Rivista Anarchica Online
A proposito della CNT
Cari compagni della rivista «A», ho ricevuto stamattina il n. 107 e ho letto il servizio sul congresso della CNT. L'informazione mi
sembra esatta (forse abbellita, ma non è questo l'essenziale), ma sono rimasto colpito dalla mancanza
di qualsiasi riferimento alla CNT cosiddetta «di Valenza», formata da una parte degli oppositori della
CNT cosiddetta «Quinto Congresso» - quella di cui voi descrivete il congresso. Quest'assenza diventa una censura laddove voi riportate senza alcuna nota critica le affermazioni di
Pep Castells (p. 16) sui «paralleli», nemici dell'anarcosindacalismo secondo i fantasmi di Castells ed
altri. Ne è una prova il fatto che uno degli esclusi per anti-anarcosindacalismo è attualmente segretario
della CNT «di Valenza» (José Maria Berro). E' logico che, visto l'antagonismo pratico più volte emerso tra i militanti delle due CNT (almeno tra
i più eccitati), la CNT «di Valenza» non abbia voluto presenziare a Barcellona. Ma voi avreste dovuto
sapere che sabato 15 e domenica 16 gennaio la CNT «di Valenza» aveva organizzato la celebrazione
del 50° anniversario di Casas Viejas, proprio in quella località, convocando un plenum nazionale con
delegati di Andalusia, Valenza, Canarie, Galizia, Paesi Baschi, Aragona, Catalogna e Asturie (El Paìs,
18 gennaio 1983, pag. 43). Inoltre è evidente che il problema, sollevato al congresso della CNT cosiddetta «Quinto Congresso»,
della partecipazione alle elezioni sindacali concerne direttamente la riunificazione delle due CNT. Fu
proprio l'opposizione a questa partecipazione la causa della rottura e della creazione della CNT «di
Valenza» (oltre ad antagonismi personali e all'influenza degli esuli). E, guarda caso, è questo il punto
che il 6° congresso non ha potuto deliberare. Infine, è un peccato che voi non abbiate dedicato alcuno spazio ad una presentazione delle idee del
nuovo segretario generale della CNT cosiddetta «Quinto Congresso». Ecco un brano dall'intervista
fatta da Rafael Cid sulla rivista Cambio 16 ad Antonio Perez Canales, eletto segretario al recente congresso di Barcellona. Alla domanda «Ci sarà
l'unificazione con gli scissionisti del 5° congresso, che abbandonarono la CNT proprio per la sua
mancanza di realismo sul terreno sindacale?». Antonio Perez Canales ha così risposto: «Il nostro
congresso ha lanciato un chiaro appello per l'incorporazione di tutti coloro che se ne andarono.
Nella CNT non ci sono tutti gli anarcosindacalisti esistenti. Sarebbe positivo se ora terminasse
questa grande diaspora che ha portato molti eccellenti compagni ad uscire dalla Confederazione.
Ancor più, io mi azzarderei a proporre che quelli che pensano di poter apportare un qualcosa di
interessante al prossimo congresso rientrino fin d'ora. La CNT non può permettersi il lusso di fare a
meno del contributo di lavoratori onesti e competenti. Per quanto riguarda quelli che si definiscono
"congresso di Valenza ", la posizione della CNT è simile. Le porte sono aperte. Solo coloro che per
questioni politiche vogliono modificare le tattiche anarcosindacaliste non torneranno». A me pare che questa dichiarazione è essenziale ed avrà delle importanti conseguenze per
l'avvenire dell'anarcosindacalismo in Spagna. Ho scritto queste righe per il bene di «A», perché se
si fosse trattato del consueto settarismo di certe pubblicazioni (tra cui le due «Soli» per le rispettive
CNT) non avrei nemmeno pensato di scrivere. Ma «A» rappresenta una certa misura ed un
equilibrio sensato nel movimento italiano ed internazionale che bisogna difendere a fondo. Saluti fraterni a tutti.
Frank Mintz (Francia)
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