Rivista Anarchica Online
RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione
"L'uomo ha modellato la propria società attraverso un'illimitata varietà di forme della vita
culturale. Ma oggi, quasi fosse ormai incapace di cogliere la storicità del proprio essere, la cultura
appare chiusa in un ambito angusto: stato ed economia - problema istituzionale e problema
economico - rappresentano i limiti oltre i quali il pensiero non osa avventurarsi, e accetta questi
suoi prodotti come ineluttabili necessità. Incatenata a queste istituzioni, la cultura diventa cultura
istituzionale".
Sviluppare una cultura non istituzionale è quindi il proposito della nuova rivista An.Archos.
Progetto ambizioso, ma necessario, anzi impellente. Il primo numero, monografico come lo
saranno i successivi, è dedicato a "società e stato". In esso compaiono articoli estremamente
interessanti, soprattutto per il taglio analitico-interpretativo e per la ricchezza intellettuale. Fra
questi spicca il breve saggio di Pierre Clastres (morto nel 1977 in un incidente stradale) "società
contro lo stato, società contro l'economia", pubblicato in francese come prefazione al libro
dell'antropologo americano Marshall Sahlins "Stone Age Economics". In poche, ma dense
pagine, Clastres demistifica le interpretazioni dell'antropologia e dell'etnologia "classiche" sulle
società definite primitive e se"... società senza stato, società senza classi... (sono)... le
precondizioni che definiscono primitiva, secondo l'antropologia, una società..." Clastres
approfondisce l'analisi di "... come si strutturano le relazioni di potere che intercorrono tra una
tribù e il suo leader?". Per arrivare ad una constatazione originale, ma documentata: "il debito è
la categoria politica più sicura per valutare lo stato di una società, il suo configurarsi cambia con il
mutare del senso del debito. Dove i capi sono in situazione debitrice verso la società, là siamo in
presenza di una società indivisa, poiché il potere risiede omogeneamente nel corpo sociale.
Quando è la società in debito verso i capi è perché il potere si è separato dalla società e
concentrato in poche mani, producendo la scissione del corpo sociale in dominati e dominanti".
Del libro di Sahlins viene fornita una piacevole sintesi che mette in luce gli aspetti essenziali di
quell'antropologo. La tesi sostenuta capovolge il nostro modo di affrontare il problema
economico. Dice Sahlins: "Ci sono due strade verso l'abbondanza: intensificare al massimo la
produzione oppure contenere i propri desideri". E contestando i luoghi comuni della scienza
antropologica afferma "L'errore metodologico che si esprime nell'opinione corrente sulla miseria
dei primitivi discende dalla tendenza a dedurre le strutture economiche dalle condizioni materiali;
da una assenza quasi totale di oggetti, si è dedotta una esistenza altrettanto spoglia" mentre è vero
il contrario "I cacciatori-raccoglitori hanno un livello di vita basso in rapporto alla nostra
disponibilità di beni; ma se tale è il loro obiettivo e dispongono di mezzi adeguati a soddisfare i
loro bisogni materiali senza fatica, l'obiettivo che perseguono è raggiunto", da questo il Sahlins
può concludere che "I popoli selvaggi hanno poco, ma non sono poveri. La povertà infatti è una
relazione tra uomini, uno status sociale. In quanto tale, la povertà è una creazione della civiltà".
Tesi forse discutibile, ma interessante e ricca di spunti per ulteriori ricerche e per nuove vie
anche al pensiero economico.
Con "Il paradosso stato" Piero Flecchia (redattore di An.Archos e collaboratore della nostra
rivista) affronta una tematica tanto importante per il pensiero libertario da premesse nuove e si
muove secondo vie che la tradizione anarchica non aveva preso in considerazione. Un apporto
quindi stimolante anche se talune affermazioni lasciano perplessi e andrebbero più ampiamente
motivate.
Completano questo numero articoli di Marcel Gauchet "Il sentimento del debito e le radici dello
stato", di Claude Lefort "Niccolò Machiavelli, ovvero la dimensione economica del politico", di
Noam Chomsky "Gli intellettuali e lo stato", di Alberto Savino "Lo stato" di Paul Avrich "Gustav
Landauer". Una rassegna ricca, dunque, interessante per il lettore italiano ma priva in buona
parte di originalità, dato che i saggi pubblicativi sono perlopiù traduzioni dalla rivista libertaria
Libre (edita a Parigi da Payot) o da libri in circolazione da tempo. In ogni caso, è un dato di
fatto positivo che alla rivista quadrilingue di ricerche Interrogations (ormai al suo quinto anno
di vita) si affianchi questa nuova voce libertaria nel deserto autoritario, che nasce al di fuori del
movimento anarchico organizzato.
AN.ARCHOS, redazione e amministrazione: La Salamandra, via Fabio Filzi 27, Milano,
periodicità trimestrale, pagg. 174, lire 3.800 (abbonamento 4 numeri: lire 18.000).
Un saggio di Nico Berti e Francesco Codello, che analizza la crisi del marxismo attraverso il
prisma della "questione Proudhon"; uno studio di Gabor Tamas Rittersporn sulla natura sociale
del dissenso nell'U.R.S.S.; un sostanzioso dossier sulla C.N.T. e sul movimento libertario
spagnolo di oggi, con scritti di Juan Gomez Casas, Freddy Gomez e Carlos Semprum Maura...
con questo ricco sedicesimo numero si chiude un periodo di Interrogations, la rivista
internazionale di ricerche anarchiche diretta tra il '74 ed il '76 da Louis Mercier Vega e poi da
un collettivo redazionale italiano. Come annuncia l'editoriale, Interrogations diventerà
semestrale (raddoppiando le pagine) e monografica, inoltre, tutta redatta in italiano. Vi saranno
i riassunti d'ogni articolo in inglese, francese e spagnolo, ma beninteso non è ad essi che i
redattori affidano la conservazione del tipico carattere internazionale di Interrogations, quanto
alla scelta ed alla ricerca dei temi e dei collaboratori.
La redazione di Interrogations, confida che, nella nuova versione, la rivista possa aumentare
assai più che proporzionalmente i lettori dell'area linguistica italiana (che già sono quasi la
metà del totale) rispetto al prevedibile calo di quelli delle altre aree linguistiche, e spera in
questo modo di attenuare se non risolvere le gravi difficoltà finanziarie, attribuibili anche ad
una diffusione troppo ridotta, che stanno strangolando Interrogations.
Il prossimo numero di Interrogations, che dovrebbe uscire nella prima metà di giugno, sarà
dedicato all'autogestione, in preparazione del convegno internazionale organizzato dal Centro
Studi Libertari di Milano per il prossimo settembre, e pubblicherà contributi originali di Nico
Berti, Amedeo Bertolo, Murray Bookchin, Eduardo Colombo, Olivier Corpet, José Elizalde,
Piero Flecchia, Roberto Guiducci, Gustave Jouyeux, Luciano Lanza, Michele La Rosa, Albert
Meister, Dario Paccino, Antonio Porrello, Gian Paolo Prandstraller.
INTERROGATIONS, semestrale, un numero 2.500 lire/due numeri 4.000 lire. Redazione e
amministrazione: via G. Reni 96/6 10136 Torino. Versamenti: c.c.p. n.2/18534 intestato a
Roberto Ambrosoli, Torino.
|