Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 14 nr. 120
giugno 1984


Rivista Anarchica Online

Ma la psicanalisi non è autoritaria

A voler essere espliciti la lettera di Aligi Taschera è un abile rimescolamento di carte che in parte trascurando e in parte capovolgendo diversi fatti vuole subdolamente ingannare e stravolgere i termini della questione. E' vero - come lui scrive - che tutte le scienze, tutte le psicologie e le tecniche psicoterapeutiche possono essere pericolose a livello politico. Ma mi chiedo se questa affermazione non sia messa lì proprio per nascondere o minimizzare l'affermazione fatta alcune righe sopra: non solo la psicologiacomportamentale, ma anche la psicanalisi può essere pericolosa a livello politico, anzi è possibile sostenere una posizione secondo la quale la psicanalisi è ben più pericolosa del comportamentismo. Ho l'impressione che qui si sia voluto tirare la pietra per poi nascondere la mano. E il modo in cui si giunge a presentare la psicanalisi come strumento terapeutico che influenza l'analizzato, anche in modo particolarmente autoritario, consiste nel tacere e quindi nel far scomparire con abile mossa da prestigiatore alcune scoperte fondamentali di Freud.
Scrive il nostro: Gli psicanalisti non danno consigli ma sono esperti nell'influenzare gli analizzati: del resto se la pratica psicanalitica produce dei risultati e cioè dei mutamenti nell'analizzato è implicito in ciò che quest'ultimo sia in qualche modo influenzato da quella. E che cos 'è questo se non un buttarci davanti a mezza verità per poi poterne trarre a proprio piacere ogni conclusione. Accettiamo pure che il paziente sia in qualche modo influenzato dall'analisi, ma è nostro diritto sapere in che cosa consista questa influenza prima di sbizzarrirci.
Entriamo nel merito: il principio fondamentale della tecnica terapeutica della psicanalisi consiste nel rendere conscio l'inconscio, nel portare alla coscienza i desideri e le fantasie rimosse che sono alla base e si manifestano nei sintomi nevrotici. Tutta l'opera di Freud si fonda sul concetto della libido intesa come energia sessuale che ha il suo fondamento ultimo nella realtà biologica dell'individuo. E Freud non ha fatto altro che studiare le vicissitudini che la libido subisce in ogni individuo della nostra società. E' all'interno di questo sviluppo naturale che l'opera dello psicanalista si inserisce per liberare la libido dalle sue fissazioni, e portare alla coscienza i conflitti infantili consentendo così all'individuo di raggiungere la genitalità e di stabilire un rapporto soddisfacente con l'oggetto d'amore.
Se questi sono i termini in cui il setting psicanalitico si svolge, mi si vuole dire in che cosa consiste quest'influenzare l'analizzato anche in modo particolarmente autoritario? E' forse influenzare permettere che un naturale processo di sviluppo raggiunga la sua conclusione liberandolo dagli ostacoli incontrati lungo il cammino e riportandolo così sul proprio percorso da cui era costretto a deviare e tornare indietro?
A questo punto chi vorrà sostenere ancora che la psicanalisi sia uno strumento di manipolazione autoritaria dell'individuo, senza vedere che essa, in quanto fondata sulla realtà biologica della libido e del suo sviluppo, può essere strumento di liberazione dell'uomo in quanto tesa a rimuovere tutti gli ostacoli che lo impediscono nel raggiungere la completezza della sua natura e il suo vero essere naturale e sociale.
Certo che chiunque potrà usare le conoscenze provenienti dalla psicanalisi ai fini più vari; anche manipolazione autoritaria dell'individuo, ma si potrebbe ancora chiamare questo psicanalisi?

Salvatore Jacobello