Rivista Anarchica Online
Tre pareri su "A"
Tre componenti
del Circolo Trobar Clus (c.p. 97, 18012 Bordighera, IM) ci hanno
inviato il loro parere sulla nuova veste della rivista.
La nuova veste
grafica di "A" e la richiesta di un parere mi danno lo
spunto per chiacchierare un po' intorno alla rivista. Premesso che non
amo molto star a criticare chi fa del suo meglio per fare un
"prodotto" qualitativamente adeguato, capisco che le
"critiche" sono necessarie per far cogliere sfumature che a
volte sfuggono ai redattori, e per rendere più aperta e
rispondente ai lettori la rivista stessa. La nuova veste
grafica è, nel suo insieme, un risultato positivo, anche se il
numero delle pagine è forse insufficiente per permettere un
amalgama di articoli e un dossier; in effetti in questi due primi
numeri sembra un po' monca, anche se sia il dossier "America",
sia quello su Spezzano Albanese danno finalmente un taglio diverso
alla rivista. Insomma più pagine! Però non è
questo il vero nodo, le critiche in questo senso non mancheranno e
gli elementi che se ne potranno ricavare saranno senza dubbio presi
in seria considerazione. Quello che mi
appare "mortifero" è la posizione di parecchi, fra
anarchici e libertari, nei confronti della rivista: questo strano
metodo di giudizi che ci si riserva fra libertari, questa strana
divisione interna, che se da un punto di vista squisitamente politico
può sembrare giustificabile, diventa demenziale sul piano
etico. Il boicottaggio assurdo fra chi pur avendo il nostro stesso
scopo deve essere sgambettato perché non vada più
avanti di noi: No! Non c'è questione politica che tenga, in un
mondo interamente coalizzato contro ogni forma di libero pensiero, è
impensabile che i difensori della libera espressione non trovino
niente di meglio che ostacolarsi l'un l'altro. Lo so che leggendo
questo articolo molti lo troveranno assurdo e falso: probabilmente
saranno gli stessi che nella pratica fanno di queste cose, ma ognuno
crede che il proprio dito basti a nasconderlo. Io sono diffusore
di "A", come di altre riviste e giornali, mi piacerebbe
insieme ad altri compagni diffondere tutti gli scritti libertari. Non
è facile: la gente ha delle preferenze, non riusciamo a far
andare tutte le pubblicazioni allo stesso modo di "A", però
ci abbiamo provato e ci proveremo ancora. Questo va al di là
degli apprezzamenti individuali che si possono fare su queste e altre
pubblicazioni (...). Sarei lieto, e con
me molti altri, di sapere come e perché nascono queste
divisioni per parrocchie che riportano alla mente situazioni note per
essere patrimonio dell'arco costituzionale.
Franco
La nuova veste
grafica di "A" è sicuramente eccellente rispetto a
quella precedente, ma questo sforzo rimane insufficiente se non
avviene lo stesso sforzo sul piano dei contenuti. Il numero di pagine
andrebbe portato a 60, aumentando lo spazio della posta, della musica
e soprattutto delle micro-realtà giovanili metropolitane e
non. Per quanto concerne
la teoria libertaria e anarchica propongo l'unificazione di "A"
con "Volontà" in modo tale da rendere più
corposa "A", eliminando "Volontà" che è
ormai una rivista teorica letta da una stretta cerchia di compagni
che rischiano sempre più di estraniarsi dalla realtà. In sintesi apprezzo
lo sforzo innovatore, ma ritengo opportuno un saluto qualitativo che
vada oltre le 44 pagine, i nostri dogmi e le nostre paure.
Momo
Questa esposizione
rende più scorrevole la lettura e senza dubbio aumenta la
curiosità in chi ne viene a contatto, in quanto il nuovo
rapporto fra immagine/spazio/scritto è senz'altro meglio
congegnato. Nel complesso il mio giudizio è positivo. Ritengo però
necessario potenziare la parte visiva, senza volere forzatamente
inseguire la moda dell'immagine al di sopra di tutto, in quanto foto,
disegni, collage e disposizioni estroverse e curiose di queste
aumenterebbero l'interesse soprattutto fra i nuovi lettori, senza per
questo limitare il contenuto: anzi la buona qualità di queste
amplierebbero e rafforzerebbero il contesto.
Giovanni
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