Rivista Anarchica Online
Democrazia e libertà d'espressione
di Paco
Qualche mese fa veniva dato dall'autorità militare l'ordine di arrestare Albert Boadella
direttore del gruppo teatrale di espressione mimica e Els Joglars. Quell'ordine era
provocato dall'accusa contro la rappresentazione dell'opera "La Torna", che aveva
ottenuto in precedenza la debita autorizzazione da parte del dipartimento culturale del
Ministero.
Quest'opera mimica faceva riferimento alla condanna a morte del polacco (che uccise una
guardia civile) la cui esecuzione avvenne a Tarragona lo stesso giorno di quella di
Salvador Puig Antich a Barcellona e di cui il 2 marzo scorso era il 4° anniversario.
Con questo arresto si poneva in evidenza innanzitutto in modo palpabile la mancanza di
libertà d'espressione che c'è in Spagna, d'altra parte si metteva in evidenza l'anacronismo di
leggi repressive fasciste che permettono di far giudicare da parte di un tribunale militare
supposti reati di carattere civile.
Questo fatto provocò immediatamente una risposta solidale sia a livello nazionale che
internazionale, e in alcuni stati europei si sono formati comitati per la liberazione di Albert
Boadella. Questa lotta e questa risposta solidale continuano ancora a tutti i livelli.
Le pene richieste sia per il direttore Albert Boadella che per tutti i componenti del gruppo
erano molto pesanti e la posizione dei militari riguardo al processo si è disarticolata. Un
fatto è giunto a sconvolgere un po' l'evoluzione delle cose. Il giorno precedente quello del
processo fissato per il 1° marzo scorso, Albert Boadella evade dall'Ospedale Clinico di
Barcellona, in cui era stato trasferito dal carcere in seguito a forti dolori: i medici avevano
consigliato il suo ricovero nonostante la stretta sorveglianza cui era sottoposto. Questo
fatto ha provocato il ritardo dell'apertura del processo.
L'occasione della fuga e la circostanza in cui avvenne fanno pensare a molti che la
divisione di opinioni all'interno dell'esercito ha costretto una parte di coloro che non erano
d'accordo con questo giudizio a trovare una via d'uscita, cosa che si presentava difficile.
Questa via d'uscita si è tradotta nella fuga di Boadella e anche se potrebbero essere
semplici speculazioni forse hanno molta parte di verità.
Poco tempo fa sono stati incarcerati anche il direttore e alcuni collaboratori della rivista
"Saida" (cui collaboravano varie tendenze: trotskysti maoisti ecc.), per aver scritto un
articolo in cui si lodava la Repubblica.
La spada di Damocle della mancanza di libertà tangibile continua a pendere su di noi.
Allorché questa mancanza di libertà si renderà impalpabile allora saremo realmente entrati
nella Democrazia.
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