Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 2 nr. 16
novembre 1972 - dicembre 1972


Rivista Anarchica Online

All'est e all'ovest niente di nuovo
La Redazione

Capitanata dall'"odiato" Andreotti e vice-capitanata dal governatore della Banca d'Italia Carli, una delegazione "qualificata" di rappresentanti dell'industria italiana, statale, privata e mista, è andata a Mosca. Scopo del viaggio: trattare l'ampliamento dei rapporti commerciali tra l'Italia e l'U.R.S.S. L'accoglienza dei padroni russi ai padroni italiani sembra sia stata ottima e sembra siano stati abbastanza soddisfacenti i risultati, anche se non eccezionali (si parla di contratti per cento miliardi). Il che significa una boccata d'ossigeno per l'economia italiana. Grazie U.R.S.S..

Qualcosa di più di una boccata di ossigeno si prepara forse per l'Italia (e più in generale per i Paesi occidentali), con l'apertura dell'immenso mercato cinese. Il commercio estero cinese, dopo avere presentato nel corso dell'ultimo decennio mutamenti qualitativi (da rapporti preponderanti con i paesi sedicenti socialisti a rapporti prevalenti con i paesi sedicenti liberi) sta ora iniziando sostanziose variazioni quantitative. Saggiamente, quasi contemporaneamente alla gita moscovita di Andreotti e soci, lo scorso mese un'altra "qualificata" delegazione di capitalisti e tecnocrati italiani è andata a Pekino, per inaugurare una mostra promozionale di prodotti italiani. Molto interessati, pare, gli aspiranti clienti e molto soddisfatti gli aspiranti venditori.

Tempi favorevoli si preparano dunque alla coesistenza pacifica (dei padroni). Tant'è vero che si parla molto, da una ventina di giorni a questa parte di un accordo di pace per il Vietnam e probabilmente non è stata solo una trovata pubblicitaria nixoniana. Verosimilmente la sporca guerra (ma ci sono guerre "pulite"?) ha esaurito la sua utilità per l'economia americana ed anzi proprio nell'eccessivo protrarsi di questa guerra, secondo noti economisti (insospettabili di pacifismo), va ricercata la causa principale della crisi del dollaro e della bilancia dei pagamenti U.S.A. La pace si presenta, ora, ai padroni americani vantaggiosa per molti versi. Uno non secondario è l'impulso all'espansione economica nei paesi sedicenti socialisti. A partire dal Vietnam. Il punto otto dell'accordo "segreto", reso noto dai nordvietnamiti, dice: "Con la fine della guerra, il ritorno alla pace nel Vietnam creerà le condizioni per l'inizio di relazioni fra Stati Uniti e Repubblica democratica del Vietnam, paritetiche e utili ad ambedue le parti. Gli Stati Uniti contribuiranno a curare le ferite della guerra e alla ricostruzione del dopoguerra nella Repubblica democratica e in altre parti dell'Indocina". Una specie di piano Marshall, insomma.

Intanto, l'"odiato" Nixon, luminoso della gloria di un viaggio d'affari a Mosca e di uno a Pekino (di cui i viaggi dei padroni italiani sono solo provinciali imitazioni) e addirittura radiosa dell'aureola dei quasi (?) conclusi accordi di pace (ma intanto i vietnamiti continuano a scannarsi in attesa del "cessate il fuoco"), è stato trionfalmente rieletto dalla maggioranza silenziosa del suo Paese. Quella maggioranza silenziosa di eunuchi adoratori dell'ordine costituito, di sfruttati "cornuti e contenti" (oltreché di sfruttatori e parassiti giustamente soddisfatti) che in tutto il mondo fornisce la necessaria base di consenso a tutti i regimi "democratico-parlamentari" fondati sulla truffa elettorale. La stessa maggioranza con la stessa giostra elettorale ha approvato leggi reazionarie e liberticide. Unica consolazione: un'altissima percentuale di non-votanti. Consolazione magra, perché si tratta verosimilmente per la quasi totalità di astensioni "passive" qualunquistiche: se si trattasse di astensioni "attive" cioè coscienti cioè anarchiche, gli U.S.A. avrebbero da un pezzo visto la rivoluzione.

Niente di nuovo all'est e all'ovest. I padroni sono sempre padroni, i servi sempre servi, l'ordine (?) di stato regna e, dall'alto, il dio inventato sogghigna.