Rivista Anarchica Online
Signornò!
di Redazione sondriese di "Senzapatria"
È dalla concretezza dei fatti che nasce e si sviluppa l'antimilitarismo, da quelle poche e sincere
azioni che sanno mettere in discussione la legittimità del potere, smascherando la vera natura
degli eserciti. Niente a che fare con la malafede parolaia di partiti e istituzioni che sanno
parlare di pace soltanto per ottenere un pugno di voti in più e per non perdere credibilità e
consenso agli occhi della popolazione. Mentre le "marce per la pace" restano un ricordo ormai
lontano una minoranza di individui continua a rifiutare la divisa, rischiando il carcere ma non il
pericolo di rendersi strumenti e complici collaboratori della repressione e delle scelte di
morte. L'essenza dell'esercito italiano non è diversa da quello polacco ed il desiderio di
libertà e di
vita, per alcuni giovani, è troppo forte per essere rinchiuso in una divisa. Dopo la
scarcerazione di Sergio Cattaneo restano ancora in galera massimo Chieregatti,
detenuto a Peschiera, e Ciro Ascione a Forte Boccea. L'ultimo caso di obiezione totale riguarda
invece il compagno Orazio Valastro, il quale ci ha fatto pervenire la sua dichiarazione di rifiuto
del servizio militare che riproduciamo integralmente. Anche nei suoi confronti il Ministero della
Difesa ha fatto i conti... senza l'oste. Solidarietà a tutti gli insubordinati!
La
redazione sondriese di "Senzapatria"
Vi scrivo perché in seguito alla mia esperienza, venga conosciuta dai compagni la mia ferma
posizione di non sottostare oltre all'obbligo del servizio di leva. Dopo un breve periodo di naja, per affrontare
le mie reali esigenze, disertai l'esercito con la sua
logica autoritaria e l'apatica vita di caserma con i suoi regolamenti. Il 12/1/82 venni arrestato a
Catania dai carabinieri e condotto al carcere di Palermo, dal quale fui scarcerato il 20 con
l'obbligo di presentarmi al battaglione "Mameli" di Vacile di Spilimbergo, ai confini con la
Jugoslavia: obbligo che naturalmente ignorai. Inoltre, non intendo più far parte
dell'esercito italiano che come tutti gli eserciti, da sempre
appendice autoritaria e repressiva degli stati, hanno avuto il compito di difendere "la Libertà e
l'Indipendenza" delle classi al potere di sfruttare e reprimere la maggioranza; ed in nome della
Patria di assassinare gli uomini nei campi di battaglia per estendere il dominio territoriale o
commerciale o politico dello Stato. In primo luogo l'esercito dovrebbe difendere le "sacre frontiere" della
Nazione, mentre questo
compito nei piani della N.A.T.O. è delegato ad altre forze, il suo reale incarico si concentra nella
difesa interna del Paese, contro "gli insidiosi pericoli dell'eversione": contro la lotta di classe. Lo stato si serve,
quindi, delle forze armate per soffocare e reprimere con facilità e possibilità di
uomini e di mezzi qualsiasi opposizione ai suoi progetti di sfruttamento del sociale e dell'uomo.
L'esercito oltre ad essere fedele sostenitore dei privilegi e dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo
è anche fonte di investimenti di capitali; argina le domande di occupazione nel mondo del lavoro
intruppando i giovani e facendo loro il lavaggio del cervello per 12 mesi. Il servizio di leva è
quindi un importante mezzo coercitivo-democratico per inquadrare i giovani, nel momento più
importante dello sviluppo della loro personalità, in quella mentalità dell'obbedienza e del rispetto
per i codici e le leggi, per la gerarchia e l'autorità perché, ritornando alla vita civile, rispettino le
regole del dominio e la proprietà dei mezzi di produzione di una minoranza. No a tutti gli
eserciti! No agli Stati! No alle carceri che reprimono la libertà degli
individui!
Orazio Valastro
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