sono usciti a tutt'oggi otto numeri, permette periodicamente ai compagni
interessati di conoscere notizie sulla repressione anti-anarchica e sulle attività della "Croce Nera
Anarchica"
stessa. In questa diversificazione di attività (controinformazione interna ed esterna al
movimento anarchico), oltre che
in maggior dinamismo e tempestività, la "Croce Nera Anarchica" si differenzia dal "Comitato
Nazionale Pro
Vittime Politiche" (CNPVP), con cui peraltro collabora fraternamente; quest'ultimo organismo opera da
anni in
Italia, ma, per sua natura, si limita ad aiutare materialmente e legalmente gli anarchici incarcerati. Il
lavoro specifico della "Croce Nera Anarchica" si è dimostrato particolarmente utile dopo gli
attentati di Milano
e Roma del 12 dicembre 1969, che hanno provocato l'accentuarsi della repressione contro vari settori
del
movimento operaio, primo fra tutti quello libertario. Il contatto con gli avvocati difensori dei molti
compagni
carcerati, i comunicati e le conferenze-stampa sono i principali momenti dell'attività "esterna"
di questa
organizzazione, che ha così contribuito, fra l'altro, a sconfiggere la campagna di calunnie contro
Giuseppe Pinelli,
scatenata dalla polizia e dalla stampa di regime subito dopo la sua morte. In questo contesto, la "Croce
Nera
Anarchica" ha bloccato sul nascere un tentativo poliziesco di coinvolgere Pinelli in un traffico d'armi con
la
Resistenza greca, smentendo categoricamente, prima ancora che fossero diffuse ufficialmente, queste
voci,
cosicché questa ennesima provocazione fu subito fatta rientrare. Contemporaneamente la "Croce
Nera Anarchica"
ha curato la pubblicazione del libro "Le bombe dei padroni" (luglio 1970), organizzando anche la
distribuzione,
in molti centri grandi e piccoli, del filmato su Pinelli, realizzato dal Comitato dei cineasti contro la
repressione;
ha inoltre organizzato il viaggio e le conferenze tenute in molte città italiane dal compagno
anarco-sindacalista
Miguel Garcia Garcia (novembre-dicembre 1970). Accanto a questa attività rivolta
all'esterno, volta a difendere il movimento anarchico nel suo insieme, vi è quella
attività più delicata e difficile, che consiste nel prestare il massimo aiuto ai compagni posti
in difficoltà dalla
silenziosa, continua repressione; questa si attua infatti non solo con le grandi operazioni (sparatorie su
pacifiche
dimostrazioni popolari, arresti, attentati falsamente attribuiti agli anarchici, ecc.), ma anche con i controlli
telefonici, i pedinamenti, le minacce, le intimidazioni, le diffide, le persecuzioni ufficiali ed ufficiose, con
cui da
oltre un secolo l'apparato statale cerca di piegare il movimento anarchico. Se non vi è riuscito,
lo si deve anche
alla solidarietà continua che i compagni hanno sempre dato ai detenuti ed ai perseguitati, ed alla
coscienza di
questi ultimi di essere protagonisti, anche fra le quattro mura di una cella, della lotta per il trionfo del
socialismo
libertario.
Paolo Finzi
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