Rivista Anarchica Online
Roma - Centocelle
Gruppo anarchico Kronstadt - Roma
I fatti che hanno portato alla manovra poliziesca che ha colpito diciotto
compagni di Roma risalgono a
circa tre mesi fa. È di quel periodo infatti una serie di lotte proletarie condotte a Roma sul
problema della
casa: gestite dalle forze extraparlamentari. Dall'occupazione delle case a Casalbruciato, lotta nata
spontanea poi gestita da Lotta Continua che
culminò nelle cariche repressive della polizia, si arrivò ad una analoga tattica di lotta
condotta a Centocelle
da Potere Operaio, che portò alla occupazione di trecento appartamenti che attendevano di
adempiere
alla loro funzione di sfruttamento del proletariato. Scopo di questa lotta era creare un momento di
"rottura", tattica ormai in uso a certe frange della sinistra extraparlamentare. Il nostro gruppo, dopo
aver assistito al primo giorno di occupazione, e aver analizzato il discorso politico
discriminante, si pose immediatamente in posizione di critica: 1) perché la lotta non
autogestita ma diretta in tutti i suoi aspetti da Potere Operaio non era nata da una
reale esigenza politica degli occupanti, i quali al contrario avevano in quel momento una funzione
puramente strumentale: 2) perché la rivendicazione era della casa per la
casa e non era intaccata affatto dal concetto
rivoluzionario di abolizione della proprietà privata; 3) perché il quartiere nel quale
era condotta la lotta era totalmente all'oscuro del discorso portato avanti.
Non essendoci stato un momento di incontro e di sensibilizzazione tra quartiere ed occupanti. La cosa
è essenziale a nostro avviso per poter avere un momento di mobilitazione generale del quartiere
contro
l'azione della polizia. Nella prima mattina di lunedì 5 aprile la polizia caricava gli occupanti
e si susseguivano gli scontri a breve
distanza di tempo. In seguito a ciò il liceo "Francesco D'Assisi", dove forte è la presenza
libertaria,
scendeva compatto in sciopero per manifestare contro la repressione poliziesca. Gli studenti erano
preparati al discorso politico di quartiere da un anno di lavoro continuo. Il corteo che si era diretto sul
luogo degli scontri venne caricato proprio nel momento in cui si stava per sciogliere. A ciò
seguì una vera caccia all'uomo per tutto il quartiere, per sfuggire a questa "caccia" alcuni
compagni
si riunirono nella sede del Circolo Kronstadt per analizzare la situazione e per discutere sul modo di
aiutare un compagno arrestato e picchiato durante le cariche. Dopo due ore i celerini fecero irruzione
all'interno della sede senza alcun comando né pseudo
motivazione e requisivano quanto trovavano, aste per cavalletti (fatte passare dalla stampa borghese per
"bastoni" e "manganelli"); candele di cera fotografate e fatte passare dai giornali fascisti per dinamite (!)
I compagni presenti in quel momento vennero tutti caricati sul cellulare e portati via. Le accuse:
resistenza
aggravata (!); vilipendio alle forze armate (per un manifesto antimilitarista trovato in sede); adunata
sediziosa, tentata strage (!) che è stata in seguito tolta per una questione di... pudicizia. Con tali
accuse
infamanti e infondate si cerca di giustificare la logica governativa degli opposti estremisti, come sostiene
l'assurdo rapporto Mazza: anche Roma è una centrale dì sovversione rossa! Ma il
tentativo non riesce, i giudici non accettano una manovra così spudorata e si gettano l'un l'altro
la
patata bollente. Al quarto giudice i nostri compagni riescono a farsi ascoltare. Le accuse cadono una
dietro l'altra, si mantiene unicamente "adunata sediziosa", per non perdere la faccia e giustificare il
bestiale intervento poliziesco; dopo 40 giorni l'ultimo dei nostri compagni esce dal carcere di Regina
Coeli, e per uno dei compagni il P.M. si è appellato all'ordine di scarcerazione. È
bene ora fare delle considerazioni: che la polizia non si preoccupi più del suo manto di
legalità per
compiere le sue criminali repressioni non ci sorprende: abbiamo imparato sulla nostra pelle ciò
che è
capace di fare quando difende gli interessi di un padrone. Ciò che ci sorprende è il fatto
che abbia potuto
trovare la nostra sede (aperta appena da tre giorni) e proprio in un momento di riunione. Non è
difficile
comprendere che qualcuno ha soffiato e che la polizia controllava ogni nostra mossa. Prendiamo da
ciò
lo spunto per richiamare tutti i compagni alla massima attenzione e vigilanza: il primo giorno di riunione
dopo la riapertura della sede, abbiamo smascherato un informatore della polizia!
Gruppo anarchico Kronstadt - Roma
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