Rivista Anarchica Online
Reich e l'Orgone
Sul numero 1, anno 2, di "A" è stata pubblicata una lettera
ed una replica a proposito della teoria
orgonomica di Reich. L'articolo mi ha dato conferma, ancora una volta, delle scarse conoscenze che,
sulla biologia e sulla fisica generale, possiedono tutti quelli che si mettono a studiare l'opera dello
scienziato austriaco, il che porta sempre a discussioni gratuite e viziose. Non occorre essere laureati
in biologia e fisica per spiegare, ad ogni modo, alcune cose che, spero, eviteranno in futuro queste
discussioni inutili. Premesso che entrambe le parti in causa hanno commesso degli errori di
valutazione, comincio subito a chiarire che la spiegazione data da Einstein a Reich sull'accumulatore
orgonico non era affatto "banale e sbrigativa", anzi era, ed è, la più logica. La
temperatura nell'aria
è sempre maggiore in alto che non in basso (1) e questo perché l'aria calda tende a salire
naturalmente
verso l'alto. Perciò anche se l'accumulatore fosse stato posto, come diceva Reich, all'aria aperta
o in
un luogo riparato dai raggi del sole, si sarebbe verificato ugualmente una differenza di temperatura.
Queste sono leggi fondamentali della Termodinamica, i quesiti di questo tipo sono risolvibili da
qualunque studente di fisica alle prime armi, per cui non credo che fu un assistente a suggerire la
risposta ad Einstein. In quanto alla teoria dell'orgone vera e propria, non si può pretendere di dare
un responso netto. Da un punto di vista puramente teorico noi possiamo postulare l'esistenza di
parecchie energie. Ad esempio è noto il fatto che la scienza ufficiale ha accettato il termine
"energia
mentale" per indicare quel lavorio che accompagna l'attività mentale sebbene di questa energia,
che
supponiamo in teoria possa esistere, non riusciamo a provare l'esistenza concreta. Così potremmo
dire
che il lavorio psichico che accompagna l'attività sessuale sia una forma di energia, che, se
vogliamo,
possiamo anche chiamare orgonomica, ma questa ipotesi, al massimo, potrebbe essere la base di
partenza di una ricerca fisica molto "sui generis"; postulare l'esistenza dell'orgonomo (o orgone) e
dell'energia sessuale e pretendere, alla luce delle nostre conoscenze, di trovarla nel gorgoglio
dell'acqua è, come minimo, folle. Seppure io sia convinto che Reich, all'ultimo periodo della sua
vita
non era sano di mente, sono però convinto che una certa logica gli fosse rimasta. Si è
parlato molto
dei suoi esperimenti di quel periodo, spesso a vanvera, ma ancor più spesso essi sono stati male
interpretati. Secondo Cattier, ad esempio, una delle prove più inconfutabili della pazzia di Reich
fu
mettere a bollire dentro una pentola dei pezzi di carne, verdure e cose simili e pretendere di scoprire
in questo miscuglio l'orgone. Io non so come si svolse esattamente l'esperimento, ma alla luce di tutto
quello che è stato scritto in proposito mi sembra logico pensare che Reich non cercasse altro che
di
creare in laboratorio il processo digestivo. Se l'energia fisica e mentale ci proviene dal cibo, non è
assurdo pensare che anche una eventuale energia sessuale provenga dalla stessa direzione, ed è
altrettanto non assurdo andarla quindi a cercare proprio nel cibo nell'istante in cui esso viene
assimilato dal nostro organismo. Similmente una certa logica gli era rimasta quando pensò di
cercare
l'orgone. Egli sapeva che non è possibile controllare e studiare certi fenomeni se non se ne
conosce
la materia intima; per intenderci non è possibile parlare e, soprattutto, sfruttare l'energia elettrica
se
non si è a conoscenza della sua particella fondamentale, l'elettrone, e non si può parlare
di chimica
se non si conosce l'atomo. Per andare a fenomeni che ci interessano più da vicino non fu
possibile
scoprire i vari vaccini senza prima aver scoperto l'esistenza dei germi. Così Reich capì
che doveva
trovare la particella fondamentale della sua energia se voleva manipolarla, perché evidentemente
proprio questo era il suo fine: trovare l'orgone per poter iniziare uno studio biologico dell'energia
sessuale, in modo da combattere le turbe e le nevrosi sessuali in via medica. Guarire le nevrosi con
un'iniezione può sembrare assurdo, ma non dimentichiamo che tutto il ragionamento si basa su
un'ipotesi. Quindi (e con questo rispondo anche a G. B. il quale afferma nella replica che la scienza
orgonomica è inutile) l'orgonomia non è inutile, in quanto avrebbe il pregio, se potessimo
dimostrarne
la sua validità, di guarire in pochissimo tempo le nevrosi, al contrario di quanto potrebbero fare
gli
psichiatri, i quali, secondo Reich non possono riuscire nel loro compito per cause tecniche e politiche.
In definitiva la scienza orgonomica non è inutile perché non è uno studio per lo
studio, ma ha un suo
fine pratico. La follia dello scienziato austriaco non sta, quindi, nella sua teoria, che potrebbe anche
essere valida, ma nella sua cieca convinzione, quasi dogmatica, che essa fosse vera, e nell'aver creduto
di averne la conferma ogni istante sotto i propri occhi, come dimostra appunto l'episodio
dell'accumulatore...
K. B. K.
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