Rivista Anarchica Online
Cinquecento anni a dieci compagni
di Comitato Spagna libertaria
Si accentua la repressione in Spagna
Il 5 agosto scorso il pubblico ministero del Consejo de Guerra
di Barcellona (Juzgado Militar n. 3) ha presentato
le pene richieste per dieci libertari catalani: 517 anni e due giorni. Il 15 agosto i difensori hanno
presentato
ricorso. Il processo è imminente. Mentre scriviamo, ad un mese di distanza, non si conosce
ancora la data del
dibattimento: potrebbe essere domani come fra un mese. La consuetudine della "giustizia" franchista
è di dare
brevissimi preavvisi per rendere più difficile la mobilitazione dell'opinione pubblica. Quando
uscirà la rivista
probabilmente il processo sarà già concluso. Si tratta di un processo importante nella
strategia repressiva del regime. Lo indicano le pene richieste e la
montatura istruttoria che ha riunito in unico procedimento compagni di diversa (seppure simile)
colorazione
politica, da anarchici ad "autonomi" di varia matrice ideologica antiautoritaria. Tutti costoro, arrestati a
diverse
riprese tra la primavera e la fine del '74 sono accusati di essere membri di una fantomatica
Organizzazione di Lotta
Armata (O.L.L.A.), inventata dalla polizia. Una riedizione di quell'inesistente Mano Negra
"costruita" giusto un
secolo fa dagli sbirri spagnoli per giustificare una violenta repressione antianarchica. A questa
"organizzazione" e dunque a questi compagni il P.M. del tribunale militare ha attribuito una lunga serie
di azioni di protesta per l'assassinio del giovane libertario Puig Antich, compiute lo scorso anno in
Catalogna:
attentati dimostrativi - senza danni alle persone - a monumenti falangisti e ad edifici pubblici. Le
condanne chieste
dal fascista in divisa, che svolge in questa occasione il compito di pubblico ministero, sono: - 133
(centotrentatrè!) anni di carcere per Pedro Bartrés Ametller, impiegato,
di 21 anni; - 98 anni di carcere per Roberto Safont Sisa, studente, di 19 anni; -
55 anni e otto mesi di carcere per Juan-Jorge Vinyoles, chimico di 28 anni; - 68 anni
di carcere per José Ventura Romero-Tájes, operaio, di 20 anni; - 48
anni di carcere per Raimondo Solè Sungranyes, studente di 18 anni; - 44 anni
e otto mesi di carcere per Ramón Carrion Sanchis, postino, di 26 anni; - 28
anni ed un giorno di carcere per Enrique Conde Martinez, studente, di 21 anni; - 20
anni di carcere per Nuria Ballart Capdevila, studentessa, di 20 anni; - 14 anni otto mesi
ed un giorno di carcere per Guillerme Garcia Pons, operaio, di 27 anni; - 7 anni di
carcere per Georgina Nicolau Millá (moglie di Vinyoles Vidal), impiegata, di 25
anni. Alcuni di questi compagni sono già stati condannati nei mesi scorsi in altri processi.
Vinyoles Vidal , Nicolau
Milla e Carrion Sanchis sono stati condannati il 18 maggio scorso dal Tribunal De Orden Publico
di Madrid
(Sumario 595/74) a quattro anni di carcere ciascuno per i "reati" di
asociación ilicita e propaganda ilegal
connessi ad un "complot anarquista". Ballart Capdevila e Conde Martinez sono stati
condannati il 10 giugno
scorso rispettivamente a 5 e 4 anni di carcere dal T.O.P. di Madrid (Sumario
163-74) in un processo contro otto
compagni barcellonesi, supposti membri dei Colectivos de Estudiantes Libertarios de
Cataluña. Abbiamo inoltre avuto notizia dell'arresto di venti giovani libertari di
Granollers (Barcellona) accusati d'aver
diffuso materiale propagandistico anarchico. Tre di essi, che la polizia ritiene responsabili del lancio di
alcune
molotov contro edifici pubblici nella notte tra il 18 ed il 19 luglio scorso (anniversario della
rivoluzione del '36)
sono sotto la minaccia d'essere deferiti al Consejo de Guerra sulla base della recente legge
contro il "terrorismo".
Questa legge (Decreto Ley Sobre prevención del terrorismo, del 26 agosto 1975)
che all'articolo 4, assimila ai
terroristi tutti i "grupos y organizaciones comunistas, anarquistas, separatistas", è,
con i recenti mostruosi
processi a membri del l'E.T.A. e del F.R.A.P. (terminati con cinque condanne a morte già
eseguite) e con la
tragica farsa del prossimo processo O.L.L.A., la grossa novità del terrorismo di stato spagnolo.
Una novità per
modo di dire, perché in sostanza è un aggiornamento di precedenti leggi repressive
(quella, ad esempio, della
"Responsabilidad politica", quella "Contra el Banditaje", ecc.), che erano
parzialmente cadute in disuso. Un
aggiornamento in peggio. Ad esempio viene allungato a cinque giorni (prorogabile a dieci su
autorizzazione della
magistratura) il periodo in cui un sospettato può essere trattenuto nelle Camere di tortura della
polizia politica.
Ad esempio vengono consentite perquisizioni domiciliari notturne ("urgenti") senza autorizzazione della
magistratura. Ad esempio ai membri dei gruppi ed organizzazioni comuniste, anarchiche e separatiste
verrà
applicato automaticamente il massimo delle pene previste dalle leggi precedenti per
"associación ilicita",
"propaganda ilegal", ecc. Ad esempio è previsto che gli avvocati difensori i quali
"apertamente e gravemente
perturbino l'ordine dei dibattimenti, disobbedendo agli avvertimenti del giudice", siano destituiti
dall'incarico
(sostituendoli con un difensore d'ufficio) e per un anno non possano più difendere imputati
politici... Si tratta di misure repressive eccezionali, tanto che lo stesso ministro della "giustizia" nel
presentare la legge s'è
sentito in dovere di spiegare che "nessun cittadino onorato e patriota (honorado y patriota)
deve sentirsi colpito
dalle limitazioni temporanee (il decreto legge avrà ufficialmente vigore per due anni) dei suoi
diritti costituzionali"
perché "questo piccolo sacrificio è sufficientemente compensato dalla sicurezza e
tranquillità che darà a tutta la
comunità nazionale, ecc.". Il "piccolo sacrificio" è una specie di estensione dello stato
di assedio dai Paesi Baschi
a tutta la Spagna! Che significato ha questa legge nell'attuale situazione politica spagnola? Essa, nella
dialettica interna del regime
sembra segnare una prevalenza degli elementi più duri su quelli più "aperturisti". Negli
ultimi anni vi è stato un
andamento oscillatorio, pendolare della politica interna spagnola, tra timidi tentativi di liberalizzazione
graduale
del regime e brusche sterzate repressive. Un andamento che non riflette solo i rapporti di forza delle varie
tendenze che si collocano tra i due estremi dei "falchi" della Falange e delle "colombe"
dell'Opus Dei, ma anche
le difficoltà oggettive di un passaggio lento ed indolore dal franchismo a quella quasi-democrazia
che i tecnocrati
opus-deisti ritengono più adeguata della dittatura allo sviluppo socio-economico della Spagna
d'oggi. Ogni tentativo in questo senso provoca delle reazioni a catena, tali da rendere incontrollabile
quel processo di
democratizzazione che viceversa si vorrebbe attentamente controllare e dosare. Ogni tentativo in questo
senso
indica l'esistenza di un tale potenziale esplosivo nelle contraddizioni politiche, economiche e sociali che
il regime
bruscamente è costretto a fare marcia indietro. Così prevalgono di nuovo gli uomini
"duri", così la repressione
(mai allentata realmente, beninteso) riprende con ferocia e, per qualche tempo, sono accantonati i
tentativi di
organizzare un "gentlemen's agreement" tra gli esponenti moderati del regime e gli
esponenti moderati
dell'opposizione (PCE in testa). Non che vengano scartati definitivamente, beninteso. Tant'è che
il maglio della
repressione è rivolto sempre selettivamente contro l'opposizione rivoluzionaria. Il garrote, infatti,
i secoli di
carcere, sono riservati agli anarchici, ai militanti dell'E.T.A., a quelli del F.R.A.P. ed ai rivoluzionari
è
direttamente rivolta la nuova legge. Quanto all'opposizione moderata (così come, forse,
contro la "fronda" più vivace all'interno del regime), il
decreto-ley è rivolto solo indirettamente, in funzione intimidatoria.
Una doccia fredda per calmare l'impazienza.
Non inganni l'inclusione nel decreto-ley dei "comunisti". Nell'applicazione pratica si
intenderanno
prevedibilmente per "comunisti" i gruppi rivoluzionari, non il P.C.E., il quale opera in Spagna attraverso
le
Comisiones Obreras e le Juntas Democraticas, cioè come
associazioni illegali, ma semi-tollerate. Quanto meno,
nel corso degli ultimi anni ha "beneficiato" di questa "interpretazione" giuridico-politica della sua
attività, né
sembra probabile che il regime franchista voglia giocarsi, con lo smantellamento del P.C.E. (uno degli
attuali
pilastri dell'opposizione moderata), la più plausibile possibilità di cogestire in qualche
misura l'inevitabile, cioè
il mutamento.
Comitato Spagna libertaria
Ma la lotta non si ferma
Juan Paredes Manot, Josè Luis Sanchez Bravo, Ramon Garcia Sanz, Alonso Faena, Angel
Otaegui: questi i
nomi dei cinque militanti antifranchisti (i primi tre del F.R.A.P., gli altri due dell'E.T.A.) assassinati in
Spagna
all'alba del 27 settembre. Queste barbare esecuzioni si commentano da sé, così come tutti
i crimini dello Stato.
Con l'aggravante - se di aggravanti si può parlare nel caso di un simile tragico crimine - della
lunga e ponderata
"premeditazione", che si è anche espressa nel rifiuto da parte del tiranno spagnolo di tener conto
delle
numerose sollecitazioni alla "clemenza" provenienti da alto loco. Per non parlare, poi delle
innumerevoli
manifestazioni di protesta che in tutto il mondo si sono succedute con grande concorso di
popolo. Altri militanti rischiano ora la pena di morte. Il vil garrote, inutilizzato da un
anno e mezzo (quando servì per
assassinare il libertario catalano Puig Antich), è sempre pronto per gli oppositori più
decisi. In ogni caso,
comunque, "bastano" i soliti plotoni d'esecuzione. E intanto, migliaia di anni di galera sono stati affibbiati
negli
ultimi anni a decine di oppositori, per lo più rivoluzionari. La repressione si fa sempre più
pesante, gli arresti
e le perquisizioni si succedono. Il regime franchista, nella sua agonia, si dibatte disperatamente e con i
colpi
della sua coda micidiale falcia (e sempre più cerca di falciare) i suoi nemici più
decisi. Ma la lotta, nonostante tutto - anzi, forse prendendo rinnovato vigore dalla stessa brutale
repressione statale -
non può certo essere fermata. E non si fermerà. |
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