Rivista Anarchica Online
Christiania
Cari compagni,
ho letto il servizio su Christiania apparso sullo scorso numero di "A" e vorrei darvi altre notizie
a mio avviso di grande importanza sociale e politica. Io abito a Christiania da un anno e mezzo
e ho la fortuna di avere una casa in una delle zone più belle e più tranquille che abbia mai visto.
Come è scritto anche nel vostro servizio, Christiania è divisa in diverse zone che si distinguono
profondamente l'una dall'altra e vanno dalla zona silenziosa ed isolata in riva al fiume al centro
inquieto e rumoroso dove si ferma la maggior parte dei turisti, senza cercare di scoprire altri
aspetti della città. Penso che sia una buona cosa l'esistenza di quartieri, modi di vita, abitazioni
e soprattutto persone così diverse nella stessa comunità: è questa, secondo me, l'espressione più
pura di quanto in realtà gli esseri umani si distinguano l'uno dall'altro quando vivono in libertà
(...).
L'isolamento tipico delle grandi città non si percepisce, grazie alle strutture "diverse" che ci
siamo imposti. La maggior parte delle abitazioni hanno cucine e servizi in comune, anche le
docce sono comuni, ci si conosce molto bene fra di noi e c'è sempre qualcosa da fare insieme. Si
comunica in modo radicalmente diverso fra la gente e le strade sono sempre animate da una
grande vita (non disturbate dai mezzi motorizzati!).
Un altro aspetto di notevole importanza è a mio avviso il recupero di persone con disturbi
psichici. Circa il 10 per cento degli abitanti di Christiania ritenuti inutili dal sistema perché
incapaci a produrre e troverebbero posto solo nelle istituzioni dello Stato (galere, ospedali,
ecc.); quando invece arrivano a Christiania, riescono ad inserirsi nel più naturale dei modi e, a
volte, a ritrovare lentamente il loro equilibrio. La nostra "città libera" può anche essere vista
come una grande scuola dove, praticamente e sperimentando la libertà, si impara piano piano a
disintossicarsi da quelle droghe micidiali che sono il consumismo, la meccanizzazione, le leggi,
le autorità di ogni tipo che da secoli stanno distruggendo gli esseri umani.
Il risultato più positivo, a mio avviso, è comunque il fatto che tra i mille abitanti di Christiania
si è venuta a creare una vera e propria cultura nata dalla fantasia: la creatività della gente è la
testimonianza più chiara dei rapporti che esistono fra gli individui ed i gruppi.
L'ostacolo più grosso sulla via intrapresa è certamente quello economico: trovare un'alternativa
alla produzione industriale è quello che richiederà più tempo o forse non sarà mai risolto
all'interno di Christiania. (...) La logica del profitto è la più difficile da stroncare.
Intanto Christiania è andata avanti bene o male per 7 anni e continua ad essere uno dei pochi
posti dove ci si può sentire più vivi, più liberi, più "insieme" con le altre persone, uno dei pochi
posti dove si possono "sperimentare" le proprie idee invece di ammucchiarle nella testa senza
mai verificarle. Questo non vuol dire che abbiamo trovato la soluzione dei nostri problemi ma
forse siamo sulla buona strada e... andremo avanti.
Tata (Christiania)
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